Rime (Stampa)/Rime d'amore/XCVII: differenze tra le versioni

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<pages index="Stampa, Gaspara – Rime, 1913 – BEIC 1929252.djvu" include="62" onlysection="XCVII" />
<poem>
O gran valor d’un cavalier cortese,
d’aver portato fin in Francia il core
d’una giovane incauta, ch’Amore
a lo splendor de’ suoi begli occhi prese!
Almen m’aveste le promesse attese
di temprar con due versi il mio dolore,
mentre, signor, a procacciarvi onore
tutte le voglie avete ad una intese.
I’ ho pur letto ne l’antiche carte
che non ebber a sdegno i grandi eroi
parimente seguir Venere e Marte.
E del re, che seguite, udito ho poi
che queste cure altamente comparte
ond’è chiar dagli espèri ai lidi eoi.
</poem>