Produrre sapere in rete in modo cooperativo - il caso Wikipedia: differenze tra le versioni

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[[The Cooperative Production of Knowledge on the Internet—the Case of Wikipedia|English translation of this article]]
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|Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano <br/>
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Non è strano dunque che la maggior parte di coloro che collaborano e gestiscono attivamente Wikipedia siano coinvolti in attività di tipo per lo più informatico, in qualche caso con eccezioni di studenti universitari o di persone in pensione che dedicano svariato tempo a contribuire attraverso la loro esperienza alla sezione dell’enciclopedia che più risponde alle loro competenze.
 
====La regolamentazione e la conflittualità in Wikipedia====
Wikipedia è una struttura in continua crescita: per questo è difficile definire a priori delle regole di funzionamento che possano valere “per sempre”.<br />
Piuttosto diciamo che, come il progetto in sé, anche la struttura di regolamentazione si sviluppa e aggiorna.<br />
Per ora non si assiste a una rigida applicazione di regole ed eventuali sanzioni per chi non le rispetta: anzi, proprio perché si tratta di un progetto collaborativo in eterna progressione, l’errore, purché non sia creato apposta, è tollerato; si ritiene che ci sarà sempre qualcuno in grado di correggerlo.<br />
Inoltre, il numero relativamente ridotto e limitato di persone che finora hanno lavorato attivamente a Wikipedia ha permesso anche che non vi fossero rigide legislazioni a governare lo sviluppo dell’opera.<br />
C’è da sottolineare che, comunque, una base di regolamentazione è presente e, proprio per quanto riguarda il funzionamento di base dell’intero progetto e la gerarchia, seppur minima, che vige in Wikipedia, la versione italiana ha “ereditato” direttamente dall’inglese.<br />
Le regole quindi sono rintracciabili soprattutto a livello formale, nella stesura degli articoli che devono esser pubblicati sulla base di determinate strutture che sono stabilite a livello convenzionale.<br />
In generale, comunque, le regole scaturiscono per lo più da situazioni in cui i Wikipediani si imbattono e devono risolvere. Attraverso un meccanismo decisionale ben preciso, che si andrà a vagliare nel prossimo paragrafo, si arriva crea una nuova regola che potrà funzionare ad hoc nel caso il problema si ripresentasse.<br />
 
«Man mano che Wiki cresce si prendono decisioni di comune accordo: creazione di standard, modelli di voce, ecc… si tratta sempre di decisione condivise, però è chiaro, anche se non vi sono obblighi stringenti, si è tenuti a rispettare ciò che si è deciso. Un altro aspetto della minor libertà è il fatto che man mano Wiki cresce alcuni articoli che vorresti scrivere sono già stati scritti e magari non nel modo che pensavi. Insomma prima era come se ci fosse carta bianca, ora inizia a esserci una struttura, prima di iniziare hai tutte le possibilità di fronte<sup>[[#Note|130]]</sup>».
 
Per questo motivo, l’elemento che si potrebbe definire “conflittuale” non è frequente. Nella maggior parte dei casi, si è infatti riscontrato una sorta di equilibrio dinamico, all’interno della comunità dei Wikipediani. La dinamicità è data dal fatto che esiste il momento della discussione, solitamente con toni pacati ma brillanti, che poi rientra nella stabilità. La conflittualità è stata per lo più osservata in casi “eccezionali” e soprattutto provocata da elementi esterni, in particolar modo nuovi utenti che sollevano questioni spinose.<br />
Il caso emblematico è stato fornito da un utente, che verrà chiamato Thuner, protagonista di una discussione accesissima nei toni a proposito dei nomi di città e paesi che avrebbe voluto apparissero, nel caso ad esempio della regione Trentino-Alto Adige, sia in lingua italiana che in lingua ladina e tedesca. Essendo Wikipedia un’enciclopedia dichiaratamente italiana, si è scatenato un conflitto, spesso poco cortese nei toni assunti, del quale si riporta un passo<sup>[[#Note|131]]</sup>:
 
Thuner: «Perdo un'ora per leggere tutto questo papiro… e alla fine che ne ricavo? Che siete solo degli ignoranti!
Possibile mai che gente che non usa la punteggiatura, che usa l'articolo indeterminativo maschile per nomi femminili (frequente l'orrore un opinione in luogo di un'opinione), che non rispetta la regola maiuscole/minuscole si permetta di mettere mano a un'enciclopedia?!?»<br />
Replica di un wikipediano, Walxe: «Grazie per averci dato degli ignoranti, fa sempre piacere vedere gente che arriva qui e si lamenta degli errori invece di correggerli (dato che può). Tra l'altro anche tu hai fatto un errore di battitura, perché dimenticare ad esempio un apostrofo potrebbe anche essere dovuto a questo e non a ignoranza».<br />
 
Il momento della discussione sulla questione, non riportato interamente per l’eccessiva estensione, viene affiancato a istanti di effettiva collera e “insulto” della controparte.<br />
Si è osservato come però, nonostante questi episodi possano occupare molto tempo e svariate risorse da parte di entrambe le parti “lese”, si concludono solitamente con una forte posizione unitaria dei Wikipediani contro chi, elemento solitamente esterno, scatena la discussione.<br />
Questo non deve far pensare a una chiusura dei collaboratori attivi all’enciclopedia: c’è anzi una fondamentale apertura nei confronti dei nuovi arrivati. Quando però si scatena da subito un attacco dai toni polemici e provocatori, non esitano a compattarsi. C’è una sorta di reticenza verso chi dimostra di non possedere dimestichezza con i meccanismi dell’enciclopedia e desidera ugualmente imporre la propria visione.<br />
 
«Si è in pochi perché… per poter partecipare a una scelta è necessario informarsi, l’informazione richiede tempo, energie. Credo che, probabilmente, è un’ipotesi… la scarsa partecipazione ai momenti decisionali dipenda non tanto da, come dire... da mancanza di strumenti, ma da mancanza di voglia di impegnarsi in quel preciso momento su quel determinato argomento a raccogliere quello che serve per esprimere un parere… Per contro, c’è da dire un'altra cosa… che l’aspetto negativo è a volte quello invece di chi, pur non avendo gli strumenti, pur non avendo speso il tempo per raccoglierli… comunque dà il suo parere e questo è un problema della democrazia… c’è in ambito elettorale… chi conosce i programmi eccetera<sup>[[#Note|132]]</sup>».
 
È come se ci fosse una reazione “naturale” al tentativo di dittatura, espressa anche soltanto a livello di idee, da parte di una figura isolata e per lo più esterna alla comunità.
Questa appare come una vera e propria minaccia, la “catastrofe più grave” che potrebbe colpire Wikipedia facendola collassare in breve tempo:
 
«[Wikipedia potrebbe andar peggio se…]… non lo so… uno scenario catastrofico per cui Wikipedia involve e il progetto muore… prima o poi succederà qualcosa che la fermerà… ci sono persone alla base e non è prevedibile.<br />
Metti che arriva qualcuno che porta allo scompiglio e al rovesciamento di tutto e prende il potere… magari in tanti… e ci superano di numero, per ora sarebbe possibile e non so se riuscirei a rimanere se fosse qualcosa di diverso da adesso…<sup>[[#Note|133]]</sup>».
 
Quest’ultima battuta della Wikipediana potrebbe far pensare a un sostanziale timore per l’ignoto che avrebbe anche la forza di condurre a una “chiusura” nei confronti dell’esterno.<br />
In realtà un meccanismo del genere andrebbe letteralmente contro le prospettive di crescita e sopravvivenza di Wikipedia.<br />
Tant’è che, in verità, una visione di Wikipedia “in meglio” richiama uno scenario di questo tipo:
 
«Siamo in tanti, siamo un nome, non solo qualcosa di cui tutti parlano come un fenomeno, se leggi il tono ci dipingono come degli alieni attaccati al pc… Secondo me, per una fase temporanea della tua vita puoi farlo, dopodiché, Wikipedia è un ambiente talmente stimolante, che ti porta ad aprirti, a vedere oltre… vai in giro e vedi le cose che posson essere utili per Wikipedia e viceversa… è come un fotografo, io amo fotografare… quando entro nei periodi di fissa vedo il mondo attraverso l’occhio fotografico, come lo chiamo io… nel senso che sei lì e trasponi tutto nella fotografia<sup>[[#Note|134]]</sup>».
====Il processo decisionale: la pratica del voto====
Ogni struttura produttiva, o più in generale, qualsiasi gruppo di persone che si riuniscono insieme per un determinato scopo vengono chiamate a esprimere un giudizio e spesso a prendere una decisione. È un meccanismo che avviene anche in Wikipedia. La pratica del voto, che sta alla base di qualunque processo decisionale, si sviluppa anche qui.<br />
Il voto è soprattutto usato per le “elezioni”, ovvero l’assunzione di un ruolo ben preciso da parte di un Wikipediano: ad esempio quello di amministratore, una figura particolare che verrà trattata in seguito approfonditamente.<br />
Le votazioni solitamente rimangono aperte per due settimane e, per ora, soprattutto grazie al numero ridotto di votanti effettivi, si entra “in diritto” di esprimere la propria preferenza dopo i cinquanta edits, ovvero superata la suddetta soglia di “modifiche” di pagine.<br />
Inoltre anche le candidature sono regolamentate in modo piuttosto semplice: colui che viene proposto solitamente come possibile amministratore o quant’altro deve semplicemente aver “lavorato” parecchio su Wikipedia negli ultimi tempi. Si parla per lo più di una soglia di cinquecento edits nel mese appena trascorso.<br />
Ovviamente la proposta di candidatura deve essere accettata da colui che ne è stato investito.
 
«I candidati che ho proposto devono dire prima se accettano di candidarsi, altrimenti non ha senso un voto. Quando hanno messo un OK vicino al loro nome il voto viene aperto per due settimane come sempre. Importante: Non ho selezionato nessuno in base al suo "buon lavoro", solamente per il numero degli edit.
Se date un voto guardate prima cosa ha fatto quel candidato. Io non ho guardato!<sup>[[#Note|135]]</sup>»
 
Appare chiaro che tale metodo elettorale non è quasi per nulla regolamentato. Si è scelto un parametro quantitativo, per altro discutibile (il numero di edits) e ci si basa unicamente su quello per il processo di voto. Ovviamente per ora il modello “funziona” (anche se evidentemente è piuttosto approssimativo) in quanto il numero di persone coinvolte nell’intero meccanismo è assai ridotto: solitamente non votano più di quindici o venti soggetti al massimo.<br />
Per quanto riguarda la candidatura invece, tutto sta nel “buon senso” di chi viene proposto e nel suo ritenersi adatto o meno al ruolo da assumere.<br />
La “carriera” in Wikipedia è assolutamente meritocratica: si può guadagnare stima e alzare il livello di reputazione attraverso il lavoro fatto bene e con costanza. La pratica del voto però sembra funzionare invece in modo totalmente diverso, trascurando per l’appunto l’aspetto qualitativo.<br />
C’è da dire inoltre che Wikipedia, come si diceva all’inizio di questa sezione sulla ricerca empirica, non è una struttura definibile democratica a buon diritto. La collaborazione è sicuramente qualcosa di distribuito e accessibile per tutti, ma nel momento decisionale emerge chiaramente la gerarchia alla base dell’enciclopedia. Il voto, come s’è affermato poco sopra, è disponibile per chiunque superi una soglia irrisoria di modifiche apportate. In realtà, nel momento in cui si vagliano i risultati, non c’è una situazione di completa parità nel considerare il voto di un soggetto piuttosto che un altro. Spiegando con le parole di una Wikipediana:
 
«i 50 edits sono irrisori… compresi i minor<sup>[[#Note|136]]</sup>… una virgola e hai il voto…. È ridicolo, il voto di uno che c’è raramente vale come quello che c’è sempre… il rissoso ha lo stesso potere del cooperativo… ci sono anche i voti contro… che hanno molto valore.
Se io voto contro molti si fanno delle domande, se vota contro uno che è un casinista, non ci bada nessuno. Tra le regole proposte da Huzo c’è che per ogni voto contro di un amministratore, ci vogliono cinque voti positivi… tieni conto che, mediamente votano 15 persone, tre amministratori e quello lì non è più eletto… Non so… bisognerebbe regimentare di più… anche gli amministratori… finora siamo andati molto allo sbando, perché eravamo pochi, perché eravamo affannati a correre in giro, adesso siamo una truppa, ha senso se iniziamo a darci delle regole, a dividerci delle competenze<sup>[[#Note|137]]</sup>».
 
E riguardo alla non-democraticità dell’enciclopedia:
 
«Ha un po’ di ragione Koge quando dice che la democrazia è bella, però non funziona… non abbiamo soluzioni… lui parla di fare élite, dove gli amministratori devono contare… bisogna dire le cose come stanno... mi hanno messo al centro dell’attenzione… sono abituata che ogni mia parola conta il doppio di quella di un utente normale e comunque più di quella di un amministratore… io dico una parola e tutti la leggono…su 30.000 pagine di Wiki, la 27esima pagina più letta è la mia pagina di discussione…quindi io sono abituata che tutti leggano ciò che dico e che abbia peso ciò che dico. Così quando voto so che devo pensarci. La Wikipedia non è democratica<sup>[[#Note|138]]</sup>».
 
La comunità dei Wikipediani ha però intrapreso una lunga discussione che coinvolge i referendum. Si è in cerca di un modo più regolamentato di effettuare le votazioni. Il bisogno si è sentito soprattutto in seguito a una delle più grosse questioni nata in Wikipedia, quella di cui si è parlato nel paragrafo sulla conflittualità<sup>[[#Note|139]]</sup>.
La decisione di trovare delle norme fisse e convenzionali è scaturito anche dopo l’aver osservato che le discussioni non vengono quasi mai concluse. “Sfogliando” la pagina della categoria delle discussioni aperte<sup>[[#Note|140]]</sup>, ci si trova innanzi un lunghissimo elenco, addirittura ordinato alfabeticamente, con tutte le discussioni intraprese e non portate a termine.<br />
Si sta dunque tentando di risolvere il problema dibattendo (anche se può sembrare ironico è l’unico effettivo mezzo di confronto disponibile e per ora non si è ancora giunti a conclusione<sup>[[#Note|141]]</sup>) circa le regole da seguire per accedere alle votazioni. Si tenta soprattutto di alzare i parametri, in modo da rendere meno accessibile da parte di chiunque, il momento del voto. Questo non significa che vengano rifiutati i contributi esterni, ma è chiaro che se qualcuno di poco coinvolto nelle questioni avesse modo, come accade ora, di accedere alle votazioni, e soprattutto non fosse dotato di buonsenso, si avrebbero delle situazioni totalmente sfuggevoli e caotiche, oltre che poco realistiche nei risultati conseguiti.
 
 
====I rapporti tra It.wiki e le enciclopedie libere in altre lingue====
La Wikipedia italiana è un progetto definibile sostanzialmente “neonato”. Come si diceva in precedenza, pur essendo di creazione quasi contemporanea a quella inglese, quest’ultima è stata coinvolta in un processo rapidissimo di ascesa e di sviluppo che l’ha portata quasi al doppio dei contenuti rispetto a It.wiki.<br />
Sicuramente un motivo plausibile dell’afflusso di moltissimi soggetti alla En.wiki<sup>[[#Note|142]]</sup> è la lingua, in assoluto la più diffusa e conosciuta in Internet.<br />
Ma volendo spostare l’analisi a un livello più strettamente antropologico, si potrebbe sostenere che la spinta derivi soprattutto dal contributo intrecciato di diverse popolazioni che finiscono, grazie per l’appunto all’elemento linguistico, a collaborare insieme all’unico progetto inglese. In It.wiki invece, chi contribuisce è al 99% italiano. Slittando con l’attenzione sulla componente culturale, il fatto che vi sia un’unitarietà di influssi e di apporti per l’appunto culturali, porta It.wiki a una crescita costante ma lenta. Al contrario la varietà che costella En.wiki contribuisce direttamente ad uno sviluppo non solo rapido, ma anche differenziato.
 
«Prendiamo molta ispirazione dalla En.wiki… sui contenuti, la imitiamo… e poi ogni persona lo vive a modo suo… per me è per trarre spunto. Non siamo lo stesso progetto, siamo piuttosto paralleli, facciamo tutti la stessa cosa, ma son cose che si sono evolute in maniera diversa, in modo diverso. La differenza è numerica, sulla comunità, da noi è ancora sparuta… io ho in mente la mailing list internazionale, a cui sono iscritta… è tutta gente che collabora alla Wikipedia inglese, di varie provenienze... e c’è una comunità, c’è un sacco di gente, parlano, dibattono…<sup>[[#Note|143]]</sup>».
 
La struttura di Wikipedia è comunque pensata per un confronto e un legame con gli altri progetti in lingue diverse. È presente infatti una specie di organismo rappresentativo, chiamato ambasciata.
 
«L'Ambasciata di Wikipedia è l'ambasciata che la Wikipedia italiana mette a disposizione dei Wikipediani per il coordinamento fra le versioni della nostra enciclopedia nelle varie lingue. […]L'Ambasciata di Wikipedia viene creata come un luogo di riferimento e di incontro, oltre che come serbatoio di risorse per problemi nel rapporto fra le varie lingue, come ad esempio problemi legati alle differenze linguistiche, estensione delle regole e della policy, […]<sup>[[#Note|144]]</sup>».
 
Anche il ruolo dell’ambasciatore è ben definito:
«Un ambasciatore di Wikipedia dovrebbe tenere d'occhio l'Ambasciata e la mailing-list sui problemi linguistici del progetto (Intlwiki-L) e le mailing-list in inglese Wikipedia-L (http://www.wikipedia.org/wiki/Wikipedia-L) e Wikitech-L (http://www.wikipedia.org/wiki/Wikitech-L) per argomenti di comune interesse per le comunità che rappresentano. L'ambasciatore dovrebbe inoltre avere attenzione a istanze locali ed idee che potrebbero rivelarsi di interesse generale<sup>[[#Note|145]]</sup>».<br />
Nei discorsi tra i Wikipediani, emerge però una disposizione d’animo particolare nei confronti delle altre enciclopedie in lingua diversa.<br />
Si riscontra una sorta di “sottomissione” psicologica in gran parte degli utenti, nei confronti soprattutto della En.wiki. Questo sentimento si manifesta, in particolar modo, con un costante confronto tra la Wikipedia nella lingua madre e le altre e con un conseguente evidenziare le “mancanze” della progetto nazionale rispetto agli altri.
 
«C’è la speranza… attualmente in italiano non siamo alla situazione ideale, però c’è la possibilità di avvicinarsi a situazioni virtuose… è indispensabile il confronto con Wiki di altre lingue, seguite da tante persone, non c’è poca gente che contribuisce a costituire queste conoscenze, ma ci sono decine di migliaia di persone. Noi vediamo empiricamente che il meccanismo di confronto delle idee e la possibilità di intervenire abbastanza rapidamente a modificare le presentazioni hanno portato a delle esposizioni di livello molto buono. Qui in questo caso dovrebbe essere un confronto fra quello che sono queste Wiki maggiori, inglese e tedesca soprattutto, e enciclopedie precedenti<sup>[[#Note|146]]</sup>».
 
Pur essendo una visione piuttosto diffusa, c’è qualcuno che si oppone e non badando a statistiche, confronti e così via, afferma:
 
«Non abbiamo seguito nessun modello… Per altre persone si tratta di una sudditanza psicologica… e io mi imbestialisco…ma chissenefrega… bello, per carità… stesso scopo, ma persone diverse…. siamo diversi! È comunque un atteggiamento mentale, c’è chi la vive come una sfida diretta…<sup>[[#Note|147]]</sup>».
 
In realtà le diverse Wikipedie sono da considerare progetti paralleli, dove ognuno è libero di seguire i propri tempi e meccanismi di sviluppo personali.<br />
La En.wiki ha sicuramente determinato molti aspetti, di fatto la struttura di base, il funzionamento sono stati messi a punto in questa versione e poi riprese dalle altre. Ma il costante confronto mirato a farle coincidere e a renderle un unico flusso in movimento sincronizzato è un approccio errato o per lo meno falsificato. Sono prodotti di mani e menti differenti ed è impossibile che essi arrivino a coincidere sia nei tempi sia nelle modalità.
 
 
====Un progetto in perenne sviluppo: lo stub====
I principi fondamentali alla base di Wikipedia sono la collaborazione dei soggetti che prendono parte all’opera e il miglioramento dell’enciclopedia che segue un andamento costante, teoricamente senza mai fine.<br />
Il termine usato per indicare quegli articoli, la maggior parte in realtà, che sono passibili di modifiche, aggiunte, miglioramenti è stub.<br />
«Uno Stub (da un termine gergale inglese) è un articolo il cui contenuto è davvero minimo, tale da non potersi considerare un vero e proprio articolo da enciclopedia.
Così sono, ad esempio, quelle definizioni che si limitano a citare - poniamo - di una città: X, città del Belgio. Un articolo di enciclopedia descrive i concetti che sono compresi nel termine che si va definendo, cerca di comprenderne le cause e gli effetti, non si limita ad una telegrafica definizione linguistica<sup>[[#Note|148]]</sup>».<br />
È ovvio che le modifiche possono essere apportate non solo agli stub, ma anche agli articoli che non portano nella pagina la segnalazione:
«Questo articolo è uno stub: ciò vuol dire che necessita di essere ampliato correttamente secondo i canoni di Wikipedia. Se puoi contribuisci a renderlo dettagliato come dev'essere un articolo di enciclopedia o almeno segnalalo nell'apposita pagina degli stub. Grazie<sup>[[#Note|149]]</sup>».<br />
È sicuramente opinione diffusa tra i Wikipediani il fatto che un articolo già iniziato e incompleto sia in realtà più complicato e difficile da aggiornare o ampliare rispetto all’“aprire” una nuova voce. Correggere il lavoro altrui è impegnativo e spesso richiede competenze e sforzi ingenti. Ma lo stub e il processo in sé di correzione e modifica è alla base della produzione cooperativa di sapere che ha luogo all’interno di Wikipedia. Spesso i Wikipediani più attivi e chi si sente maggiormente responsabile, si definiscono un elenco di pagine o articoli “da tener d’occhio”, come recita il gergo diffuso. Addirittura il nuovo software ha messo a disposizione una funzionalità che permette di indicare, quando lo si desidera, la pagina “da seguire”. La funzione è disponibile per ogni pagina di Wikipedia.<br />
Il processo di collaborazione e di lavoro cooperativo ha grande importanza all’interno della dimensione sociale dell’enciclopedia per due motivi.<br />
Anzitutto la manipolazione di qualcosa che è già stato prodotto da altri e la possibilità che il proprio lavoro a sua volta venga elaborato successivamente consente di amplificare il senso di comunità, intesa come appartenenza a un gruppo con medesimo scopo, che condivide il significato attribuibile all’opera.<br />
Inoltre la cooperazione permette anche di migliorare l’immagine “all’esterno”. L’enciclopedia, basando la propria notorietà sulla visibilità, necessita di acquisire la più vasta credibilità possibile.<br />
Apparendo come un progetto in continuo sviluppo, dove tutti lavorano al fine di rendere l’opera sempre più completa e curata nell’edizione, Wikipedia potrebbe raccogliere sempre maggiori visite e possibili future collaborazioni.
 
====Il raduno====
Il momento del raduno<sup>[[#Note|150]]</sup> vede l’incontro dei Wikipediani in un contesto offline e soprattutto mette in gioco le pratiche d’interazione “faccia a faccia”.<br />
La “giovane età” della comunità ha costituito una motivazione importante per il recente istituirsi di tali incontri in “real life”.<br />
Le iniziali impressioni della comunità a riguardo erano:<br />
«It.wiki è una realtà ancora in divenire. Non c'è ancora niente di consolidato: abbiamo appena cambiato software, il nucleo di wikipediani "molto" attivi (diciamo con almeno un passaggio al mese) è piuttosto ristretto, siamo ancora poco conosciuti… per cui siamo tutti impegnati a crescere e la nostra attenzione è più volta all'enciclopedia che agli altri enciclopedisti…. non ci abbiamo mai pensato!!<sup>[[#Note|151]]</sup>».<br />
I contatti quindi fino a un certo punto sono stati unicamente “telematici”. Di fatto, le necessità di incontro sono nate più di recente, nel momento in cui si è prospettata la partecipazione alla manifestazione di Genova, Capitale della cultura.<br />
L’incontro è stato occasione di confronto diretto sul lavoro online. Effettivamente il “terreno” comune dato dall’enciclopedia ha contribuire a superare gli imbarazzi e le leggere timidezze che caratterizzano ogni primo incontro tra individui di persona.<br />
La conoscenza virtuale contribuisce spesso a creare delle aspettative e delle immagini degli altri che non desiderano scontrarsi con la realtà. I dubbi e i timori di non trovare riscontro inquietano.<br />
L’aumento dei collaboratori e la conseguente crescita della comunità ha portato a rendere più fattibili e desiderati i meeting:
 
«si incontreranno per la prima volta a Genova, ma si tratta di un incontro una tantum… non si prevede al momento che vi sarà regolarità, ma con l’aumento della comunità è probabile che ci si incontrerà sempre più spesso<sup>[[#Note|152]]</sup>».
 
Pur essendo una trasposizione nella realtà fisica del lavoro online, con dibattiti, discussioni, confronti, proposte, idee e così via, i raduni hanno dato modo ai Wikipediani di conoscersi meglio e di creare un rapporto forse più solido. La relazione s’è via via intensificata.
 
«L’amicizia si fa ai raduni, io posso conoscere su Wiki un nick, posso sapere che quella persona la pensa come me e che scrive cose giuste e sensate che non devo controllare, controllo solo gli anonimi o chi non conosco. Le amicizie si fanno poi in reale, in real life, come si diceva una volta…[…] È più compenetrata oggi… ci sono molte persone che pensano che su internet si possa fare ciò che si fa in vita reale. Secondo me non è così, in vita reale ci sono più possibilità, e anche meno, perché non costruisci qualcosa di fisico. In rete crei Wiki e qualcuno può andare a vedere che l’hai fatto tu… in vita reale posso costruire qualcosa tra me e un’altra persona<sup>[[#Note|153]]</sup>».
 
La visione forse un po’ estremistica di questo Wikipediano che non contempla la nascita di relazioni su Internet, rispecchia bene però l’aspettativa che solitamente viene soddisfatta dal raduno.<br />
La piacevole situazione che si crea nel meeting e le situazioni di lavoro e divertimento che si fondono una nell’altra hanno condotto alla pianificazione di questi con una certa regolarità.<br />
Il primo, al CNR di Milano, è scaturito forse dal fatto che chi l’ha proposto preferisce il confronto “non-virtuale”. Sono in realtà due piani complementari: il reale comporta una maggiore spesa interazionale, ma è sicuramente più tempestivo e adatto per discutere su problemi ampi e complessi.<br />
La dimensione online d’altro canto permette di mantenere l’attenzione direttamente concentrata sull’enciclopedia e sicuramente il confronto è più dilazionato nel tempo.<br />
Il raduno di Genova si è rivelato invece diverso, perché ha perso la sua “località”: ha infatti raccolto Wikipediani assenti agli altri incontri e in particolar modo ha visto la partecipazione di Jimbo Wales, il co-fondatore del progetto Wikipedia.<br />
Sicuramente la parzialità della partecipazione ai meeting presuppone una limitatezza nei processi decisionali. Solitamente emergono dei suggerimenti che poi vengono vagliati dall’intera comunità online.<br />
C’è da evidenziare però come in realtà:
 
«L’incontro iniziale è stato dato dal fatto che qualcuno non era abituato al virtuale… lo “maltollera”. Il raduno rispecchia le persone attive, geografica, ma le persone attive son quelle anche più vicine. Chi è attivo, è attivo anche nei raduni perché c’è confronto. [Wikipedia] inoltre ti rimanda a molte cose all’esterno (Wikipedia) perché devi fare un sacco di cose “fuori” per Wiki<sup>[[#Note|154]]</sup>».
 
===Prospettiva sociosimbolica===
Dopo aver affrontato la dimensione sociale all’interno del progetto di Wikipedia e dopo aver quindi analizzato la diverse pratiche sociali che contraddistinguono la comunità dei Wikipediani, è necessario ora focalizzare l’attenzione su alcuni meccanismi che coinvolgono direttamente l’identità dei soggetti che fanno parte ed anzi costituiscono tale comunità.<br />
In un percorso che si snoda in tre tappe, vedremo anzitutto la figura del Wikipediano “da vicino”, differenziandola da quella del lettore e dell’utente non registrato.<br />
Nel paragrafo successivo, ci si concentrerà sul “troll”, uno dei più grossi motivi di disordine all’interno dell’enciclopedia.<br />
Infine si tratterà la questione della gerarchia in Wikipedia, fissando soprattutto l’occhio sui vari ruoli assumibili e le rispettive caratteristiche: propriamente si tratta di un aspetto squisitamente sociostrutturale, ma nel caso dei Wikipediani, ciascun ruolo è associato ad un preciso, peculiare e largamente condiviso sistema simbolico di status, costruito principalmente su fama e carisma, che costituisce anche un forte incentivo all'impegno.<br />
Per tale motivo ce ne si occupa in questa sede: il sistema di ruoli riflette l'ethos della comunità, l'orizzonte sociosimbolico condiviso che la tiene unita, la motiva alla cooperazione e finisce anche per riverberare sulle identità dei suoi membri.<br />
Il lavoro si chiuderà su una riflessione che metta in relazione e faccia comunicare tra loro i nodi teorici e la ricerca empirica.
 
====Il Wikipediano: la reputazione tra pari====
Il Wikipediano è la figura centrale all’interno della enciclopedia.<br />
Egli si differenzia dal semplice lettore per una componente, si potrebbe dire, attivista. Mentre chi consulta l’enciclopedia la sfrutta solamente per i suoi fini e per ciò che è il progetto in sé, a livello strumentale, il Wikipediano collabora non solo alla compilazione, ma anche al mantenimento dell’intera struttura, attraverso il compimento di una piccola parte di lavoro, che si ritaglia in base ai propri interessi e competenze.<br />
Il Wikipediano si distingue però anche dal soggetto definibile come “utente non registrato” o anonimo. Questi collabora saltuariamente a Wikipedia, spesso accade che lo faccia una volta, la prima, soltanto.<br />
Forse per mancanza di interesse nell’apprendere le linee guida del funzionamento dell’enciclopedia o per l’approccio superficiale che gli mostra Wikipedia come uno dei tanti siti presenti in rete, l’anonimo non procede alla registrazione.<br />
Il Wikipediano è quindi colui che decide di far corrispondere il proprio indirizzo IP<sup>[[#Note|155]]</sup> a un determinato nickname (la registrazione, per l’appunto).
 
«[Essere Wikipediano] significa partecipare al progetto, pensando strettamente all'enciclopedia<sup>[[#Note|156]]</sup>».
 
Non solo. La registrazione presuppone che ogni azione che venga svolta su Wikipedia da parte dell’utente registrato sia riconoscibile, nel momento in cui si sia loggato<sup>[[#Note|157]]</sup>.<br />
Ogni Wikipediano è caratterizzato da questo aspetto: l’esser riconoscibili comporta che vi sia la possibilità di compiere gesti, azioni e più in generale assumere atteggiamenti che siano per l’appunto collegabili a un nickname. Chi decide di prodigarsi per l’enciclopedia e di lavorare parecchio all’interno di essa, mediante il riconoscimento, potrà suscitare il meccanismo della reputazione tra pari, di cui si è parlato a proposito della comunità hacker.
 
«Io dico una parola e tutti la leggono… su 30.000 pagine di Wiki, la 27esima pagina più letta è la mia pagina di discussione… quindi io sono abituata che tutti leggano ciò che dico e che abbia peso ciò che dico<sup>[[#Note|158]]</sup>».
 
Questo comporta che, ad esempio, ci sia una sorta di stabilità e fiducia tra i Wikipediani più attivi. Ci si confronta, si discute, ma difficilmente si dubita della correttezza di ciò che viene scritto o fatto nell’enciclopedia.
 
«tengo d'occhio le modifiche fatte da utenti non registrati che sono più a rischio di atti vandalici o violazione del copyright<sup>[[#Note|159]]</sup>».
 
Ma cosa spinge un soggetto a dedicare tanto tempo a un progetto di questo tipo?<br />
Le motivazioni riscontrate sono di vario genere: c’è chi dice che è un buon modo per spendere il proprio tempo, altri che affermano di divertirsi nell’apprendere e nel far parte di una forma di “volontariato avanzato”:
 
«[Wikipedia] diventerà uno strumento potentissimo, di sviluppo anche. Credo che non sia secondario anche l’aspetto del volontariato… inteso come... una volta avevo letto una frase bellissima… forse di Gino Strada… che la maniera migliore per aiutare paesi in via di sviluppo non è portargli denaro, ma è portargli sapere… non portare il pesce, ma insegnargli come pescarlo e conservarlo<sup>[[#Note|160]]</sup>».
 
A molti piace condividere il sapere e il fatto di produrlo li stimola al confronto con altri:
 
«Mi piace l'idea di mettere a disposizione di tutti una fonte di conoscenza… non è necessario che stiamo qui a discutere sull'importanza della conoscenza e di quanto più lo sia tanto più è accessibile… per cui c'è un aspetto del tipo "miglioriamo il mondo"! Poi qualcosa di più personale: in particolare sono interessato alla chimica e mi piacerebbe che fosse più conosciuta e apprezzata, che fosse capita per quello che è<sup>[[#Note|161]]</sup>».
 
L’aspetto più interessante però è quello che fa riferimento al meccanismo della gratificazione e all’accrescimento del proprio ego, anche questo un concetto ripreso dai fondamenti dell’etica hacker.
 
«A un livello ancora più personale, mi piace l'idea che sul web ci siano articoli scritti da me, è vanità, mi piace che possano essere migliorati. È bello curare un progetto comune, la collaborazione è forse una delle motivazioni principali e questa è una cosa che si ritrova in numerosissimi altri ambiti: quando si inizia a curare qualcosa ci si affeziona sempre più e dunque si innesca un meccanismo autocatalitico, un interesse crescente, perché consideri il progetto sempre più tuo. “Tuo" in questo caso non deve essere inteso come possesso… poi ci sono altri motivi legati alle relazioni con gli altri utenti: le affinità con alcuni possono rendere piacevole la collaborazione<sup>[[#Note|162]]</sup>».
 
Wikipedia, nel momento in cui viene considerata come parte della propria vita a tutti gli effetti, può anche essere considerata “un lavoro”:
 
«In alcuni casi ci si sente anche in dovere, dunque non sempre si tratta di una collaborazione spontanea… insomma se su un utente è riposta la fiducia degli altri, ci si aspetterà che questo intervenga, partecipi, etc. Se ci sono discussioni su questioni nodali, mi viene in mente per esempio il caso che abbiamo sotto mano, quello delle categorie, poiché comporterà diverse conseguenze e si tratta quindi di una questione importante, gli utenti non possono fare finta di niente… quello che intendo è che se si prospettano cambiamenti e questi stanno prendendo una piega che non piace a un utente, seppur non interessato particolarmente alla questione sarebbe indotto a parteciparvi<sup>[[#Note|163]]</sup>».
 
Anche in questo caso però, nella maggior parte dei casi è un lavoro che si basa sulla visione del medesimo da un punto di vista hacker:
 
«Di Wikipedia ti innamori o no… non ti costa fatica… non ci dormi la notte, però non lo patisci, non lo soffri, è la priorità… come quando ho presentato Jimbo a Genova… ho detto come si fa a parlare di una persona che ti ha regalato un sogno che non sapevi di avere? Wikipedia è fare qualcosa e farlo come piace a me, collaborando, dove per certi versi vai avanti davvero in maniera meritocratica… è autosoddisfacente… tu non ti puoi aspettare niente da Wikipedia, come feedback, ma in realtà poi scopri che ci son dietro un sacco di cose, nei termini più disparati…dal tuo articolo in prima pagina allo svegliarti e dire: caspita ho un sacco di nuovi amici… molti non son più solo Wikipediani, sono amici… profonda sintonia… ti capiscono per una cazzata che hai scritto su una pagina<sup>[[#Note|164]]</sup>».
 
Come si è letto, il fenomeno della reputazione, dal momento in cui si innesca, si auto-alimenta. Di fatto si entra in una sorta di “circolo virtuoso” per cui è impossibile non sapere “come va su Wikipedia”, “chi ha detto cosa”, “quale modifica è stata apportata a quell’articolo” e così via.<br />
Si finisce a far rientrare ogni sfera della propria vita in Wikipedia, tanto da non cosiderarsi mai “fuori” da essa anche quando a livello fisico lo si è.
 
«[Con gli amici “fuori”] ultimamente ne parlo molto, perché ha molti impatti sulla mia vita…<sup>[[#Note|165]]</sup>».
 
Le identità si fissano dunque: non in senso di staticità e di chiusura al rinnovamento (spesso anzi la conoscenza sempre più approfondita riserva molte sorprese), ma piuttosto nei termini del riconoscimento.<br />
L’assunzione di un’identità definibile e rintracciabile comporta un riconfiguramento sia degli orizzonti sociali interni alla comunità, sia della prospettiva sociosimbolica che accompagna la definizione personale della propria identità.
 
 
====Il troll====
Il troll è, nel gergo dei Wikipediani, colui che commette il cosiddetto un atto vandalico, ovvero un’azione intenzionale volta a rovinare il contenuto dell’enciclopedia.
 
«[I troll sono] vandali. Quello che ti mette dentro 18 violazioni di copyright in un minuto, 24 parolacce, su un articolo esistente…è un lavoro incredibile… devi leggertelo e vedere cos’ha modificato… trovare parolacce o magari virgole modificate che scombinano il senso… devi riguardarlo, eventualmente chiedere a chi l’ha scritto, qualcuno che è competente in quel ramo…<sup>[[#Note|166]]</sup>».
 
Il più comune gesto di questo tipo consiste nell’introduzione di insulti, bestemmie e così via all’interno di un articolo.<br />
Spesso anche viene cancellato l’intero pezzo o, ancora peggio, vengono apportate piccole modifiche, difficilmente rintracciabili, come il cambiamento della punteggiatura o di qualche lettera nel testo in modo da stravolgere completamente il significato.<br />
Il più delle volte si trova sotto forma di “scherzo” con poche righe in stile tutt’altro che enciclopedico:
 
«[Alla voce “razza ariana” si è trovato scritto:] Hitler credeva che la razza ariana fosse la migliore, che la loro razza fosse pura. Probabilmente perseguitò gli Ebrei per via del padre, o della madre, ebrei che gli hanno “fatto un torto”. Gli ariani di solito hanno i capelli biondi, mentre se vedi Hitler aveva i capelli neri, per cui si capisce che non può essere ariano, o almeno di razza ariana pura come diceva lui<sup>[[#Note|167]]</sup>».
 
O ancora si sono registrati casi di “prese in giro”, come questa nella quale un utente qualunque ha inserito la propria data di nascita nell’elenco di quelle dei personaggi celebri:
 
[[1976]] - [[UnionJackson]], co-fondatore MJPortal
[[1977]] - [[Seann William Scott]], attore
[[1984]] - [[Gareth Gates]], cantante britannico<sup>[[#Note|168]]</sup>
 
La situazione riguardo questo fenomeno è variata notevolmente nell’arco di tempo in cui la sottoscritta ha seguito Wikipedia. In principio<sup>[[#Note|169]]</sup> vi era una ridottissima affluenza di atti vandalici dovuta per lo più alla scarsa celebrità dell’enciclopedia. Nell’osservare tale pratica allora si registravano impressioni poco preoccupate e sicure di arginare il problema senza eccessivo sforzo:
 
«Fino a quando il vandalismo si manifesterà come è accaduto finora non ci sono problemi a contenerlo, è possibile in realtà che vi sia in giro qualche articolo vandalizzato sfuggito al controllo, ma non appena qualcuno dovesse capitarci per caso lo sistemerebbe<sup>[[#Note|170]]</sup>».
 
Ultimamente però, a seguito di eventi come quello che ha visto Wikipedia protagonista a Genova, l’enciclopedia è stata parecchio pubblicizzata. Molti giornali, online e non, se ne sono occupati e questo senza dubbio ha condotto a un ingente numero di affluenze.<br />
Se, da un lato, questo può esser considerato un fenomeno positivo per l’aumento dei contributi e degli utenti in grado di far crescere Wikipedia, dall’altro vi è stata una vera e propria invasione di troll:
 
«Se il Wikipediano scrive aumentano gli articoli, l’enciclopedia acquisisce visibilità, arriva più gente. È un equilibrio dinamico… non stabile… ci sono diverse situazioni di equilibrio, ma tanti momenti di disequilibrio… ben identificati… per un flusso infinito di nuove persone, una fila di troll che commettono una serie di atti vandalici…<sup>[[#Note|171]]</sup>».
 
Il troll impone dunque un momento di collaborazione e cooperatività tra i Wikipediani, che si uniscono per risolvere il problema che questo ha creato. Inoltre la figura del troll consente indirettamente di definire con una certa precisione i membri più attivi nell’enciclopedia. Chiunque infatti può eliminare un atto vandalico, cancellando il contenuto errato o fuori luogo. E sicuramente chi più frequenta Wikipedia, o meglio con la maggiore regolarità, ha modo di riscontrarli tempestivamente.<br />
L’atto vandalico e la conseguente azione che si scatena su di esso influenzano un’ulteriore differenziazione che verrà sviluppata nel prossimo paragrafo: quella tra amministratore e semplice Wikipediano.
 
====L’assunzione di ruolo: la gerarchia in Wikipedia====
Come è già stato detto, Wikipedia non è una struttura definibile pienamente democratica. È in vigore una vera e propria gerarchia, che fa direttamente riferimento alla corrispondente dell’enciclopedia in lingua inglese.
 
{|
|- align="center"
|Jimbo
|- align="center"
| <nowiki>|</nowiki>
|- align="center"
| Developers
|- align="center"
| <nowiki>|</nowiki>
|- align="center"
|Stewards
| <nowiki>|||</nowiki>
|- align="center"
| Bureaucrats
| <nowiki>|||</nowiki>
|- align="center"
| Sysops
|- align="center"
| <nowiki>|||</nowiki>
|- align="center"
| Registered users
|- align="center"
| <nowiki>|||</nowiki>
|- align="center"
| Unregistered users
|}
 
 
La gerarchia riprende i ruoli presenti in Wikipedia. Il fondatore, Jimbo Wales, a capo di tutto. Seguono i developers o sviluppatori, che sono coloro che si preoccupano di portare avanti il software e la sua manutenzione. Per questo motivo si trovano, per grado, appena sotto il fondatore. Sono coloro ai quali si deve la creazione di MediaWiki.<br />
Con la categoria degli “stewards” ha inizio la comunità, si tratta di una sorta di “creatore” di amministratori e burocrati. È colui che dà il diritto d’accesso agli utenti, o meglio è colui che dà agli amministratori e ai burocrati i diritti di “supervisione” e può, eventualmente in caso di abuso, privarli degli stessi.<br />
Seguono i burocrati (bureaucrats) e gli amministratori (sysops): i primi sono degli amministratori che possono creare amministratori, in sostanza si occupano di dare istruzioni in merito al ruolo stesso.<br />
Gli amministratori cancellano le pagine e bloccano gli utenti anonimi. Teoricamente non hanno alcun altro potere.
 
«Gli amministratori sono dei Wikipediani che hanno i privilegi di sysop, ma non hanno nessuna speciale autorità, e sono uguali a tutti gli altri in termini di responsabilità editoriali<sup>[[#Note|172]]</sup>».
 
È curioso però notare come invece il “sentire” comune e il gioco della reputazione gli attribuisce un particolare peso nella comunità.<br />
A livello normativo però non hanno alcun diritto in più per quanto riguarda l’aspetto editoriale. <br />
Quindi vengono, nell’ordine gerarchico, i Wikipediani (o registered users) e infine gli anonimi (unregistered users).<br />
A parte vi è poi una categoria speciale, quella dei bot, dei programmi che automatizzano determinate procedure e collegano gli articoli. Sono ovviamente puro software, ma è interessante vedere come venga utilizzata una terminologia, a loro riguardo, che richiama l’elemento umano:
 
«Bisogna attendere che passi il bot…<sup>[[#Note|173]]</sup>».
 
L’assunzione di un ruolo è direttamente collegata alla reputazione. Al di là della candidatura che, come si è visto, per ora procede secondo un criterio quantitativo, la scalata gerarchica avviene per vie esclusivamente meritocratiche.
 
«Possiamo cancellare una voce e bloccare gli anonimi… gli utenti ancora non sappiamo come si fa… ma credo che dovremo impararlo purtroppo… il giorno che si registra il pazzo che fa i cavoli suoi... ci ha provato Maxis… poi grazie al cielo, gli ho mandato una mail, ho messo il contatto sul Messenger, ci ho parlato, e lo tengo a bada. Funziona così… c’è andata bene, siamo sempre riusciti a parlarci e fermarli… il famoso Thuner… se n’è andato per disperazione… ci ha visto tutti compatti e se n’è andato […]. Ci son diversi modi per essere amministratori… devi saper pensare… non è vero che non devi essere impulsivo… s’è candidato Koge, che è un impulsivo… e io l’ho pure votato… e gli ho anche detto che secondo me doveva candidarsi. All’epoca ne parlavo con Ludok e io ero scettica, però adesso ho cambiato idea… perché è un irruente e all’epoca non aveva preso le misure a Wikipedia. Deve esserci una discreta presenza su Wikipedia, una disponibilità a parlare con la gente…se sei amministratore viene e ti parla, la consapevolezza che le tue parole hanno un peso diverso da quelle degli altri, anche se sulla carta non è scritto così<sup>[[#Note|174]]</sup>».
 
Inoltre, il numero comunque ridotto di persone comporta dei casi di sovrapposizione di ruoli:
 
«Sono stata il primo amministratore dopo che Gianfranco è sparito, sono donna, sono l’unico burocrate, sono l’addetto stampa, sono la fondatrice e la moderatrice della mailing list… è un circolo virtuoso, una cosa tira l’altra… ho iniziato a fare perché avevo voglia, poi mi ci sono trovata in mezzo… c’erano cose che non faceva nessuno e allora le ho fatte io […]. [Al ruolo di burocrate] mi ha candidato Huzo… io non mi tiro indietro, se lo fanno in maniera meritocratica, non ha senso… in maniera qualitativa non ti devi tirare indietro, se ti senti adatto… anzi, ringrazi per la bella opportunità e fiducia<sup>[[#Note|175]]</sup>».
 
Proprio perché fondamentalmente l’assunzione di ruolo è una procedura “formale” di ciò che già è risaputo all’interno della comunità (ovvero che costui sia adatto, meritevole, ecc.), il momento della votazione non riserva spesso nulla di sorprendente o inaspettato. Chi solitamente non intende assumersi responsabilità si ritira dalla candidatura prima ancora di entrare in votazione.<br />
È dunque scontato che, pur con alcune eccezioni che però son da ritenersi trascurabili<sup>[[#Note|176]]</sup>, la votazione sarà per lo più già nota ancor prima di esser conclusa.
==Conclusioni==
La produzione cooperativa di sapere in rete è dunque un processo articolato e complesso.<br />
Come ampiamente dimostrato attraverso l’analisi della ricerca empirica, tale fenomeno risponde certamente alle logiche comunitarie, soprattutto via via che si sviluppa e si consolidano i legami tra coloro che vi prendono parte. D’altro canto però, per ciò che riguarda strettamente il momento di produzione di conoscenza in modo cooperativo, non ci si trova di fronte a meccanismi che esigono imprescindibilmente la presenza di nessi relazionali: di fatto, la produzione di sapere può essere un frutto perfetto, un risultato organico di una cooperazione “spontanea”, che non presenta nulla di simile ad un’intelligenza sovraordinata alla quale i membri cooperatori debbano obbedire.<br />
Si tratta comunque, come si è visto, di approcci completamente diversi, che sul terreno di dissertazione teorica arrivano ad escludersi vicendevolmente.<br />
Laddove sussiste una comunità non può esserci l’organizzazione apparentemente casuale che caratterizza il sistema emergente. Questo è stato affrontato soltanto in situazioni particolari, dove spesso non si hanno nemmeno gli elementi base, ad esempio un’intelligenza di tipo umano, capace di sentimenti, per costituire rapporti di relazione e di appartenenza ad una comunità.
Nella ricerca in Wikipedia, ci si è imbattuti in un contesto peculiare, dove i due elementi sembrano coesistere quasi al di là di ogni conflitto.<br />
L’ipotesi che potrebbe giustificare tale strutturazione è la costituzione recentissima della comunità dei Wikipediani all’interno del progetto dell’enciclopedia.<br />
Si è riscontrato uno slittamento dal funzionamento dell’intero meccanismo ad opera di individui integrati, ma non relazionati tra loro, così come accadeva nei primi tempi. Ognuno, rispondendo ad un’attività locale di compilazione o di risoluzione dei problemi, contribuiva alla coerenza globale di Wikipedia. Con il passare del tempo e l’accrescersi dei contatti e dei confronti sui sempre più frequenti problemi dell’enciclopedia (lo sviluppo comporta un proporzionale aumento delle questioni da risolvere), si sono creati una serie di legami prima cooperativi in senso stretto, con la creazione di piccoli gruppi orientati a uno scopo. In seguito la relazione si è sviluppata al di là di affari puramente “enciclopedici” ed ha assunto le sembianze, in diversi casi, di una vera e propria amicizia, fondata su intimità, confidenze, consigli e così via.<br />
È apparso dunque che, almeno in una fase iniziale di costituzione di un progetto di produzione cooperativa di sapere in rete, sia possibile la coesistenza di una comunità basata sulle relazioni tra i membri e di un “sentire comune” che ritrovi le sue radici in quella sorta di “superorganismo” coerente, di intelligenza collettiva di cui si è trattato a proposito dell’emergenza.<br />
Sarà interessante osservare come, con lo sviluppo, la crescita e, in un certo senso, l’“invecchiamento” del progetto si possa assistere a una prevalenza di uno o dell’altro, al rovesciamento della supremazia conquistata da una parte piuttosto che dall’altra, magari a seguito di un evento causante lo scompenso dell’equilibrio o piuttosto la permanenza di un’armonia dove i due elementi arrivino a stabilire un equilibrio organico e osmotico di reciproca sussistenza.
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128: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
129: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
130: Ludok, 26, maschio, intervista in RL<br/>
 
131: Cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Naz-Sciaves per l’intera questione<br/>
[[The Cooperative Production of Knowledge on the Internet—the Case of Wikipedia|English translation of this article]]
132: Sarpo, 57, maschio, intervista in RL<br/>
133: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
134: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
135: Huzo, 32, maschio, estratto dalla pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Amministratore_candidati<br/>
136: È il termine con cui si indica la modifica “minore”, ad esempio la semplice modifica di una virgola o la correzione di un errore ortografico.<br/>
137: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
138: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
139: Cfr. paragrafo 5.3.2<br/>
140: Disponibile all’indirizzo web http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Discussioni_aperte<br/>
141: In data 18 luglio 2004, ore 15.05<br/>
142: La Wikipedia inglese, disponibile all’indirizzo web http://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia<br/>
143: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
144: Estratto dalla pagina web http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Ambasciata<br/>
145: Estratto dalla pagina web http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Ambasciata<br/>
146: Giumo, 65, maschio, intervista in RL<br/>
147: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
148: Estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Stub<br/>
149: Estratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Stub<br/>
150: Si è assistito a due raduni del gruppo milanese in data 29 maggio 2004 a Milano, al CNR e 12 giugno 2004 a Piacenza, ospiti di un Wikipediano.<br/>
151: July, estratto dalla talk sulla pagina utente di chi scrive, intervento datato 8 gennaio 2004.<br/>
152: Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger, datata 25 maggio 2004.<br/>
153: Nyon, 20, maschio, intervista in RL<br/>
154: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
155: Codice indicativo in cifre che appare come indicativo dell’utente nel momento in cui non si procede a registrazione.<br/>
156: Ludok, 26, maschio, intervista in RL<br/>
157: Operazione che consente di utilizzare la registrazione per apparire online con il nickname.<br/>
158: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
159: Walxe, 35, maschio, estratto dalla talk della pagina utente di chi scrive.<br/>
160: Sarpo, 57, maschio, intervista in RL<br/>
161: Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger<br/>
162: Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger<br/>
163: Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger<br/>
164: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
165: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
166: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
167: Atto vandalico datato 26 maggio 2004, ore 19.35<br/>
168: Estratto dalla pagina sul “12 luglio”, poi revisionata.<br/>
169: Ci si riferisce ai mesi di gennaio e febbraio 2004<br/>
170: Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger<br/>
171: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
172: Estratto dalla pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Amministratori<br/>
173: Koge, 57, maschio, raduno<br/>
174: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
175: July, 28, femmina, intervista in RL<br/>
176: Individui riottosi e per lo più in astio col candidato che trovano il modo per far “valere” il proprio parere di questo<br/>