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Circa questi tempi i Veneziani vendevano le loro merci così ai Longobardi come ai Franchi senza cercare altro fine che quello di far buon guadagno, e la varietà dei popoli e degli eserciti da’ quali era afflitta l’Italia, tornava forse a vantaggio de’ loro commerci. Accorrevano alle città, alle fiere, agli accampamenti, e con le ricche e sontuose merci dell’oriente faceano stupire i barbari tutti.
Circa questi tempi i Veneziani vendevano le loro merci così ai Longobardi come ai Franchi senza cercare altro fine che quello di far buon guadagno, e la varietà dei popoli e degli eserciti da’ quali era afflitta l’Italia, tornava forse a vantaggio de’ loro commerci. Accorrevano alle città, alle fiere, agli accampamenti, e con le ricche e sontuose merci dell’oriente faceano stupire i barbari tutti.


Così nell’anno 776 avendo portato a Pavia una grande quantità di vesti seriche tutte ricamate ad oro e risplendenti di vivacissimi colori, i Franchi ne comprarono in gran copia. Ma Carlo, tuttochè fosse il più grande propugnatore della civiltà, era alienissimo da que’ molli costumi che essa suole ingenerare, ne il commercio de’ Veneti piacevagli gran fatto; simile a quegli antichi Galli debellati da Cesare che cacciavano dai loro confini i mercanti di vino e di tutte quelle cose che temevano potessero affievolire gli animi. Si legge nella cronaca Sangallese che trovandosi Carlo nel Friuli un dì di festa nell’anno 776, per più efficacemente persuadere i suoi a ritornare all’antica’ semplicità di costume, chiamò i cortigiani per andare alla caccia, e questi comparvero con vesti di abbaglianti colori e risplendenti di ricami d’oro che i Veneziani aveano recato dall’oriente e vendute loro a gran prezzo. Carlo vestito di pelli conce di castrato secondo l’usanza germanica<ref name=pag308>Tout en lui était Germain sans l’ambilion de sa pensée, c’était vers l’Empire romain, vers la civilisation romaine qu’elle se portali: c’était là ce qu’il voulait établir avec des Barbares pour instrumcnts.</ref>, nè per la pioggia nè per lo
Così nell’anno 776 avendo portato a Pavia una grande quantità di vesti seriche tutte ricamate ad oro e risplendenti di vivacissimi colori, i Franchi ne comprarono in gran copia. Ma Carlo, tuttochè fosse il più grande propugnatore della civiltà, era alienissimo da que’ molli costumi che essa suole ingenerare, ne il commercio de’ Veneti piacevagli gran fatto; simile a quegli antichi Galli debellati da Cesare che cacciavano dai loro confini i mercanti di vino e di tutte quelle cose che temevano potessero affievolire gli animi. Si legge nella cronaca Sangallese che trovandosi Carlo nel Friuli un dì di festa nell’anno 776, per più efficacemente persuadere i suoi a ritornare all’antica’ semplicità di costume, chiamò i cortigiani per andare alla caccia, e questi comparvero con vesti di abbaglianti colori e risplendenti di ricami d’oro che i Veneziani aveano recato dall’oriente e vendute loro a gran prezzo. Carlo vestito di pelli conce di castrato secondo l’usanza germanica<ref name=pag308>Tout en lui était Germain sans l’ambilion de sa pensée, c’était vers l’Empire romain, vers la civilisation romaine qu’elle se portali: c’était là ce qu’il voulait établir avec des Barbares pour instrumcnts.
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