Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/357: differenze tra le versioni

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Ma la forza vera è la forza morale; e se egli era stato onnipotente allorchè combatteva a nome della libertà, ora contro di lui elevavansi la libertà e l’indipendenza. Inghilterra proclamava la libertà del commercio; Germania la libertà dei popoli; Spagna l’indipendenza; Russia la nazionalità; gli stessi re da lui creati, sentendosi meri fantocci in sua mano, pretendeano fare da sè, e badare al meglio dell’acquistato paese: e poichè egli esigeva che tutto si sacrificasse alla gloria di lui e della Francia, o rinunziavano come Luigi, o cospiravano come Murat, o doveano, come Giuseppe in Ispagna, menar guerra incessante co’ proprj sudditi.
Ma la forza vera è la forza morale; e se egli era stato onnipotente allorchè combatteva a nome della libertà, ora contro di lui elevavansi la libertà e l’indipendenza. Inghilterra proclamava la libertà del commercio; Germania la libertà dei popoli; Spagna l’indipendenza; Russia la nazionalità; gli stessi re da lui creati, sentendosi meri fantocci in sua mano, pretendeano fare da sè, e badare al meglio dell’acquistato paese: e poichè egli esigeva che tutto si sacrificasse alla gloria di lui e della Francia, o rinunziavano come Luigi, o cospiravano come Murat, o doveano, come Giuseppe in Ispagna, menar guerra incessante co’ proprj sudditi.


Oltraggiate le coscienze, sparnazzate le vite, conculcate le franchigie, straziate le nazionalità, ridotto a vergognosa bassezza il sentimento popolare, dalle ruine di cui sparse il mondo vede risuscitare l’idolo che egli avea sepolto; i Carbonari in Italia, il Tugenbund in Germania, le Cortes in Ispagna; letterati e preti dapertutto allestiscono la guerra, a cui i re non s’arrischiano; la Germania risponde al grido patriotico della Spagna, e società segrete, e bande e comitati di studenti, e scritture e poesie incalorano la guerra popolare, dacchè erasi riconosciuta insufficiente la guerra regia. Napoleone, spinto dalle sue ambizioni, si guasta anche col solo re che rispettava e temeva.
Oltraggiate le coscienze, sparnazzate le vite, conculcate le franchigie, straziate le nazionalità, ridotto a vergognosa bassezza il sentimento popolare, dalle ruine di cui sparse il mondo vede risuscitare l’idolo che egli avea sepolto; i Carbonari in Italia, il Tugenbund in Germania, le Cortes in Ispagna; letterati e preti dapertutto allestiscono la guerra, a cui i re non s’arrischiano; la Germania risponde al grido patriotico della Spagna, e società segrete, e bande e comitati di studenti, e scritture e poesie incalorano la guerra popolare, dacchè erasi riconosciuta insufficiente la guerra regia. Napoleone, spinto dalle sue ambizioni, si guasta anche col solo re che rispettava e temeva,