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reedellìeacia agitare la fila eaula , elTendo neeell'ario condurli Per tal efl'ueo ìRoma .
{{Pt|re|ardore}} ed efficacia agitare la sua causa, essendo necessario condursi per tal effetto à Roma.


Fi‘inella partenza molto fauorito, Se honorato da 5lgllmon- do Arciduca d‘Aullria , promettendoin ogni lùo aiuto , a alfi— flenzailo raeommandò etiandi0,con ogni ardore al Sommo Pon- tefice , 6: fenza mai defiflere gli orgeua ogni filo fau ore. Vlda« rieo dunque non rranl'curando buoneeonginnture,& occafioni, finalmente , doppò hauer quali eonrumare, & finite le cole fue l onene la eonfirmatione,per fauore rineinalrnente del fudetro Arciduea, e fù conlècraro Vefcouo a Innocentio Vlll. ritornò eglià, Trento l'anno 1488. kglil‘ette d'Agofio del moderno, hebbe il pofl'efl'o del Vefeouaro , donde di eommun confenfo rincipiò il l'un gouerno. Non {clemente non fù diflîmile dal no anteoeil'ore, ma quando leeofegli foil'ero l'uccedure Più feli- cemente,l1auerebbehauuto maggiorcoraggio .
Fù nella partenza molto favorito, & honorato da Sigismondo Arciduca d’Austria, promettendogli ogni suo aiuto, & assistenza; lo racommandò etiandio, con ogni ardore al Sommo Pontefice, & senza mai desistere gli porgeva ogni suo favore. Uldarico dunque non trascurando si buone congionture, & occasioni, finalmente, doppò haver quasi consumate, & finite le cose sue, ottene la confirmatione, per favore principalmente del sudetto Arciduca, e fù consecrato Vescovo da Innocentio VIII. ritornò egli à Trento l’anno 1488. & gli sette d’Agosto del medemo, hebbe il possesso del Vescovato, donde di commun consenso principiò il suo governo. Non solamente non fù dissimile dal suo antecessore, ma quando le cose gli fossero succedute più felicemente, haverebbe havuto maggior coraggio.


Questo per diffendere le raggioni del Vescovato in Roma contra Cesare, dal quale era non poco travagliato contrasse molti debiti, da quali aggravato, convenendogli in oltre far gran spese, & sborsare buona quantità de denari per non abbandonar la causa, fù constretto impegnare tutte l’entrate del Vino, quale annualmente riceveva dal Borgo di Termeno, in sussidio della mensa Episcopale, dal che s’intende ricevesse ottomilla, & cento Ragnesi. Ne superate queste difficoltà restò in quiete, molestandolo il Cardinal Vrfino alla gagliarda, 'pretendeua quelli joo.Seudi d'oro r l‘annua enfione, afiignatagli dal Sommo Pontefice, (opta erendite de Veleouato .
Quito per difendere le raggioni del Vefeouato in Roma con- tra Ccfare,dal quale era non poco trauagliato contraiÎe molti do- bìti , daquali aggrauaro , eonnenendogli in olrre far gran {nere , a: rborfarebuonaquantitì dedenari per non abbandonar lacau-
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Silamentaua Vldarieo, allegando non (olo Poterl'ollenereil
Silamentaua Vldarieo, allegando non (olo Poterl'ollenereil