Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/182: differenze tra le versioni
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de’ naviganti; forse viaggiò alcuna volta alla Guinea, e di tutto faceva alimento al desiderio e al calcolo di estendere le scoperte in una sfera assai più ampia di quella ove si erano fin allora trascinate. Gli scopritori della costa africana non aveano fatto che seguire un continente piramidale, la cui costa ad oriente era già nota agli Arabi: ora Cristoforo preparava una conquista di riflessione, ideando di giungere in Asia per via non più tentata. |
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162 |
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ILLUSTRI ITALIANI |
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Ma povero di mezzi, come sperar di ridurre a realtà i suoi sogni? Intanto li covava, e vi cercava appoggio nell’opinione de’savj antichi e moderni. Perocchè egli non procedette a caso, ma sempre chiedendo la sua via ai calcoli, ai ragionamenti, alle stelle, al mare. |
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de' naviganti; Torse viaggiò alcuna volta alla Guinea, e di tutto |
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faceva alimento al desiderio e al calcolo di estendere le scoperte |
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Per quanto scarso ei fosse di letteratura e d’erudizione, conosceva che l’antica scuola italica diceva sferica la terra ed esistere antipodi; insegnamenti che, un tempo fulminati, allora divenivano sempre più comuni<ref name="p162">Gli antichi consideravano il mondo diviso in cinque zone: due gelate, due temperate, e fra esse la torrida, sempre ardente e inaccessibile, talchè non era possibile passare da una temperata all’altra. |
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in una sfera assai più ampia di quella ove si erano fin allora trasci- |
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nate. Gli scopritori della costa africana non aveano fatto che se- |
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guire un continente piramidale, la cui costa ad oriente era già nota |
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agli Arabi: ora Cristoforo preparava una conquista di riflessione, |
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ideando di giungere in Asia per via non più tentata. |
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Ma povero di mezzi, come sperar di ridurre a realtà i suoi sogni? |
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Intanto li covava, e vi cercava appoggio nell'opinione de'savj an- |
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tichi e moderni. Perocché egli non procedette a caso, ma sempre |
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chiedendo la sua via ai calcoli, ai ragionamenti, alle stelle, al mare. |
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Per quanto scarso ei fosse di letteratura e d'erudizione, conosceva |
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che l'antica scuola italica diceva sferica la terra ed esistere antipodi; |
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insegnamenti che, un tempo fulminati, allora divenivano sempre più |
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(3) Gli antichi consideravano il mondo diviso in cinque zone: due gelale, due tem- |
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perate, e fra esse la torrida, sempre ardente e inaccessibile, talché non era possibile |
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passare da una temperata all'altra. |
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E puossi andare nell’altro emisperio. |
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nelle Georgiche lib. I, canta : |
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antipodi : |
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E puossi andare nell'altro emisperio. |
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Dov'io ti dico che laggiù s'aspetta. |