Pagina:Zappi, Maratti - Rime I.pdf/150: differenze tra le versioni

 
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E vanta poi, ch’alma non v’è sì ardita,
E vanta poi, ch’alma non v’è sì ardita,
Che schivar possa il dolce tuo martoro.
Che schivar possa il dolce tuo martoro.
Morta è colei, che già coll’infinita
{{R|5}}Morta è colei, che già coll’infinita
Sua belà ti porgea, forza, e decoro,
Sua belà ti porgea, forza, e decoro,
E seco tragge nella sua partita
E seco tragge nella sua partita
Il più nobile, e ricco suo tesoro.
Il più nobile, e ricco suo tesoro.
In lei, com’in suo albergo ognor fiorìa
In lei, com’in suo albergo ognor fiorìa
Spirto real, vaghezza, ed onestate;
{{R|10}}Spirto real, vaghezza, ed onestate;
Alto saper, amabil cortesìa,
Alto saper, amabil cortesìa,
E pur giacque costei preda all’irate
E pur giacque costei preda all’irate
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E perchè la Città non guasti e inonde,
E perchè la Città non guasti e inonde,
Si cerca altrove una più larga arena,
Si cerca altrove una più larga arena,
Ma intanto l’acque sue volge, e rimena
{{R|5}}Ma intanto l’acque sue volge, e rimena
Perpetuo flusso all’infelici sponde,
Perpetuo flusso all’infelici sponde,
E da capo le versa, e le diffonde
E da capo le versa, e le diffonde
L’augusta conca sua sempre più piena
L’augusta conca sua sempre più piena
Così pur’io dall’oceano interno
Così pur’io dall’oceano interno
Delle vostre bellezze altere, e rare
{{R|10}}Delle vostre bellezze altere, e rare
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