Il tesoro della Montagna Azzurra/XXII - Sotto il fuoco: differenze tra le versioni

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— Sarà sicuro questo ponte? — chiese Reton.
 
— Possiamo fidarci dell'abilità di questi isolani, — rispose il capitano. — Quello invece che mi preoccupa sono questi continui colpi di fuoco. Si direbbe che gli uomini di Ramirez si sono accorti che ci prepariamo a sgombrare l'isolotto.
 
— Infatti i colpi sono più numerosi che quest'oggi, — disse don Pedro.
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Il capitano e i suoi compagni si erano lanciati avanti. Una nave, di forme snelle ed eleganti, attrezzata a brik, si dondolava graziosamente in mezzo alla foce del Diao, a meno di trecento metri dal promontorio. Tutte le sue vele erano chiuse e le sue imbarcazioni erano issate sulle gru di babordo e di tribordo.
 
Ecco uno splendido legno che sarei lieto di poter montare! — esclamò il bosmano. — Quel pirata si è fatto costruire una vera nave da corsa che non ha eguale su tutto il Pacifico.
 
— Nave negriera, mio caro, — disse il capitano. — Avrà certo delle artiglierie a bordo.
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— Sono a vostra disposizione, — disse don Pedro.
 
— No, no, voi, non avete l'aspetto d'un marinaio.
 
— ''Rayo de sol''! — esclamò Reton. — E io che cosa sono dunque? Un lupo di mare o un damerino di Valparaiso o di Asuncion?
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— È un bravo selvaggio, che mi ha salvata la vita.
 
— E da quale paese vieni, bosmano? Si direbbe che sei un nostro compatriota o per lo meno un peruviano.
 
— L'hai indovinato, amico. Sono del Perù.
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— Il capitano ci ha affidato una ragazza, molto bella, ma che ci annoia mortalmente con le sue incessanti proteste e con i suoi ripetuti tentativi di fuga. Non siamo più liberi di ubriacarci per paura che ci scappi, e se ciò avvenisse, addio la nostra parte di oro. Il capitano ha parlato chiaro.
 
— E che cosa dovrò fare io? chiese Reton.
 
— Installarti nella cabina vicina a quella occupata dalla ragazza e vigilare attentamente. Ti avverto però, bosmano, che se ti scapperà avrai da fare i conti con i miei pugni, che come vedi, pesano molto!
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Non erano però i mobili, che interessavano il bosmano. Era il sabordo che dava sul mare, un vero sabordo, che un tempo doveva aver servito per il tiro di qualche pezzo da caccia così ampio da permettere il passaggio a due uomini in una volta sola.
 
— Se questa nave non avesse esercitato la tratta, quest'apertura non ci sarebbe stata, — disse Reton. — Ecco un bel buco per calarci in mare.
 
Accostò poi la lanterna alla parete che divideva la cabina da quella occupata, da Mina, e soggiunse:
— Ecco un bel buco per calarci in mare.
 
Accostò poi la lanterna alla parete che divideva la cabina da quella occupata, da Mina, e soggiunse:
 
— Una buona punta schioderà le tavole.