Oggi è un'ora di viaggio: differenze tra le versioni

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''In mezzo al disordine che regna in quei lavori, si rimarca un affaccendarsi d’ingegneri, incerti sugli studi che vanno tentando, e più discordi ancora sul loro perfezionamento. Sembra impossibile, ma pure è un fatto, che impresa così colossale sia stata trattata dalla Commissione internazionale in modo, da muovere giustamente contro di lei le universali lagnanze''. <ref>An. in”Giornale dell'ingegnere, architetto ed agronomo”, Volume 1, Fascicolo 10, novembre 1853, pag. 221.</ref>
 
Nel 1856 le cose cambiarono. Vienna aveva precedentemente venduto buona parte delle sue linee a un consorzio di finanzieri capeggiati da Rotschild e non era più direttamente interessata al ''businness business'' ferroviario. Accolse quindi favorevolmente l’iniziativa che partì da {{W|Luigi Raffaele De Ferrari|Raffaele de Ferrari}}, finanziere legato agli stessi gruppi e creato “Duca di Galliera” dal Papa. Il Duca di Galliera “riunì” i governi interessati i quali,
 
''Dopo aver preso in maturo esame un relativo progetto già presentato da S. E. il Marchese Rafaello de Ferrari Duca di Galliera, danno, trasferiscono e concedono al prefato signor Duca come Mandatario dei signori Concessionarj delle strade di ferro Lombardo-Venete il diritto di costruire e di attivare nel proprio interesse e a loro spese, rischio e pericolo la strada ferrata centrale Italiana'' <ref>An., ''Concessione della strada ferrata centrale italiana'', in “Giornale dell'ingegnere, architetto ed agronomo”, aprile 1856, Volume 3, pagg. 616-619.</ref>