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{{Centrato|IL BANDELLO
BAN DELLO

a l'illustrissimo signore
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PIRRO GONZAGA

marchese e signore di Gazzuolo
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salute

Era, come sapete, mio costume, quando in Mantova dimo¬
{{smaller|marchese e signore di Gazzuolo}}
rava, mentre che madama Issabella da Este marchesa al suo

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Era, come sapete, mio costume, quando in Mantova dimorava, mentre che madama Issabella da Este marchesa al suo
amenissimo palazzo di Diporto si teneva, andar due o tre volte
amenissimo palazzo di Diporto si teneva, andar due o tre volte
la settimana a farle riverenza, e quivi tutto il giorno me ne
la settimana a farle riverenza, e quivi tutto il giorno me ne
stava, ove sempre erano signori e gentiluomini che di varie cose
stava, ove sempre erano signori e gentiluomini che di varie cose
ragionavano, ora a la presenza di quella ed ora tra loro, se¬
ragionavano, ora a la presenza di quella ed ora tra loro, secondo le occasioni. Avvenne un di che subito dopo desinare
condo le occasioni. Avvenne un di che subito dopo desinare
quella con le sue damigelle in camera si ritirò. Onde essendo
quella con le sue damigelle in camera si ritirò. Onde essendo
quei signori e gentiluomini che v’erano restati soli, il nostro fe¬
quei signori e gentiluomini che v’erano restati soli, il nostro festevolissimo signor Gostanzo Pio di Carpi disse: — Signori miei,
noi qui siamo e, per quanto intendo, madama stará buona pezza
stevolissimo signor Gostanzo Pio di Carpi disse : — Signori miei,
noi qui siamo e, per quanto intendo, madama starà buona pezza
prima che rivenga. Io lodarei che per fuggir il caldo che fa
prima che rivenga. Io lodarei che per fuggir il caldo che fa
che noi ci ritirassimo nel boschetto di pioppi che ella ha pian¬
che noi ci ritirassimo nel boschetto di pioppi che ella ha piantato in memoria del duca Ercole suo padre, e quivi su le rive
del ruscello che ci corre ne la minuta e fresca erbetta sedessimo e ragionassimo di quello che piú ci diletterá. — Piacque a
tato in memoria del duca Ercole suo padre, e quivi su le rive
tutti la cosa e di brigata andammo. Come tutti fummo assisi,
del ruscello che ci corre ne la minuta e fresca erbetta sedes¬
il signor Alessandro Gonzaga rivolto al signor Gostanzo
simo e ragionassimo di quello che più ci diletterà. — Piacque a
tutti la cosa e di brigata andammo. Come tutti fummo as-
sisi, il signor Alessandro Gonzaga rivolto al signor Gostanzo
disse: — Cugino, tu ci hai qui condotti e tu ci intertieni, e
disse: — Cugino, tu ci hai qui condotti e tu ci intertieni, e
narraci qualche novelletta. — 11 signor Gostanzo alora, che è,
narraci qualche novelletta. — Il signor Gostanzo alora, che è,
come meglio di me conoscete, bel parlatore e faceto, ridendo
come meglio di me conoscete, bel parlatore e faceto, ridendo
disse: — Poi che vi piace che io, come si dice, mi metta la piva
disse: — Poi che vi piace che io, come si dice, mi metta la piva
in bocca, io sonerò e vi narrerò una piacevolezza che questi di
in bocca, io sonerò e vi narrerò una piacevolezza che questi di
è accaduta. — E quivi cominciò a narrar certe cose di un ar-
è accaduta. — E quivi cominciò a narrar certe cose di un archidiacono,
chidiacono, e dopo lui altri fecero il medesimo stando tutti su ’l
e dopo lui altri fecero il medesimo stando tutti su ’l