Pagina:Leonardo - Trattato della pittura, 1890.djvu/236: differenze tra le versioni
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162 LEONARDO DA VINCI [§ 482 |
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{{Type|f=1.2em|{{§|482|482}}. Perchè le cose perfettamente ritratte di naturale non paiono del medesimo rilievo qual pare esso naturale.}} |
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Impossibile è che la pittura, imitata con somma perfezione di lineamenti, ombra, lume, colore, possa parere del medesimo rilievo qual pare il naturale, se già tal naturale in lunga distanza non è veduto da un sol occhio. Provasi, e sieno gli occhi |
Impossibile è che la pittura, imitata con somma perfezione di lineamenti, ombra, lume, colore, possa parere del medesimo rilievo qual pare il naturale, se già tal naturale in lunga distanza non è veduto da un sol occhio. Provasi, e sieno gli occhi ''ab'' i quali veggano l’obietto ''c'' col concorso delle linee centrali degli occhi ''ac'' {{FI |
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}}e ''bc'', le quali linee concorrono a tale obietto nel punto ''c''; e le altre linee laterali di essa centrale vedono dietro a tal obietto lo spazio ''gd'', e l’occhio ''a'' vede tutto lo spazio ''fd'' e l’occhio ''b'' vede tutto lo spazio ''ge''. Adunque i due occhi vedono di dietro all’obietto ''c'' tutto lo spazio ''fe''; per la qual cosa tal obietto ''c'' resta trasparente, secondo la definizione della trasparenza, dietro la quale niente si nasconde; il che intervenir non può a quello che vede con un sol occhio un obietto maggiore di esso occhio; nè intervenire potrebbe a quell’occhio che vede obietti assai minori della sua pupilla, come in margine si dimostra. E per quello che si è detto possiamo conchiudere il nostro quesito: perchè una cosa dipinta occupa tutto lo spazio che ha dietro a sè, e per nessuna via è possibile veder parte alcuna del campo ch’è dentro alla linea sua circonferenziale di dietro a sè. |
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{{Type|f=1.2em|{{§|483|483}}. Qual pare più rilevato, o il rilievo vicino all’occhio, o il rilievo remoto da esso occhio.}} |
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Quel corpo opaco si dimostrerà di maggior rilievo, il quale sarà più vicino |
Quel corpo opaco si dimostrerà di maggior rilievo, il quale sarà più vicino all’occhio; e per conseguenza la cosa più remota si dimostrerà di minor rilievo, cioè meno spiccata dal suo campo. Provasi, e sia ''p'' la fronte dell’obietto ''ph'', ch’è {{FI |
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}}più vicino all’occhio a che non è ''n'', fronte dell’obietto ''nm'', ed il campo ''dp'' è quello che si deve vedere dopo i primi due detti obietti dall’occhio ''a''. Ora noi vediamo l’occhio ''a'', che vede di là dall’obietto ''ph'' tutto il campo ''df'', e non vede dopo il secondo obietto ''nm'', se non la parte del campo ''dg''. Adunque diremo, che tal proporzione sarà da dimostrazione a dimostrazione del rilievo de’ due obietti, qual è da campo a campo, cioè dal campo ''dg'' al campo ''df''. |
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{{Type|f=1.2em|{{§|484|484}}. Precetto.}} |
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Le cose di rilievo |
Le cose di rilievo d’appresso viste con un sol occhio parranno simili ad una perfetta pittura. |
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