Pagina:A Prato impressioni d'arte.djvu/41: differenze tra le versioni

Divudi85 (discussione | contributi)
 
Divudi85 (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 50%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:

''{{Pt|fano|Stefano}} e la sua morte'' sono certo i migliori di tutto il ciclo: ma in essi si cercherebbe invano la vigorosa modellatura e la vitalità maravigliosa che rende così perfetto nel suo insieme e nel dettaglio il pulpito di Benedetto da Majano nella Chiesa di S. Croce a Firenze.
''{{Pt|fano|Stefano}} e la sua morte'' sono certo i migliori di tutto il ciclo: ma in essi si cercherebbe invano la vigorosa modellatura e la vitalità maravigliosa che rende così perfetto nel suo insieme e nel dettaglio il pulpito di Benedetto da Majano nella Chiesa di S. Croce a Firenze.


Il Baldanzi fa rilevare l’inferiorità del lavoro di Mino da Fiesole rispetto a quello del ttossellino dai diversi pagamenti dati agli artisti in presenza dei due arbitri Andrea del Verrocchio e Pasquino di Matteo tratti dall’ Archivio del Ceppo di Prato, Libro Debit. e Credit, dell’ opera del Sacro Cingolo.
Il Baldanzi fa rilevare l’inferiorità del lavoro di Mino da Fiesole rispetto a quello del Rossellino dai diversi pagamenti dati agli artisti in presenza dei due arbitri Andrea del Verrocchio e Pasquino di Matteo tratti dall’Archivio del Ceppo di Prato, Libro Debit. e Credit, dell’opera del Sacro Cingolo.


Riporto i preziosi documenti :
Riporto i preziosi documenti:


«Antonio di Matteo scarpellatore di marmi di Firenze deve avere a di 23 Agosto 1473 fiorini sessantasei larghi per la monta di tre pezzi di marmo da scarpello per fare il pergamo, dove si predica, nei quali intagliò due storie di Santo Stefano e quelle dell’Assunta, d’accordo con lui come si vede al g<sup>e</sup>, segn. E, a c. 117 per fare le « figure in tutto monta L. 363».
«Antonio di Matteo scarpellatore di marmi di Firenze deve avere a di 23 Agosto 1473 fiorini sessantasei larghi per la monta di tre pezzi di marmo da scarpello per fare il pergamo, dove si predica, nei quali intagliò due storie di Santo Stefano e quelle dell’Assunta, d’accordo con lui come si vede al g<sup>e</sup>, segn. E, a c. 117 per fare le « figure in tutto monta L. 363».