Orlando furioso (1928)/Canto 37: differenze tra le versioni
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Gli scrittori bugiardi, invidi ed empi.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/508]]==
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7]
Non restate però, donne, a cui giova
Il bene oprar, di seguir vostra via;
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/509]]==
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Se chi sian queste, e di ciascuna voglio
Render buon conto, e degno pregio darle,
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/510]]==
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Donne, io conchiudo in somma, ch’ogni etate
Molte ha di voi degne d’istoria avute;
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Né le sa
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/511]]==
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dir che de lo scudo sia,
Né dei tre re che per tanti paesi
Fatto le avean sì lunga compagnia:
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Come piace al crudel nostro tiranno.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/512]]==
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39]
Da le sue terre, le quai son vicine
A noi due leghe, e dove noi siàn nate,
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Gagliardi, arditi e di reale aspetto.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/513]]==
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47]
Ed eran veramente, e sarian stati
Sempre di laude degni e d’ogni onore,
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De le quai sempre al fondo il padre giacque.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/514]]==
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55]
Con gran silenzio fece quella notte
Seco raccor da vent’uomini armati;
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De la sua patria, e ’l modo gli devisa.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/515]]==
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63]
— La vedovella che marito prende,
Deve, prima (dicea) ch’a lui s’appresse,
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Gli grida: — Traditor, da me ti scosta!
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/516]]==
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71]
Tu dunque avrai da me solazzo e gioia,
Io lagrime da te, martìri e guai?
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Via più crudel, fa contra il corpo esangue.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/517]]==
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79]
E poi che per stracciarlo e farne scempio
Non si sfoga il fellon né disacerba,
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Ripigliò l’arme e si rimesse in sella.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/518]]==
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87]
Già sendo in atto di partir, s’udiro
Le strade risonar dietro le spalle
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E la donna e l’arnese, e fuggir nudi:
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/519]]==
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95]
Sì come il lupo che di preda vada
Carco alla tana, e quando più si crede
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Né, fuor che morti, in piazza uomo rimase.
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/520]]==
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103]
Marfisa Marganorre avea legato
Intanto con le man dietro alle rene,
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/521]]==
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Così già fu che Marganorre intorno
Fece tremar, dovunque udiasi il nome;
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==[[Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/522]]==
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L’animose guerriere a lato un tempio
Videno quivi una colonna in piazza,
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