Pagina:Sella - Plico del fotografo.djvu/149: differenze tra le versioni

Astigmatique (discussione | contributi)
→‎Pagine SAL 25%: Creata nuova pagina: tografare oggetti vicini, non può produrre il migliore risultalo possibile nel riprodurre oggetti lontani, che inviano pennelli più paralle...
(Nessuna differenza)

Versione delle 15:31, 6 set 2017


parte seconda. 127

tografare oggetti vicini, non può produrre il migliore risultalo possibile nel riprodurre oggetti lontani, che inviano pennelli più paralleli. E per contro se in un oggettivo i pennelli luminosi paralleli soffrono la minore aberrazione sferica possibile, e l’immagine è al centro del campo della massima nitidezza, un tale oggettivo non potrebbe essere quello che soddisfi nel tempo stesso alla massima pianezza del campo, quando si opera con penuelli luminosi molto obliqui, ossia quando si prende l’immagine di oggetti vicini. Un oggettivo a foco corto è prezioso quando si ha bisogno di operare rapidamente, o con poca luce, ma sarebbe di nìun valore quando si avesse a produrre un’immagine un po’ grande, nel qual caso occorre un oggettivo a foco più lungo. Gli oggettivi a foco lungo hanno degli inconvenienti che si fanno sentire in altre circostanze. Questi inconvenienti non sono solamente quelli della lentezza a produrre una impressione per la minore intensità di luce che concentrano sulla immagine, della grandezza dell’immagine per cui si deve operare più in grande, con maggior spesa e disturbo. L’obbiezione principale, che noi crediamo vi sia all’uso di oggettivi a foco mollo lungo, dipende da ciò, che la nitidezza dell’immagine per oggetti di ineguale distanza varia nella proporzione del quadralo dei fochi, per cui con un oggettivo a foco molto lungo è assai difficile avere una immagine di una nitidezza uniforme. Sia un oggettivo, la lunghezza del cui foco sia 46 podici, e si paragoni con altro oggettivo avente solo 1 1 pollici di lunghezza focale. Supponendo che la qualità della luce, e la distanza degli oggetti sia la stessa, sì troverà che la differenza di foco per oggetti inegualmente distanti sarà almeno 5 volte più grande col primo oggettivo, di quello che sia col secondo, ossia sarà nel rapporto di 26 s: H. Cosi mettendo il primo oggettivo avanti ad una fila di case, il punto più vicino delle quali sia a 40 metri, ed il punto più lontano a grande distanza, si trova che l’immagine del punto più vicino è più distante dada lente di circa 2 */, centimetri, che non l’immagine del punto più lontano. Invece col secondo oggettivo la differenza di distanza sarebbe solo di */«centimetro circa. Con un oggettivo a foco più corto si avrebbe una differenza ancor meno grande, e