Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/182: differenze tra le versioni

Utoutouto (discussione | contributi)
 
Utoutouto (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|{{Sc|162}}|{{Sc|illustri italiani}}|riga=si}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
de’ naviganti; forse viaggiò alcuna volta alla Guinea, e di tutto faceva alimento al desiderio e al calcolo di estendere le scoperte in una sfera assai più ampia di quella ove si erano fin allora trascinate. Gli scopritori della costa africana non aveano fatto che seguire un continente piramidale, la cui costa ad oriente era già nota agli Arabi: ora Cristoforo preparava una conquista di riflessione, ideando di giungere in Asia per via non più tentata.
162

ILLUSTRI ITALIANI
Ma povero di mezzi, come sperar di ridurre a realtà i suoi sogni? Intanto li covava, e vi cercava appoggio nell’opinione de’savj antichi e moderni. Perocchè egli non procedette a caso, ma sempre chiedendo la sua via ai calcoli, ai ragionamenti, alle stelle, al mare.
de' naviganti; Torse viaggiò alcuna volta alla Guinea, e di tutto

faceva alimento al desiderio e al calcolo di estendere le scoperte
Per quanto scarso ei fosse di letteratura e d’erudizione, conosceva che l’antica scuola italica diceva sferica la terra ed esistere antipodi; insegnamenti che, un tempo fulminati, allora divenivano sempre più comuni<ref name="p162">Gli antichi consideravano il mondo diviso in cinque zone: due gelate, due temperate, e fra esse la torrida, sempre ardente e inaccessibile, talchè non era possibile passare da una temperata all’altra.
in una sfera assai più ampia di quella ove si erano fin allora trasci-

nate. Gli scopritori della costa africana non aveano fatto che se-
Oltre la specificata distinzione che ne fa {{Wl|Q1541|Cicerone}} nel sogno di Scipione, {{Wl|Q1398|Virgilio}} nelle ''Georgiche'' lib. I, canta: <poem>
guire un continente piramidale, la cui costa ad oriente era già nota
Quinque tenent cœlum zonæ: quarum una corusco
agli Arabi: ora Cristoforo preparava una conquista di riflessione,
Semper sole rubens, et torrida semper ab igni;
ideando di giungere in Asia per via non più tentata.
Quam circum extremæ dextra levaque trabuntur
Ma povero di mezzi, come sperar di ridurre a realtà i suoi sogni?
Cærulea glacie concretæ atque imbribus atris;
Intanto li covava, e vi cercava appoggio nell'opinione de'savj an-
Has inter mediamque duæ mortalibus ægris
tichi e moderni. Perocché egli non procedette a caso, ma sempre
Munere concessæ divum: ''via secta'' per ambas
chiedendo la sua via ai calcoli, ai ragionamenti, alle stelle, al mare.
Obliquus qua se signorum verteret ordo, ecc.</poem>
Per quanto scarso ei fosse di letteratura e d'erudizione, conosceva
Ma nel Pulci, ''Morgante'', XXV, così il demonio Astarotte sostiene l’esistenza degli antipodi:
che l'antica scuola italica diceva sferica la terra ed esistere antipodi;
<poem>
insegnamenti che, un tempo fulminati, allora divenivano sempre più
Sappi che quella opinione è vana;
comuni (3). Se dunque la terra è sferica, uno potrà passare da un
Perchè più oltre navigar si puote.
(3) Gli antichi consideravano il mondo diviso in cinque zone: due gelale, due tem-
Però che l’acqua in ogni parte è piana.
perate, e fra esse la torrida, sempre ardente e inaccessibile, talché non era possibile
Benchè la terra abbia forma di ruote ....
passare da una temperata all'altra.
E puossi andare nell’altro emisperio.
Oltre la specificata distinzione che ne fa Cicerone nel sogno di Scipione, Virgilio
Però che al centro ogni cosa reprime.
nelle Georgiche lib. I, canta :
Sì che la terra per via di misterio
Quinque tenent coelum zonae: quarum una corusco
Sospesa sta fra le stelle sublime:
Semper sole rubens, et torrida semper ab igni;
E laggiù son città, castella, imperio,
Quam circum extremae dextra levaque trahuntur
Ma nol cognobbon quelle genti prime:
Cserulea glacie concretae atque imbribus atris ;
Vedi che il Sol di camminar s’affretta
Has inter mediamque duae mortalibus aegris
Dov’io ti dico che laggiù s’aspetta.</poem></ref>. Se dunque la terra è sferica, uno potrà passare da un
Munere concessae divum: via seda per ambas
Obliquus qua se signorum verteret ordo, ecc.
Ma nel Pulci, Margarite, XXV, cosi il demonio Astarotte sostiene l'esistenza degli
antipodi :
Sappi che quella opinione è vana;
Perchè più oltre navigar si puote.
Però che l'acqua in ogni parte è piana.
Benché la terra abbia forma di ruote ....
E puossi andare nell'altro emisperio.
Però che al centro ogni cosa reprime.
Sì che la terra per via di misterio
Sospesa sta fra le stelle sublime: ~
E laggiù son città, castella, imperio,
Ma noi cognobbon quelle genti prime:
Vedi che il Sol di camminar s'affretta
Dov'io ti dico che laggiù s'aspetta.