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sue preghiere, cercava affannosamente presso ai mobili l'angolo che presumeva più al sicuro delle eventuali sporcizie.
sue preghiere, cercava affannosamente presso ai mobili l’angolo che presumeva più al sicuro delle eventuali sporcizie.

E anche la zia Claudia, quando non fosse occupata a rincorrere la servetta, (occorrevano sempre a lei serve giovani da poter far piroettare) eleggeva a suo domicilio il sottoportico, vi riceveva, vi lavorava, ammesso che lavorasse, perchè io in verità non l'ho mai vista seduta tranne che nel caso di dover discorrere con qualcuno; esso era il centro di riunione come l'hall per le case inglesi; è per questo che tutte le sedie disponibili vi erano raccolte in democratica fratellanza colla catasta di legna e nessuno vi faceva caso. La vecchia dimora, dimora avita dello zio, era sempre stata così. Dovevano, però, i visitatori premunirsi contro le correnti d'aria, perchè l'hall della zia Claudia, posto tra il cortile e la strada colla porta sempre aperta, faceva una terribile concorrenza alla rosa dei venti. Non che mancassero i locali; la casa era ampia, ampia ma scomoda: tutti quegli stambugi, solai, scale e scalette, che formavano la delizia di noi ragazzi, erano un inutile ingombro al disimpegno delle domestiche faccende; moltiplicavano le lontananze, interrompevano le unità, obbligando venti, trenta volte al giorno,
E anche la zia Claudia, quando non fosse occupata a rincorrere la servetta, (occorrevano sempre a lei serve giovani da poter far piroettare) eleggeva a suo domicilio il sottoportico, vi riceveva, vi lavorava, ammesso che lavorasse, perchè io in verità non l’ho mai vista seduta tranne che nel caso di dover discorrere con qualcuno; esso era il centro di riunione come l’hall per le case inglesi; è per questo che tutte le sedie disponibili vi erano raccolte in democratica fratellanza colla catasta di legna e nessuno vi faceva caso. La vecchia dimora, dimora avita dello zio, era sempre stata così. Dovevano, però, i visitatori premunirsi contro le correnti d’aria, perchè l’''hall'' della zia Claudia, posto tra il cortile e la strada colla porta sempre aperta, faceva una terribile concorrenza alla rosa dei venti. Non che mancassero i locali; la casa era ampia, ampia ma scomoda: tutti quegli stambugi, solai, scale e scalette, che formavano la delizia di noi ragazzi, erano un inutile ingombro al disimpegno delle domestiche faccende; moltiplicavano le lontananze, interrompevano le unità, obbligando venti, trenta volte al giorno,
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