Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/389: differenze tra le versioni

Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 11: Riga 11:
| float = left
| float = left
| caption =
| caption =
}}e diminuire ad arbitrio nostro, secondo che la nuova pianta dovrà esser o maggiore o minore; e tale scala mutabile sarà quella che dalle medesime linee avremo traversalmente, stringendo o allargando il nostro Strumento. Ma per più chiara intelligenza del modo d’applicare all’uso tali linee, ne metteremo un essempio. Siaci dunque proposta la pianta ''ABCDE'', alla quale se ne deve disegnare un’altra simile, ma sopra la linea ''FG'', la quale sia omologa, cioè risponda alla linea ''AB''. Qui è manifesto che bisogna servirsi di due scale l’una per misurar le linee della pianta ''ABCDE'', e l’altra con la quale si misurino le linee della pianta da farsi, e questa deve esser dell’altra maggiore o minore secondo la proporzione della linea ''FG'' alla ''AB''. Piglia dunque con un compasso la linea ''AB'', la quale<section end=s2/>
}}e diminuire ad arbitrio nostro, secondo che la nuova pianta dovrà esser o maggiore o minore; e tale scala mutabile sarà quella che dalle medesime linee avremo traversalmente, stringendo o allargando il nostro Strumento. Ma per più chiara intelligenza del modo d’applicare all’uso tali linee, ne metteremo un essempio. Siaci dunque proposta la pianta ABCDE, alla quale se ne deve disegnare un’altra simile, ma sopra la linea FG, la quale sia omologa, cioè risponda alla linea AB. Qui è manifesto che bisogna servirsi di due scale l’una per misurar le linee della pianta ABCDE, e l’altra con la quale si misurino le linee della pianta da farsi, e questa deve esser dell’altra maggiore o minore secondo la proporzione della linea FG alla AB. Piglia dunque con un compasso la linea AB, la quale<section end=s2/>