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maru r0 cunfiglio , che con temerario ardire . Scaclari , & man; d ariì fil di ipada gli nemici . GliTrentioi,& gli Alemani hanura E fegnalata vittoria , rum' rrionfann' entrarono nella Città , all'in- [e nerriportatc dall'ioimki nel conflitto , aififl'eroalle porne delle C ie e .
maturo consiglio, che con temerario ardire. Scaciati, & mandati à fil di spada gli nemici. Gli Trentini, & gli Alemani havuta si segnalata vittoria, tutti trionfanti entrarono nella Città, & l’insegne riportate dall’inimici nel conflitto, affissero alle porte delle Chiese.


Qyfla guerra 'ancorche foflcrem fono lacondona del Sere- niflimo Sigifmondo Arciducn d'Àuflrla, fiì però principalmdltc moderarada faniconfi li, 6: matura fa ienza d'Vldarièo . Ri. cercarono fcia con omma diligenzaiîeorpo di Roberto San- feueriuo , nalmenrc rirrouaeo' fotto le onde del Fiume , portato nella Città, fù con publiche efl'equie honoreuol-meme fepolro, an- corche folle Venuto à rouinn , a dellrutionedi Trento .
Questa guerra ancorche fosse retta sotto la condotta del Serenissimo Sigismondo Arciduca d’Àustria, però principalmente moderata da sani consigli, & matura sapienza d’Uldarico. Ricercarono poscia con somma diligenza il corpo di Roberto Sanseverino, finalmente ritrovato sotto le onde del Fiume, portato nella Città, fù con publiche essequie honorevolmente sepolto, ancorche fosse venuto à rovina, & destrutione di Trento.


Si vede la di lui fe olmra , di marmoro fabricara,nellachie- fa di San Vi ilio , ra la quale parimente , in militari ame- fi , errera a Rama queflo Capirano . Manco ofl'o taceredi queflo Prelato ( ilelar‘erprincipalmentcc'addita la di ui fommalìp pienza ( eioèche M [miliano , all'hora Re de Romani , a: Sigifi mondo Arcidnca d'Aulìria, hauendo {coperta , 6€ toccata con manil’inregrirì diqueflo Prelam-, l'ineariearono , eornerrendoli la cura di far flami, a: leggi conforme m lio haueiTe giudicato gionare al buon gouerno , a publieavtiliràege Trentini. Ricofa- ua con aperzaoltinadone il buon Vefeouo ueiìa- eariea , rape“ beniflinlo che il le%i:lnore deue efl'er pelone imputabile , di Eran fanrirì, eche le eg i deuono deriuarc più da Dio che ani uomini,ò da fa ienza iraniana . Confiderauaaneo, che q“! li che haueuano ne le proprie Città fitte leggi peril più hebbero fi- ne infanflofetilebe indicaua non eflerbcne intraprendere nego- eio 6:0 arduo,mifera il,& pericolofo; preuarfenondimen l'altrui commando al proprio defiderio della quiere,& d‘rfchifare confi- mil fatica. Srimò benel'obedire àcommidi de gran PMCÎPÎaIHC volonradide qualiera cura men giulla più al longo refillere . Fui donque sfo ruta ancorche rnal volonrieri rimuere al carica . On- deelarninòeon ogni accuratezza lianriehi Ramti della Città, gli riduil'ehor a giunFendo , hora feuando a mirabil equidflki Trentini pro meno i , quando hauefl'ero voluto accemrgli . In quelto negotio ranno s’adop rò , che quanto molti altri luueuano un umenrata la Città con guerre tanto , ch'nuan giofeceegli ne a pace. Molte altre core eggregie o eròìpr‘òaìel publico y quella però fiifempre flimara la princip . Ma mnmdicendo I Bt'recialnando tutto il popolo , 6: ogni condilione di perlblnfe e51: i ar
Si vede la di lui sepoltura, di marmoro fabricata, nella Chiesa di San Vigilio, sopra la quale parimente, in militari arnesi, stà erreta la statua di questo Capitano. Manco posso tacere di questo Prelato (il che principalmente c’addita la di lui somma sapienza (cio è che Massimiliano, all’hora Re de Romani, & Sigismondo Arciduca d’Austria, havendo scoperta, & toccata con mani l’integrità di questo Prelato, l’incaricarono, comettendoli la cura di far statuti, & leggi conforme meglio havesse giudicato giovare al buon governo, & publica utilità de Trentini. Ricusava con aperta ostinatione il buon Vescovo questa carica, sapeva benissimo che il legislatore deve esser persona imputabile, di gran santità, e che le leggi devono derivare più da Dio che dalli huomini, ò da sapienza humana. Considerava anco, che quelli che havevano nelle proprie Città fatte leggi per il più hebbero fine infausto. Per il che indicava non esser bene intraprendere negotio tanto arduo, miserabil, & pericoloso; prevarse nondimen l’altrui commando al proprio desiderio della quiete, & de schifare consimil fatica. Stimò bene l’obedire à commandi de gran Prencipi, alle volontadi de quali era cosa men giusta più al lungo resistere. donque sforzato ancorche mal volontieri ricevere tal carica. Onde esaminò con ogni accuratezza gli antichi statuti della Città, gli ridusse hor aggiungendo, hora levando a mirabil equità, & à Trentini profitevoli, quando havessero voluto accettargli. In questo negotio tanto s’adoprò, che quanto molti altri havevano augumentata la Città con guerre tanto, & d’avantaggio fece egli nella pace. Molte altre cose eggregie operò à prò del publico, questa però fù sempre stimata la principale. Ma contradicendo, & reclamando tutto il popolo, & ogni conditione di persone che