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mente cadeile auanti gli volìri iedii O inaudita fpiemezza vo- gliono quelli con nouo modo Si crudeltà fatmoflra della lor tira- nide, non contenta no {pie atlalot pazzia, con modi otdinatij , henchcinhumani , ma vog iono ,con diful'ato modo di mtmen— tare,ferite quel corpo di membtoin membro, non vogliono lu- feiami luo o {ano , vogliono tefli ferita ogni minimaparte , {en- za però ug iarne alcuna , acciocl'ie quella vitima Chtillianafe. rita in ogni parte , più leggiermente , dura il'e al lun il fuo tot- mento. Mentre con ilìrani colpi ciafcum arte d corpo vien guafiata, aferita n'efee il lingue d’o ni luogo ì guifa di i‘m tutienri riui,quale, gocciolaudn ,taco gieuauo {ottoponeudoui il varo, mirando con (tram empietà [correre quel facto humotc àguifa di Fiume nel proprio canale. 0h che barbarie non più vdiuloh che inuentione non iii intera! oh che noua fotte d'in- dcguo totmento'. elèrciraro a q uelle infernali furie , contro l'- innoceute infamia d'vn puttino , degno petòd'vn Hebraica ctu- 'deltì. Eranohotmai ftanchefi, ma non giìfatie quelle l'acrile- ghe mani, de catueiîci, non v'era più fan uc in quel corpo , che verfarfi partire, cta vfcito tutto , fino all’v tina: flila , nondime. no haurebonu voluto di bel nouo eomrninciare la tragedia, an— eorche lilli,nnn l'entiuano etò la fatica , hnutebbon voliiito mo- nt l'eco continuandoin ereflabilerudeltì ,quando la vita dal fanciullo hauelle potuto durare, lino che foflem fiati condotti ì tal termine. Che cecità! che ofiinatione! che pertinncia '.
{{Pt|mente|speditamente}} cadesse avanti gli vostri piedi? O inaudita spietatezza vogliono quelli con novo modo di crudeltà far mostra della lor tiranide, non si contentano spiegar la lor pazzia, con modi ordinarij, benche inhumani, ma vogliono, con disusato modo di tormentare, ferire quel corpo di membro in membro, non vogliono lasceiarvi luogo sano, vogliono resti ferita ogni minima parte, senza però tagliarne alcuna, accioche quella vitima Christiana, ferita in ogni parte, più leggiermente, durasse al lungo il suo tormento. Mentre con istrani colpi ciascuna parte del corpo vien guastata, & ferita n’esce il sangue d’ogni luogo à guisa di scaturienti rivi, quale, gocciolando, {{Var|racolgievano|racoglievano}} sottoponendovi il vaso, mirando con strana empietà scorrere quel sacro humore à guisa di Fiume nel proprio canale. Oh che barbarie non più udita! oh che inventione non più intesa! oh che nova sorte d’indegno tormento! esercitato sa quelle infernali furie, contro l’innocente infantia d’un puttino, degno però d’un Hebraica crudeltà. Erano hormai stanche si, ma non già satie quelle sacrileghe mani, de carnefici, non v’era più sangue in quel corpo, che versar si potesse, era uscito tutto, fino all’ultima stila , nondimeno havrebono voluto di bel novo comminciare la tragedia, ancorche lassi, non sentivano però la fatica, havrebbon volsuto morir seco continuando in si detestabil crudeltà, quando la vita del fanciullo havesse potuto durare, sino che fossero stati condotti à tal termine. Che cecità! che ostinatione! che pertinacia!


Fi‘i il mifeto fanciullo (parlo quanto al corpo in ucl punto) in tal guila trucidati: ,ilfpatio d'vn hon , 6c più (qu finalmen- te mancandogli hog 'mnil’efiremo lpirito, 66 erdendo le debi- li forze, auiclnandogll'hota del l‘un felice Iran tto,alzò con atto, che dellan hauerebbe pietà ne' marmi , imoribòdi e pefanti lumi al Cielo , quali inuoear volel‘l‘e Chriflo noflro Saluatore,vero Dio im‘mormle , qual già per noi mil'eri peccatori fi‘i confino in Cro- ce; poiabbnflato pineeuolmente il capo con morte lentu,frà le mani di quelli crudellicatncfici,in modo di purpureo fiore tecci. fo dall'aratto venendo meno telel'innuccntefua anima à Dio .
il misero fanciullo (parlo quanto al corpo in quel punto) in tal guisa trucidato, il spatio d’un hora, & più (qual finalmente mancandogli hoggimai l’estremo spirito, & perdendo le debili forze, avicinandosi l’hora del suo felice transito, alzò con atto, che destato haverebbe pietà ne’ marmi, i moribondi e pesanti lumi al Cielo, quasi invocar volesse Christo nostro Salvatore, vero Dio immortale, qual già per noi miseri peccatori confitto in Croce; poi abbassato piacevolmente il capo con morte lenta, frà le mani di quelli crudelli carnefici, in modo di purpureo fiore recciso dall’aratro venendo meno rese l’innocente sua anima à Dio.


Prà tanto effeudofirinforzatal'opinione,che simone fofl'e (tat- to ammazzato dalli Hebtci , per la Città tutta li l'eutiuano voci chealleforchc, 6: mag iori {applicij gli bramaunno rutti,in ogni luogo li vdiuano con umili querelle: non dubitatemaledettiHc- btei,circoncifi carnefici, ticeuercte alficuto il condcgno calli- go di nefando peccato . Dio giufiiflìmo al qual niuna e23 può et
Frà tanto essendosi rinforzata l’opinione, che Simone fosse statto ammazzato dalli Hebrei, per la Città tutta si sentivano voci che alle forche, & maggiori supplicij gli bramavano tutti, in ogni luogo si udivano con simili querelle: non dubitate maledetti Hebrei, circoncisi carnefici, riceverete al sicuro il condegno castigo di si nefando peccato. Dio giustissimo al qual niuna cosa può