Pagina:Albini - Le nostre fanciulle.djvu/38: differenze tra le versioni

Phe-bot (discussione | contributi)
Xavier121: split
 
Luigi62 (discussione | contributi)
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Intestazione (non inclusa):Intestazione (non inclusa):
Riga 1: Riga 1:
{{RigaIntestazione|{{Sc|xl}}||{{Smaller|''Sofia Bisi Albini. La sua vita e la sua opera''}}|riga=2}}
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
{{Ct|v=1|t=1|f=200%|<nowiki>* * *</nowiki>}}
XL
Conobbi Sofia Bisi Albini una sera che nella mia Venezia tenne una conferenza sul {{AutoreCitato|Giuseppe Giacosa|Giacosa}}. C’era {{AutoreCitato|Maria Pezzè Pascolato|Maria Pezzè Pascolato}}, anzi la Bisi era sua ospite e c’era {{AutoreCitato|Anita Zappa|Anita Zappa}} tra le due amiche fedeli; e, confusa nella folla, c’ero anch’io, con la mia importanza di abbonata alla Rivista: e non avevo altro al mio attivo. Ma io ero esultante: la Donna che parlava con vibrante armoniosa parola era anche un po’ mia. Mai, di simile tenerezza avevo amato i miei sommi, Omero, Dante e Leopardi. Il rispetto e l’ammirazione me li tenevano ad una distanza enorme, in un olimpo dal quale io arrivavo alle soglie, genuflessa. Ma «lei» era viva e vicina, col suo sguardo sorridente volto alle nostre faccette di adolescenti intente: ed era per noi ch’essa penetrava nel divino mondo dell’arte. Quella sera capii Giacosa attraverso le sue parole e «''{{TestoAssente|Tristi amori}}''» e «''{{TestoAssente|Come le foglie}}''» mi apparvero in tutta la loro tragica potenza.
Sofìa Disi Albini. La sua vita e la sua operi*.

Conobbi Sofia Bisi Albini una sera che nella mia
Poi la rividi al Congresso delle maestre ch’essa venne a presiedere e del quale parla in uno dei capitoli di questo libro, a proposito dell’episodio della gita in terza classe a Vittorio Veneto, {{Pt|do-|}}
Venezia tenne una conferenza sul Giacosa. C’era
Maria Pezze Pascolato, anzi la Bisi era sua ospite e
c’era Anita Zappa tra le due amiche fedeli; e, con-
fusa nella folla, c’ero anch’io, con la mia impor-
tanza di abbonata alla Rivista: e non avevo altro al
mio attivo. Ma io ero esultante: la Donna che par-
lava con vibrante armoniosa parola era anche
un po’ mia. Mai, di simile tenerezza avevo amato
i miei sommi, Omero, Dante e Leopardi. Il ri-
spetto e l’ammirazione me li tenevano ad una
distanza enorme, in un olimpo dal quale io arri-
vavo alle soglie, genuflessa. Ma « lei » era viva e
vicina, col suo sguardo sorridente volto alle no-
stre faccette di adolescenti intente: ed era per
noi ch’essa penetrava nel divino mondo dell’arte.
Quella sera capii Giacosa attraverso le sue pa-
role e « Tristi amori » e « Come le foglie » mi
apparvero in tutta la loro tragica potenza.
% Poi la rividi al Congresso delle maestre ch’essa
venne a presiedere e del quale parla in uno dei
capitoli di questo libro, a proposito dell’episodio
della gita in terza classe a Vittorio Veneto, do-
Sofìa Bisi Albini. La sua vita e la 1 Bua opera
' ■ ■■ : ■' ■ ■ - - ■ " . \ - •
— : — - - ■ -'! 1 — — — -» , ... .. . . .. . .
Piè di pagina (non incluso)Piè di pagina (non incluso)
Riga 1: Riga 1:
{{PieDiPagina|{{Sc|xl}}||{{Smaller|''Sofia Bisi Albini. La sua vita e la sua opera''}}|riga=2}}

<references/>