Pagina:Guida della montagna pistoiese 1878.djvu/40: differenze tra le versioni

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{{Pt|''Brana''|can''Brana''}} era gran copia d’alberese di quattro o cinque varietà, fra le quali il ''variegato'' o il ''ruiniforme'', e un ''calcareo nero'', ed una specie di ''bardiglio'' di color più cupo che quello di Seravezza, messo in opera anco nel pavimento della Chiesa dell’Umiltà. Forse da quelle stesse adiacenze si escavò in passato quella sorte di marmo, detto ''polveroso di Pistoia'', non più noto ai moderni marmisti. Così è da dire del ''marmo nero'' di Santo Moro nella valle di ''Bure''; daddove e dappresso al castel di Pecunia, e da Montemagno si scavava un bell’''alberese cenerino'', come si scava adesso presso il castel di Brandeglio e altrove. Finalmente è da notarsi che presso le sorgenti dell’Agna, dell’Ombrone e del Vincio sono sparse varie ''marcassite'', indicanti forse esistenza di rame. Le colline subiacenti son formate di ''argille'' e ''tufi di sedimento'' a strati orizzontali; e tra le argille di ''Casale'' è una specie di tripolo, ed una varietà di color bianco ottima per istoviglie e crogiuoli. Il suolo della più bassa pianura è un limo argilloso unito a torbe di fiumi. È poi da notare che nel popolo di ''Vinacciano'', a confine con ''Casale'', a mezzodì di Pistoia, a miglia 5, si scava adesso del buon ''manganese'': così di recente in quel del ''Montale''. Nella valle della ''Verdiana'', sulla montagna, vi ha un filone di ''Galena pura'' (''Solfuro di piombo''). (''Vedi Verdiana'')» Nella vai di Nievole, su i monti della Pescia, da’ quali discende, predomina l’''alberese'', alternato da filoni di ''arenaria''. Questa trovasi più copiosa nelle
{{Pt|''Brana''|can''Brana''}} era gran copia d’alberese di quattro o cinque varietà, fra le quali il ''variegato'' o il ''ruiniforme'', e un ''calcareo nero'', ed una specie di ''bardiglio'' di color più cupo che quello di Seravezza, messo in opera anco nel pavimento della Chiesa dell’Umiltà. Forse da quelle stesse adiacenze si escavò in passato quella sorte di marmo, detto ''polveroso di Pistoia'', non più noto ai moderni marmisti. Così è da dire del ''marmo nero'' di Santo Moro nella valle di ''Bure''; daddove e dappresso al castel di Pecunia, e da Montemagno si scavava un bell’''alberese cenerino'', come si scava adesso presso il castel di Brandeglio e altrove. Finalmente è da notarsi che presso le sorgenti dell’Agna, dell’Ombrone e del Vincio sono sparse varie ''marcassite'', indicanti forse esistenza di rame. Le colline subiacenti son formate di ''argille'' e ''tufi di sedimento'' a strati orizzontali; e tra le argille di ''Casale'' è una specie di tripolo, ed una varietà di color bianco ottima per istoviglie e crogiuoli. Il suolo della più bassa pianura è un limo argilloso unito a torbe di fiumi. È poi da notare che nel popolo di ''Vinacciano'', a confine con ''Casale'', a mezzodì di Pistoia, a miglia 5, si scava adesso del buon ''manganese'': così di recente in quel del ''Montale''. Nella valle della ''Verdiana'', sulla montagna, vi ha un filone di ''Galena pura'' (''Solfuro di piombo''). (''Vedi Verdiana'').
Nella vai di Nievole, su i monti della Pescia, da’ quali discende, predomina l’''alberese'', alternato da filoni di ''arenaria''. Questa trovasi più copiosa nelle