Rime (Stampa)/Rime d'amore/LXXVIII: differenze tra le versioni

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<poem>
Gli occhi onde mi legasti, Amor, affrena,
sì che non veggan mai altra bellezza,
altra creanza ed altra gentilezza
di belle donne onde la Francia è piena;
acciò che quanto ora è dolce ed amena,
non sia piena di lagrime e d’asprezza
la vita mia, ch’ogn’altra cosa sprezza,
fuor che la luce lor chiara e serena.
E, s’egli avien che sia lor mostro a sorte,
obietto che sia degno esser amato,
ed accenda quel cor tenace e forte,
ferisci lui col tuo stral impiombato,
o con quel d’oro dona a me la morte,
perché viver non voglio in tale stato.
</poem>