Pagina:Kant Forza dell'animo, Pirotta, 1828.djvu/20: differenze tra le versioni
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Il pensare è un nutrimento per un letterato, senza cui non può vivere, quando fia ''desto'' e ''solo''; consiste nell’''imparare'' (leggere i libri), o nell’''ideare'' (riflettere, inventare). Ma l’occuparsi di un pensiero fisso nel mangiare ed andare e molestar per siffatta guisa con due travaglj la mente e lo stomaco, o la testa ed i piedi, l’uno produce l’ipocondria, l’altro la vertigine. Onde potere, mercè la dietetica, signoreggiare questo stato morboso, null’altro occorre che far alternare la meccanica occupazione dello stomaco o del ventricolo colla spirituale nel pensare, arrestare il pensare a bello studio durante il tempo dedicato alla restaurazione, ed aprire il varco al libero giuoco della fantasia, locchè richiede però presso quelli che studiano, un generale e fermo proponimento della ''dieta nel pensare''. |
Il pensare è un nutrimento per un letterato, senza cui non può vivere, quando fia ''desto'' e ''solo''; consiste nell’''imparare'' (leggere i libri), o nell’''ideare'' (riflettere, inventare). Ma l’occuparsi di un pensiero fisso nel mangiare ed andare e molestar per siffatta guisa con due travaglj la mente e lo stomaco, o la testa ed i piedi, l’uno produce l’ipocondria, l’altro la vertigine. Onde potere, mercè la dietetica, signoreggiare questo stato morboso, null’altro occorre che far alternare la meccanica occupazione dello stomaco o del ventricolo colla spirituale nel pensare, arrestare il pensare a bello studio durante il tempo dedicato alla restaurazione, ed aprire il varco al libero giuoco della fantasia, locchè richiede però presso quelli che studiano, un generale e fermo proponimento della ''dieta nel pensare''. |
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