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nostra soavissima conversazione, che dar lor materia di gridar per casa. Ma la vicinanza de le stanze ne mostrò quello che la nemica de la natura nemicizia ne celava e vietava. Il perché assai sovente quando eglino fuor di casa si ritrovavano, noi negli orticelli nostri, che da una semplicissima siepe di cannucce marine sono separati, a ragionamento ci riducevamo insieme. E discretamente usando cotale commoditá, essendoci avviste che voi, mariti nostri, eravate l’uno de la moglie de l’altro innamorati, o forse fingevate d’essere, communicammo tra noi questi vostri amori, e leggemmo sempre insieme le lettere amorose che voi ci mandavate. Ed altro scorno non ci parve di farvi di questa dislealtá che a noi vostre moglieri usavate, ancor che bene stato vi fosse, perché l’avervi avvisati era contrario al desiderio nostro, che altro non cercavamo se non che voi diventassi amici. Onde, se stato detto nulla vi fosse di questi innamoramenti, era accrescer maggior nemicizia tra voi e porvi l’arme in mano. Consegnateci adunque da noi istesse e concordevolmente in un voler accordate, poi che giudicammo che gli avvisi nostri ne verrebbero fatti senza danno o vergogna di nessuna de le parti, anzi con piacer e sodisfazione di tutti, tutte quelle notti che voi fingevate d’andare or qua or lá, madonna Luzia con aita di Cassandra mia fante per via de l’orto a la mia camera ne veniva, ed io col mezzo di Giovanna sua servente per la medesima strada a la sua camera me n’andava. E voi con la guida d’esse nostre donne a le camere condotti, vi giacevate ciascuno con la moglie sua, e cosí i vostri campi e non l’altrui, come era la credenza vostra, coltivavate. E perché gli abbracciamenti vostri non erano da mariti ma da innamorati, e con noi sempre vi congiungevate con piú ardente disio che non era il solito, tutte due ci siamo trovate gravide. Il che sommamente vi deve esser gratissimo, se vero è che tanta voglia voi aveste, come mostravate, d’aver figliuoli. Se altro adunque delitto non vi grava, se altro la conscienza non vi rimorde, e se d’altro non sentite dolore, vivete allegramente e ringraziatene de l’astuzia nostra e de la giovevol beffa che fatta vi abbiamo, e se fin qui sète stati nemici, omai deposti gli antichi odii,
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PARTE PRIMA
nostra soavissima conversazione, che dar lor materia di gridar
per casa. Ma la vicinanza de le stanze ne mostrò quello che
la nemica de la natura nemieizia ne celava e vietava. Il perché
assai sovente quando eglino fuor di casa si ritrovavano, noi ne¬
gli orticelli nostri, che da una semplicissima siepe di cannucce
marine sono separati, a ragionamento ci riducevamo insieme.
E discretamente usando cotale commodità, essendoci avviste che
voi, mariti nostri, eravate l’uno de la moglie de l’altro inna¬
morati, o forse fingevate d’essere, communicammo tra noi questi
vostri amori, e leggemmo Sempre insieme le lettere amorose
che voi ci mandavate. Ed altro scorno non ci parve di farvi
di questa dislealtà che a noi vostre moglieri usavate, ancor che
bene stato vi fosse, perché l’avervi avvisati era contrario al
desiderio nostro, che altro non cercavamo se non che voi
diventassi amici. Onde, se stato detto nulla vi fosse di questi
innamoramenti, era accrescer maggior nemieizia tra voi e porvi
l’arme in mano. Consegnateci adunque da noi istesse e concor-
devolmente in un voler accordate, poi che giudicammo che gli
avvisi nostri ne verrebbero fatti senza danno o vergogna di
nessuna de le parti, anzi con piacer e sodisfazione di tutti, tutte
quelle notti che voi fingevate d’andare or qua or là, madonna
Luzia con aita di Cassandra mia fante per via de l'orto a la
mia camera ne veniva, ed io col mezzo di Giovanna sua servente
per la medesima strada a la sua camera me n’andava. E voi
con la guida d'esse nostre donne a le camere condotti, vi giace¬
vate ciascuno con la moglie sua, e cosi i vostri campi e non
l’altrui, come era la credenza vostra, coltivavate. E perché gli
abbracciamenti vostri non erano da mariti ma da innamorati,
e con noi sempre vi congiungevate con più ardente disio che
non era il solito, tutte due ci siamo trovate gravide. Il che som¬
mamente vi deve esser gratissimo, se vero è che tanta voglia
voi aveste, come mostravate, d’aver figliuoli. Se altro adunque
delitto non vi grava, se altro la conscienza non vi rimorde, e
se d’altro non sentite dolore, vivete allegramente e ringraziatene
de l’astuzia nostra e de la giovevol beffa che fatta vi abbiamo,
e se fin qui séte stati nemici, ornai deposti gli antichi odii,
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