Pagina:Leopardi - Canzoni, Nobili, Bologna 1824.djvu/117: differenze tra le versioni

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Beàr l’eteree menti; e quale, o figlio
Beàr l’eteree menti; e quale, o figlio
{{R|80}}della saggia Rebecca, in su la sera,
{{R|80}}De la saggia Rebecca, in su la sera,
presso al rustico pozzo e nella dolce
Presso al rustico pozzo e ne la dolce
di pastori e di lieti ozi frequente
Di pastori e di lieti ozi frequente
aranitica valle, amor ti punse
Aranitica valle, amor ti punse
della vezzosa Labanide; invitto
De la vezzosa Labanîde: invitto
{{R|85}}amor, ch’a lunghi esigli e lunghi affanni
{{R|85}}Amor, ch’a lunghi esigli e lunghi affanni
e di servaggio all’odiata soma
E di servaggio a l’odiata soma
volenteroso il prode animo addisse.
Volenteroso il prode animo addisse.
Fu certo, fu ( d’error vano e d’ombra
Fu certo, fu ( d’error vano e d’ombra
l’aonio canto e della fama il grido
L’aonio canto e de la fama il grido
{{R|90}}pasce l’avida plebe) amica un tempo
{{R|90}}Pasce l’avida plebe) amica un tempo
al sangue nostro e dilettosa e cara
Al sangue nostro e dilettosa e cara
questa misera piaggia, ed aurea corse
Questa misera piaggia, ed aurea corse
nostra caduca età. Non che di latte
Nostra caduca età. Non che di latte
onda rigasse intemerata il fianco
Onda rigasse intemerata il fianco
{{R|95}}delle balze materne, o con le greggi
{{R|95}}De le balze materne, o su le rive
De l’infecondo mar l’adunca falce,
mista la tigre ai consueti ovili,
E gli acri gioghi esercítasse il bruno
né guidasse per gioco i lupi al fonte
il pastorel; ma, di suo fato ignara
Agricoltor; ma di suo fato ignara
e degli affanni suoi, vòta d’affanno
E de gli affanni suoi, vóta d’affanno


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