Pagina:Leopardi - Canzoni, Nobili, Bologna 1824.djvu/66: differenze tra le versioni

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{{R|40}}Tempo forse verrà ch’a le ruine

De le italiche moli
{{R|40}}Tempo forse verrá ch’alle ruine
Insultino gli armenti, e ’l greve aratro
delle italiche moli
Sentano i sette colli; e pochi soli
insultino gli armenti, e che l’aratro
Andranno forse, e le città latine
sentano i sette colli; e pochi Soli
{{R|45}}Abiterà la cauta volpe, e l’atro
forse fien vòlti, e le cittá latine
Bosco mormorerà fra le alte mura;
{{R|45}}abiterá la cauta volpe, e l’atro
Se la funesta de le patrie cose
bosco mormorerá fra le alte mura;
Obblivion da le perverse menti
se la funesta delle patrie cose
Non isvelgono i fati, e la matura
obblivion dalle perverse menti
{{R|50}}Clade non vieta a le codarde genti
non isgombrano i fati, e la matura
Il Ciel fatto cortese
{{R|50}}clade non torce dalle abbiette genti
Da la pietà de le passate imprese.
il ciel, fatto cortese
dal rimembrar delle passate imprese.
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