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LA MATTA
Poi, fatti pochi passi, ricominciava a grida¬
Poi, fatti pochi passi, ricominciava a gridare senza mai alzare la testa:

re senza mai alzare la testa:
Bell’uva! Belle pesche!
Bell’uva! Belle pesche!

Era capace di girare tutta la città, sempre
lesta, mandando il carretto un poco di tra¬
Era capace di girare tutta la città, sempre lesta, mandando il carretto un poco di traverso, facendolo urtare contro le ruote di qualche carrozza.

verso, facendolo urtare contro le ruote di qual¬
Era difficile che io non la vedessi molestare o che nessuno non la guardasse ridendo. Se ne accorgeva? Forse, sì. Ma nel suo povero cervello chi sa quali sensazioni passavano. Qualche volta se ne doleva da sola, a voce alta, senza nemmeno fermarsi; anzi, andando più lesta per fuggire.
che carrozza.

Era difficile che io non la vedessi molestare
Canaglia! Mascalzoni! Io non vi dò noia! Bell’uva! Belle pesche!
o che nessuno non la guardasse ridendo. Se ne

accorgeva? Forse, sì. Ma nel suo povero cer¬
La voce si strozzava; e, invece di poter finire la parola, le veniva un nodo di tosse.
vello chi sa quali sensazioni passavano. Qual¬

che volta se ne doleva da sola, a voce alta,
Un’ortolana, che era stata sua amica, le portava tutte le mattine la roba da vendere; quella scartata dagli altri e la peggiore.
senza nemmeno fermarsi; anzi, andando più

lesta per fuggire.
La Franchi abitava in una delle strade più sporche di Siena: aveva una stanza sola, più bassa due scalini del lastricato. Là, da una parte, metteva il carretto; e, in un cantuccio,
Canaglia! Mascalzoni! Io non vi dò noia!
Bell’uva! Belle pesche!
La voce si strozzava; e, invece di poter fi¬
nire la parola, le veniva un nodo di tosse.
Un’ortolana, che era stata sua amica, le por¬
tava tutte le mattine la roba da vendere; quella
scartata dagli altri e la peggiore.
La Franchi abitava in una delle strade più
sporche di Siena: aveva una stanza sola, più
bassa due scalini del lastricato. Là, da una
parte, metteva il carretto; e, in un cantuccio,
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