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dell’Istituto delle Scienze, e dedicato alla Santità di Papa Pio VI. Dopo appena l’intervallo di quattro anni (1779) apparve il secondo volume, che accrebbe ancora più la celebrità a cui era salito lo Zanetti, per la quale fu eletto Conservatore del Museo di antichità di Ferrara<ref>Successe a Francesco Leopoldo Bertoldi che divenne poi segretario dell’Arcivescovo Monsignor Patrizio Fava.</ref>. Con tale onorifico incarico, rivolgendo le sue cure anche a questo importante Istituto, trovò modo di arricchirne il medagliere di una bella serie di oltre quattromila monete. Non intralasciò per questo la continuazione dell’opera, a cui aveva consacrato il tempo migliore della sua vita, e negli anni ohe seguirono, 1783, 1786 e 1789, diede alle stampe gli altri tre volumi, che coi primi già accennati contengono la storia tipica ed economica di trentacinque zecche, e gettano altresì molta luce sulle altre della penisola, che aveva in animo d’illustrare, se gli fosse bastata la vita. Tante cure e tante fatiche avevano già affievolito le sue fibre delicate, quando una violenta febbre in breve lo consumò e lo spense, il
dell’Istituto delle Scienze, e dedicato alla Santità di Papa Pio VI. Dopo appena l’intervallo di quattro anni (1779) apparve il secondo volume, che accrebbe ancora più la celebrità a cui era salito lo Zanetti, per la quale fu eletto Conservatore del Museo di antichità di Ferrara<ref>Successe a {{AutoreCitato|Francesco Leopoldo Bertoldi|Francesco Leopoldo Bertoldi}} che divenne poi segretario dell’Arcivescovo Monsignor Patrizio Fava.</ref>. Con tale onorifico incarico, rivolgendo le sue cure anche a questo importante Istituto, trovò modo di arricchirne il medagliere di una bella serie di oltre quattromila monete. Non intralasciò per questo la continuazione dell’opera, a cui aveva consacrato il tempo migliore della sua vita, e negli anni ohe seguirono, 1783, 1786 e 1789, diede alle stampe gli altri tre volumi, che coi primi già accennati contengono la storia tipica ed economica di trentacinque zecche, e gettano altresì molta luce sulle altre della penisola, che aveva in animo d’illustrare, se gli fosse bastata la vita. Tante cure e tante fatiche avevano già affievolito le sue fibre delicate, quando una violenta febbre in breve lo consumò e lo spense, il
<ref follow=pagina605>{{Pt|Marini|{{AutoreCitato|Luigi Gaetano Marini|Gaetano Marini}}}}, prefetto degli Archivi pontifici; {{AutoreCitato|Annibale degli Abati Olivieri|Annibale degli Abati Olivieri}}; {{AutoreCitato|Pietro Borghesi|Pietro Borghesi}}; {{AutoreCitato|Vincenzo Bellini (numismatico)|Vincenzo Bellini}}, custode della Biblioteca e del Museo di Ferrara; {{AutoreCitato|Giovanni Mengozzi|Giovanni Mengozzi}}, professore nel Seminario di Foligno; Leopoldo Camillo Volta, prefetto della Biblioteca di Mantova; {{AutoreCitato|Giovanni Battista Verci|G. B. Verci}}; Conte {{AutoreCitato|Francesco Gaetano Battaglini|Francesco Battaglini}}; Conte D. {{AutoreCitato|Gian Rinaldo Carli|Reginaldo Carli-Rubbi}}; Andrea Zanoni; Canonico {{AutoreCitato|Michele Catalani|Michele Catalani}}; D. {{AutoreCitato|Carlo Doneda|Carlo Doneda}}; Ab. {{AutoreCitato|Gaspare Luigi Oderico|Gasparo Luigi Oderico}}; {{AutoreCitato|Giovanni Battista Schioppalalba|G. B. Schiopalalba}}; {{AutoreCitato|Giuseppe Vernazza|Giuseppe Vernazza}}; P. {{AutoreCitato|Fortunato Mandelli|Fortunato Mandelli}}; {{AutoreCitato|Rinaldo Reposati|Rinaldo Reposati}}, ecc. ecc.</ref>
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