Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/235: differenze tra le versioni
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CRISTOFORO COLOMBO |
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E noi pure torniamo a compendiare i passi |
E noi pure torniamo a compendiare i passi dell’uomo di genio. |
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Che una via opposta alla comune potesse condurre alle Indie, altri |
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Che una via opposta alla comune potesse condurre alle Indie, altri l’avevano argomentato; ma Colombo ebbe la forza d’ostinarvisi, e di ridurre il concetto a realtà. Vedetelo costretto a soffrire i rifiuti de’ potenti, l’ignoranza dei dotti, i dileggi dell’orgoglio, la meschinità dell’avarizia, le soperchierie degli emuli, l’accidia di quelli che, inetti ad operare, stanno sempre disposti a condannare chi opera. Colombo scende ad argomentazioni personali con coloro che s’arrogano il privilegio di sanzionare la verità; ricorre al sentimento per muovere un frate e una regina; a questo cita {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotele}}, a quello i santi Padri, a chi i calcoli matematici, a chi le smisurate ricchezze, a chi il profitto della religione: mille vie al medesimo intento, battute coll’eroismo della pazienza: la pazienza, secondo valore. Alcuno gli opponeva: — Perchè non contentarsi del già fatto? forse un Genovese arriverà più oltre che i Greci e i Fenici?» Altri lo avran chiamato vile perchè bussava alle porte della reggia o del convento, senza valutare qual coraggio vuolsi ad immolare il proprio orgoglio al trionfo della verità. |
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l'avevano argomentato; ma Colombo ebbe la forza d'ostinarvisi, e di |
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ridurre il concetto a realtà. Vedetelo costretto a soffrire i rifiuti |
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Tutto giorno si ripete che al genio non fa bisogno il galvanismo della lode e della popolarità, vivendo egli di sè; e che le contrarietà non ritardano le grandi imprese. Quand’anche fosse, quando non sapessimo che {{AutoreCitato|Immanuel Kant|Kant}} restò ignorato finchè i giornali nol proclamarono, che {{AutoreCitato|Giambattista Vico|Vico}} precorse invano di un secolo la scienza perchè non fu esaltato; la fatica consumata nel rimuovere gli ostacoli impedisce il genio dal tentar nuove imprese, o cavare ogni frutto dalle ben riuscite. Che non avrebbe fatto Colombo ne’ quattordici anni che stentò ad acquistar credenza al suo concetto? |
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de' potenti, l'ignoranza dei dotti, i dileggi dell'orgoglio, la meschi- |
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nità dell'avarizia, le soperchierie degli emuli, l'accidia di quelli che, |
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Al fine i re l’ajutano, perchè ripromettonsi guadagno; un privato il fornisce di soccorso, ma coll’idea di dimezzarne la gloria; la ciurma stessa gli obbedisce, solo a patto che faccia com’essa vuole. S’imbarca con mezzi temerarj, se non folli: erra in balìa di venti sconosciuti; deve ingannare i suoi compagni con alterate indicazioni; per un oceano che non ha confini cercando una riva che non sa pure se esiste, tutto sembra combinarsi a scemargli le speranze; eppure la costanza sua si rinvigorisce nel gigantesco divisamento di riunire gli uomini in una fede, in una civiltà. |
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inetti ad operare, stanno sempre disposti a condannare chi opera. |
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Colombo scende ad argomentazioni personali con coloro che s'arro- |
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Ed ecco alfine ''Terra, terra!'' I suoi l’adorano come un dio perchè riuscì: egli crede aver afferrato alle Indie; s’inganna; ma tra via ha incontrato un nuovo mondo. |
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gano il privilegio di sanzionare la verità ; ricorre al sentimento per |
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muovere un frate e una regina; a questo cita Aristotele, a quello i |
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santi Padri, a chi i calcoli matematici, a chi le smisurate ricchezze, |
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a chi il profitto della religione: mille vie al medesimo intento, bat- |
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tute coll'eroismo della pazienza : la pazienza, secondo valore. Alcuno |
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gli opponeva: — Perchè non contentarsi del già fatto? forse un Ge- |
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novese arriverà più oltre che i Greci e i Fenici? » Altri lo avran chia- |
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mato vile perchè bussava alle porte della reggia o del convento, |
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senza valutare qual coraggio vuoisi ad immolare il proprio orgoglio |
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al trionfo della verità. |
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Tutto giorno si ripete che al- genio non fa bisogno il galvanismo |
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della lode e della popolarità, vivendo egli di sè; e che le contra- |
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rietà non ritardano le grandi imprese. Quand'anche fosse, quando |
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non sapessimo che Kant restò ignorato finché i giornali noi procla- |
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marono, che Vico precorse invano di un secolo la scienza perchè |
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non fu esaltato; la fatica consumata nel rimuovere gli ostacoli im- |
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pedisce il genio dal tentar nuove imprese, o cavare ogni frutto dalle |
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ben riuscite. Che non avrebbe fatto Colombo ne' quattordici anni |
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che stentò ad acquistar credenza al suo concetto? |
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Al fine i re l'ajutano, perché ripromettonsi guadagno; un privato |
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il fornisce di soccorso, ma coll'idea di dimezzarne la gloria; la |
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ciurma stessa gli obbedisce, solo a patto che faccia com'essa vuole. |
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S'imbarca con mezzi temerarj, se non folli: erra in balìa di venti |
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sconosciuti; deve ingannare i suoi compagni con alterate indicazioni; |
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per un oceano che non ha confini cercando una riva che non sa |
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'pure se esiste, tutto sembra combinarsi a scemargli le speranze; |
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eppure la costanza sua si rinvigorisce nel gigantesco divisamento di |
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riunire gli uomini in una fede, in una civiltà. |
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Ed ecco alfine Terra, terra ! I suoi l'adorano come un dio perchè |
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riusci: egli crede aver afferrato alle Indie; s'inganna; ma tra via ha |
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incontrato un nuovo mondo. |