Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/283: differenze tra le versioni

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Roma, che abbia gli occhi segnati, da Augusto fino ad Adriano, è di Marcello nipote d’Augusto<ref>Vuol dire forse un busto, che avea {{AutoreCitato|Bartolomeo Cavaceppi|Cavaceppi}}, dato nella sua ''Raccolta di statue, Tom. I. Tav. 32.'', ove lo dice andato a Pietroburgo. Il busto del museo Capitolino dato da {{AutoreCitato|Giovanni Gaetano Bottari|Bottari}} nel ''Tom. {{Sc|iI}}. Tav. 3''. non ha gli occhi segnati: ma nè questo, nè quello sono sicuri ritratti di Marcello, di cui ci mancano le medaglie.</ref>. Falso è dall’altra parte, che non si sieno usati affatto innanzi a questo tempo. Gli ho scoperti in quattro teste dell’{{w|Obelisco Sallustiano|obelisco detto Lodovisiano}}, che sta colcato in terra a san Giovanni in Laterano<ref>Tali si vedono anche a qualche figura dell’obelisco, già di Barberini, ora nel giardino interno del Vaticano, di cui parlammo nel ''Tom. I. pag. 96. not. c''.</ref>. Perciò quel punto, che significa il fiorellino, e il giro della papilla, che si fece incavandoli nel marmo, fu fatto già fin da antichissimo tempo dai Greci, prima cioè di {{Sc|Fidia}}, e dopo nel bel fiore dell’arte, ma in rilievo<ref>Vedi ''Tom. {{Sc|iI}}. pag. 39. segg''. Gli aveva incastrati anche l’Ercole di Farnese.</ref>. Così si vede nelle medaglie di Gerone di Siracusa, come in quelle di Alessandro il punto, e una lineetta intorno in rilievo<ref>Vedi ''loc. cit. pag. 127. not.'' {{Sc|a}}.</ref>. Quella era la parte negativa della mia dimostrazione. Sentite ora la parte affermativa. La mano, gli dissi, non è fatta, nè può esser fatta da uno scultore moderno<ref>Vedi ''Tom. I. pag. 382. not.'' {{Sc|a}}.</ref>. Tutti i moderni da {{AutoreCitato| Michelangelo Buonarroti|Michelangelo}} in quà non hanno potuto farsi l’idea d’una bella mano: e siccome uno de’ caratteri dello stile moderno è il gonfio, tutti hanno urtato in questo difetto, il quale poi ha peggiorata la già mal intesa grazia. Le mani moderne sono generalmente troppo gonfie; e le membra delle dita vanno distinguendosi per tre elevazioni, crescendo, e sminuendosi per tre curve. Poi vi sono le fossette sui nodi dell’attaccatura delle dita, o sul carpo troppo visibili, e fatte a guisa d’umbilico, le quali non si trovano punto dagli antichi praticate, o non si sentono, che al tatto, e così almeno non comparirono. Le unghie poi sono più convesse. Voltandomi alla testa, gli dissi, che non poteva essere moderna per cagione dell’osso
<section begin="s2" />Roma, che abbia gli occhi segnati, da Augusto fino ad Adriano, è di Marcello nipote d’Augusto<ref>Vuol dire forse un busto, che avea {{AutoreCitato|Bartolomeo Cavaceppi|Cavaceppi}}, dato nella sua ''Raccolta di statue, Tom. I. Tav. 32.'', ove lo dice andato a Pietroburgo. Il busto del museo Capitolino dato da {{AutoreCitato|Giovanni Gaetano Bottari|Bottari}} nel ''Tom. {{Sc|iI}}. Tav. 3''. non ha gli occhi segnati: ma nè questo, nè quello sono sicuri ritratti di Marcello, di cui ci mancano le medaglie.</ref>. Falso è dall’altra parte, che non si sieno usati affatto innanzi a questo tempo. Gli ho scoperti in quattro teste dell’{{w|Obelisco Sallustiano|obelisco detto Lodovisiano}}, che sta colcato in terra a san Giovanni in Laterano<ref>Tali si vedono anche a qualche figura dell’obelisco, già di Barberini, ora nel giardino interno del Vaticano, di cui parlammo nel ''Tom. I. pag. 96. not. c''.</ref>. Perciò quel punto, che significa il fiorellino, e il giro della papilla, che si fece incavandoli nel marmo, fu fatto già fin da antichissimo tempo dai Greci, prima cioè di {{Sc|Fidia}}, e dopo nel bel fiore dell’arte, ma in rilievo<ref>Vedi ''Tom. {{Sc|iI}}. pag. 39. segg''. Gli aveva incastrati anche l’Ercole di Farnese.</ref>. Così si vede nelle medaglie di Gerone di Siracusa, come in quelle di Alessandro il punto, e una lineetta intorno in rilievo<ref>Vedi ''loc. cit. pag. 127. not.'' {{Sc|a}}.</ref>. Quella era la parte negativa della mia dimostrazione. Sentite ora la parte affermativa. La mano, gli dissi, non è fatta, nè può esser fatta da uno scultore moderno<ref>Vedi ''Tom. I. pag. 382. not.'' {{Sc|a}}.</ref>. Tutti i moderni da {{AutoreCitato| Michelangelo Buonarroti|Michelangelo}} in quà non hanno potuto farsi l’idea d’una bella mano: e siccome uno de’ caratteri dello stile moderno è il gonfio, tutti hanno urtato in questo difetto, il quale poi ha peggiorata la già mal intesa grazia. Le mani moderne sono generalmente troppo gonfie; e le membra delle dita vanno distinguendosi per tre elevazioni, crescendo, e sminuendosi per tre curve. Poi vi sono le fossette sui nodi dell’attaccatura delle dita, o sul carpo troppo visibili, e fatte a guisa d’umbilico, le quali non si trovano punto dagli antichi praticate, o non si sentono, che al tatto, e così almeno non comparirono. Le unghie poi sono più convesse. Voltandomi alla testa, gli dissi, che non poteva essere moderna per cagione dell’osso
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