Decameron/Giornata sesta: differenze tra le versioni

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* {{Testo|/Introduzione}}
* {{Testo|/Novella Primaprima}}
:Un cavaliere dice a madonna Oretta di portarla con una novella a cavallo, e malcompostamente dicendola, è da lei pregato che a piè la ponga.
* {{Testo|/Novella Secondaseconda}}
:Cisti fornaio con una sola parola fa raveder messer Geri Spina d’una sua trascutata domanda.
* {{Testo|/Novella Terzaterza}}
:Monna Nonna de’ Pulci con una presta risposta al meno che onesto motteggiare del vescovo di Firenze silenzio impone.
* {{Testo|/Novella Quartaquarta}}
:Chichibio, cuoco di Currado Gianfigliazzi, con una presta parola a sua salute l’ira di Currado volge in riso, e sé campa dalla mala ventura minacciatagli da Currado.
* {{Testo|/Novella Quintaquinta}}
:Messer Forese da Rabatta e maestro Giotto dipintore, venendo di Mugello, l’uno la sparuta apparenza dell’altro motteggiando morde.
* {{Testo|/Novella Sestasesta}}
:Pruova Michele Scalza a certi giovani come i Baronci sono i più gentili uomini del mondo o di maremma, e vince una cena.
* {{Testo|/Novella Settimasettima}}
:Madonna Filippa dal marito con un suo amante trovata, chiamata in giudicio, con una pronta e piacevol risposta sé libera e fa lo statuto modificare.
* {{Testo|/Novella Ottavaottava}}
:Fresco conforta la nepote che non si specchi, se gli spiacevoli, come diceva, l’erano a veder noiosi.
* {{Testo|/Novella Nonanona}}
:Guido Cavalcanti dice con un motto onestamente villania a certi cavalier fiorentini li quali soprappresso l’aveano.
* {{Testo|/Novella Decimadecima}}
:Frate Cipolla promette a certi contadini di mostrar loro la penna dell’agnolo Gabriello; in luogo della quale trovando carboni, quegli dice esser di quegli che arrostirono san Lorenzo.
* {{Testo|/Conclusione}}