Rime (Stampa)/Rime varie/CCCVIII: differenze tra le versioni

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<pages index="Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu" include="188" onlysection="CCCVIII" />
<poem>
Purga, Signor, omai l’interno affetto
de la mia coscienzia, sì ch’io miri
solo in te, te solo ami, te sospiri,
mio glorioso, eterno e vero obietto.
Sgombra con la tua grazia dal mio petto
tutt’altre voglie e tutt’altri disiri;
e le cure d’amor tante e i sospiri,
che m’accompagnan dietro al van diletto.
La bellezza ch’io amo è de le rare
che mai facesti; ma poi ch’è terrena,
a quella del tuo regno non è pare.
Tu per dritto sentier là su mi mena,
ove per tempo non si può cangiare
l’eterna vita in torbida, e serena.
</poem>