Risposta dell'Ingegnere Giuseppe Bruschetti all'articolo del dottor Carlo Cattaneo: differenze tra le versioni

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Silvio Gallio (discussione | contributi)
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| Iniziale del titolo =R
| Anno di pubblicazione =1836
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
| Anno di traduzione =
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* Sunderland metri 100
* Darlington» 500,86
* Liverpool »» 1325,63
* Runcorn Gab » 229,72
* Warrington» 1999,75
* Fra S.Etienne e Andreziéux »30,13
* A Lione,»500,88
* Roanne »199,60
* Epinac » 350,24
* Sopra le ruotaje nel 1834 in progetto, od in attualità di costruzione sonvi i seguenti raggi minimi di curvatura
* Fra Leeds e Selby metri 997,99
* Newcastle e Carlisle » 410,49
* Dublin e Kingstown.»380,37
* Liverpool e Birmingham. »3600,296
* Londra e Birmingham »798,39
* Londra e Bristol» 1216,42
* Londra e Brighton » 3219,93.</ref>
Quindi ne deduce il sig. Cattaneo che rimane perciò ancora in problema se la linea delle valli del Seveso sia da preferirsi, dacchè secondo lui non raggiunge l’intento di rendere possibile l’uso generale delle macchine loco-motive. Questa opinione per altro è in aperta contraddizione con quel che dichiara al principio del suo articolo, ove parlando della linea da preferirsi per la ruotaja da Milano a Como fa notare che ''siccome nel terreno intermedio non òv’è alcuna città od alcun popoloso territorio a cui si debba avere uno speciale riguardo; così cessa ogni ricerca statistica sulla linea da preferirsi''. In realtà secondo che si fa osservare nel nostro ''Progetto ''ecc., vi erano bensì due Capi luoghi di Distretto, cioè il popoloso borgo di Saronno da una parte e la città di Monza dall’altra che potevano benissimo entrare nel calcolo economico del progetto per la scelta della linea, se non che nel complesso delle considerazioni sì economiche che d’arte non conveniva in massima di disegnare la linea della ruotaja di Como, altrimenti- che per noi si è fatto. Ma adesso poi non siamo qui a portata di discutere il ''progetto della strada ferrata da Milano a Venezia''. Chè anzi per poterlo discutere con sode ragioni si ammetterà che è necessario prima di tutto di compilarlo e redigerlo, onde poterlo presentare al pubblico corredato di tutti i requisiti più essenziali ad un piano qualunque di opere del arte di simil genere. Intanto bisogna ritenersi bene in mente che a forza di belle parole, e di semplici discorsi, benchè pieni di erudizione e di dottrina sulle strade di ferro costrutte all’estero, non può saltar fuori come per incanto il progetto di Venezia bello e fatto, nè supplirsi col talento alla mancanza dei dati più essenziali di un piano regolare per l’esecuzione della proposta ruotaja da Milano a Venezia. E se noi abbiamo sia d’ora presentato al pubblico italiano un primo saggio dei progetti di questo genere, può ben darsi ed anzi è facile che altri ingegneri di noi più valenti e che non mancano in Italia ne presentino dei migliori in seguito per tutti gli stradali del Regno Lombardo Veneto, ed anche per la stessa ruotaja divisata da Milano a Como; ma non è da aspettarsi nè si potrebbe pretendere cosicosì presto nè dal sig Cattaneo nè da altri un progetto regolare della ruotaja da Milano a Venezia che è dell’estensione di più centinaja di miglia, e per la quale siamo ben lungi dal poter dire che si abbiano in prevenzione rilevati principali ''dati ''del problema, cioè la ''pianta ''e la ''livellazione'' del terreno.
 
Nell’accennare i luoghi da noi proposti a Milano ed a Como per il principio ed il termine della divisata ruotaja fa osservare il sig. Cattaneo che quivi cioè presso a Borgo Vico di Como in occasione delle dirotte pioggie sopravvengono spesso l’escrescenze del lago, e le devastazioni dei torrente colle sue frequenti torbide. Se intende con ciò il sig. Cattaneo di dire che si renderà indispensabile qualche maggiore elevazione del letto di strada in quella tratta presso al termine della linea onde sollevarsi col di lei piano superiore al di sopra della massima piena del lago di Como, e delle escrescenze del torrente Cosia, ciò è vero, ma fu anche preveduto prima da noi, mentre si trova assegnata appunto per ispesa straordinaria di ''fabbricati di servizio ''ecc., la somma di cento mille lire austriache pei lavori occorrenti alla strada a ruotaje segnatamente in quel punto. E dopo di avere protestato che sarebbe ''inutile'' o ''presuntuoso ''da parte sua seguir l’autore del progetto in tutti i minuti particolari dell’arte, ciò nondimeno soggiunge che noterà solo quanto può Interessare la curiosità dei lettori.
 
Noi però parlando dei lavori di pietra non riproviamo già l’uso dei nostri graniti, nè ad essi preferiamo quello delle arenarie unicamente pel motivo del ''minor costo del lavoro ''come suppone il sig. Cattaneo; ma altresì e principalmente poichè la bontà delle arenarie pei dadi di pietra è comprovata dall’esperienze giornaliere a Norimberga, a Brusselles, a Liverpool, ed in cento altri siti non solo per la primitiva e più solida costruzione, ma anche per la successiva manutenzione della ruotaja stabile ed inconcussa, per quanto basta cioè senza peccare in eccesso di resistenza; il che sarebbe pur causa di guasti e di fratture ad ogni urto dei ruotanti sovrapposti e delle macchine locomotive, mentre in nessun luogo che per noi si sappia e specialmente in Inghilterra non si usano e quindi non si possono dire nè ritenere in generale idonei ed opportuni i ''graniti'' per i dadi delle ruotaje come lo furono per esempio al ponte di Boffalora sul Ticino fra di noi; ed al ponte di ''Strand'' ossia di Waterloo a Londra. In massima poi noi non incliniamo ad adottare pei primi progetti di nuove strade di ferro in Italia alcun miglioramento od innovazione notabile del sistema di ruotaja fin ora seguito con più successo in pratica, salvo ad ammettere poscia nei successivi progetti di opere consimili quanto di utili e ragione voli perfezionamenti si andranno facendo col tempo all’estero, e che dall’altrui e propria esperienza si troveranno anche in Italia confermati come veramente ''utili'', e non belli, e buoni soltanto in apparenza.
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Ci limitiamo adunque a soggiungere alcune avvertenze onde il Pubblico non sia indotto in errore dalle osservazioni del sig. Cattaneo, che ci sembrano troppo superficiali, sopra l’oggetto interessantissimo delle strade di ferro.
 
E prima di tutto giacchè egli ad ogni passo del suo ''Articolo'' succitato ci fa menzione del ''progetto di Venezia'' (che tuttora da farsi) come se fosse già compito, redatto e pubblicato in Italia; giacchè ad ogni istante ci parla ora di ''linea delle campagne'', or di ''primo progetto della pianura'', or ''di prima linea veneta lodevolissima come opera d’arte ma incompatibile col miglior ricavo perchè lontana dalle città''; senza mai additarci nè la fonte nè il luogo dove si possa prendere cognizione del progetto ai da lui decantato, non che esaminarlo e discuterlo in faccia al Pubblico per poterne se non altro ricavar lumi e profitto sia pel nostro caso della ruotaja di Como, sia nell’interesse dell’arte in generale. Giacché ripetutamente ci contrappone il parere dei'' nostri ingegneri ''e dei ''nostri pratici ''senza mai dirci il nome di alcuno di questi nostri rispettabili colleghi e periti, se mai non volesse ''riconoscere pubblicamente ''(come in su la fine del suo ''Articolo ''s è dichiarato pronto e disposto a fare) ''tutti gli errori in cui il suo modo di vedere lo ha condotto'', dica almeno che il suo discorso con aveva per nulla a che fare colla da noi proposta ruotaja di Como.
 
Inoltre dobbiamo dal canto nostro dichiarargli che ci è assolutamente impossibile per ora di riconoscere la convenienza di adottare neppure una sola delle sue osservazioni, se non che in conferma della ''perizia'' da noi presentata, sulla ruotaja di Como, approfittiamo volentieri di quest’occasione per accennare al Pubblico italiano le fonti principali, a cui abbiamo attinto i ''dati ''di confronto per compilarla e che si riducono alle seguenti tre opere stampate all’estero negli scorsi anni, cioè:
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* 3.° ''Deutschlands erste - Eisenbahn mit Dampfkraft''; di Giov. Scharrer. Norimberga 1836.
 
Finalmente per chi ama di discorrere e disputare in pubblico senza essere dell’arte sopra l’oggetto delle strade ddi ferro in genere, diamo qui un prospetto desunto e ricavato in via di semplice approssimazione dai libri più recenti sulle opere della stessa natura già esistenti e più pregiate in Europa:<br/> <div align="right">''Ing. Bruschetti''</div><br/>
 
 
Riga 87:
| <center>Letto</center>
| <center>Ruotaje</center>
|
| <center>Per ogni miglio lombardo</center>
| <center>Al metro corr.</center>
Riga 106:
| <center>20,000</center>
|-
|
| <center>Manchester & Liverpool</center>
| <center>32</center>
Riga 130:
| <center>500,000</center>
|-
|
| <center>Andrézieux e Roane</center>
| <center>60</center>
Riga 140:
| <center>11,904,000</center>
| <center>3,000,000</center>
| <center><nowiki>----— —</nowiki></center>
|-
| <center>''Belgio''</center>
Riga 151:
| <center>65</center>
| <center>1,599,900</center>
| <center>---</center>
| <center>600,000</center>
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