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e l’ascensione della democrazia, nerbo di tutte le libertà politiche, infrangibile vincolo sociale per l’umano progresso. Sia, dunque, il saluto, che in nome dell Italia Vi mando, presagio di vittoria e auspicio della unione, da Voi così altamente preconizzata, dei popoli civili nella pace della giustizia e della libertà. » * * * La Missione italiana ebbe le più cordiali accoglienze non solo dal Presidente Wilson e dalle autorità americane ma da tutto il popolo americano, perché essa visitò le più importanti città degli Stati Uniti, sollevando dovunque le più vive maniiestazioni di simpatia verso il popolo italiano, cementando così i vincoli di comune lavoro che da tanto tempo uniscono il popolo italiano con la potente Repubblica Americana. * * * 11 4 luglio 1917, ricorrendo l’anniversario della dichiarazione della indipendenza degli Stati Uniti di America, il Comune di Roma promosse in Campidoglio, nel Salone degli Orazi e Curiaz', una grandiosa manifestazione itaio-americana. Vi intervennero Ministri e Sottosegretari di Stato, Deputati, Senatori, Ufficiali, Magistrati e le più spiccate personalità della capitale. Vi intervenne l’Ambasciatore americano Nelson Page e il Presidente del Consiglio On. Boselli, che portò il saluto della intera Nazione agli Stati Uniti con le seguenti parole: La civiltà progrediente degli ultimi due secoli apprese da Washington come i popoli combattano e vincano per la propria indipendenza e come le società democratiche si sappiano costituire in vigoroso stato di ordine e di libertà, e senti da Lincoln la magnanima parola che si levò alta a proscrivere la schiavitù dall’umano consorzio. 182
e l’ascensione della democrazia, nerbo di tutte le libertà
politiche, infrangibile vincolo sociale per l’umano pro-
gresso.
Sia, dunque, il saluto, che in nome dell Italia Vi
mando, presagio di vittoria e auspicio della unione, da
Voi così altamente preconizzata, dei popoli civili nella
pace della giustizia e della libertà. »
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La Missione italiana ebbe le più cordiali accoglienze non solo dal Pre-
sidente Wilson e dalle autorità americane ma da tutto il popolo americano, perché essa visitò le più importanti città degli Stati Uniti, sollevando dovun- que le più vive maniiestazioni di simpatia verso il popolo italiano, cemen-
tando così i vincoli di comune lavoro che da tanto tempo uniscono il popolo
italiano con la potente Repubblica Americana.
* * *
Il 4 luglio 1917, ricorrendo l’anniversario della dichiarazione della indi-
pendenza degli Stati Uniti di America, il Comune di Roma promosse in Cam-
pidoglio, nel Salone degli Orazi e Curiaz’, una grandiosa manifestazione ita-
io-americana.
Vi intervennero Ministri e Sottosegretari di Stato, Deputati, Senatori,
Ufficiali, Magistrati e le più spiccate personalità della capitale.
Vi intervenne l’Ambasciatore americano Nelson Page e il Presidente
del Consiglio On. Boselli, che portò il saluto della intera Nazione agli Stati
Uniti con le seguenti parole:
La civiltà progrediente degli ultimi due secoli ap-
prese da Washington come i popoli combattano e vin-
cano per la propria indipendenza e come le società de-
mocratiche si sappiano costituire in vigoroso stato di
ordine e di libertà, e senti da Lincoln la magnanima
parola che si levò alta a proscrivere la schiavitù dal-
l’umano consorzio.
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