Elettra (D'Annunzio)/Per la morte di Giuseppe Verdi: differenze tra le versioni

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==__MATCH__:[[Pagina:D'Annunzio - Laudi, II.djvu/105]]==
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{{X-larger|PER LA MORTE DI GIUSEPPE VERDI}}
 
Si{{Capolettera|S}}i chinaron su lui tre vaste fronti
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Si chinaron su lui tre vaste fronti
terribili, col pondo
degli eterni pensieri e del dolore:
{{Ac|Dante Alighieri|Dante Alighieri}} che sorresse il mondo
{{R|5}}in suo pugno ed i fonti
dell’universa vita ebbe in suo cuore;
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vola dal cuor che spera e non oblìa!
 
E "Ti“Ti sovvenga!" sia la tua parola.
{{R|50}}Vegliato fu da’ suoi
fratelli antichi il creator che dorme.
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forti e dell’ampie querci e del frumento,
nel bronzo degli eroi
f{{R|80}}oggiòfoggiò sé stesso il creatore spento.
 
E disse l’Alighieri in tra gli eguali
nella funebre notte:
"O“O gloria dei Latin’, come tramonti!"
Quivi bianche parean dalle incorrotte
{{R|85}}spoglie grandeggiar le ali
sotto la fiamma delle vaste fronti.
E Dante disse: "O“O fonti
della divina melodìa richiusi
in lui per sempre, che tutti li aperse!
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artefice maggior della sua gloria.
{{R|95}}O natura possente,
non conoscemmo noi questa vittoria!"
 
E Leonardo: "Innanzi“Innanzi ebb’io la nuda
faccia del Mondo immensa,
come quella dell’Uom che a dentro incisi.
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{{R|110}}il culmine ove regna il mio pensiero?
Fratello m’è chi vinse
il suo fato e tentò novo sentiero."
 
E il Buonarroti disse: "Io“Io prima oscuro,
per opra più perfetta
{{R|115}}rinascere, di me nacqui modello.
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stirpe insonne, anelammo all’alto segno.
Ben costui che or si giace
tal cuore ebbe, s’armò di tal disdegno."
 
Nella notte così gli eterni spirti
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{{R|135}}E, come il primo raggio
dell’alba fu, la maggior voce disse:
"O“O patria, degna di trionfal fama!"
E parve che una brama
di rinnovanza dalla terra escisse,
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sacri ove Roma è sola,
getta il più fiero grido e là rimani.
 
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