Ch'eo cor avesse, mi potea laudare: differenze tra le versioni
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Nuova pagina: {{Intestazione Duecento |Nome e cognome dell'autore = Guido Guinizzelli |Titolo = Ch'eo cor avesse, mi potea laudare |Iniziale del titolo = C |Nome della pagina principale = Ch'eo cor ... |
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ed or è fatto, per tropp' adastare
di voi e di me, feìo ed argoglioso:
{{R|5}}ché subit'ore me fa isvariare
di ghiaccio in foco e d'ardente geloso;
tanto m'angoscia 'l prefondo pensare
che sembro vivo e morte v'ho nascoso.
Nascosa morte porto in mia possanza,
{{R|10}}e tale nimistate aggio col core
che sempre di battaglia me menaccia;
e chi ne vol aver ferma certanza
riguardimi, se sa legger d'amore,
ch'i' porto morte scritta ne la faccia.
</poem>
{{Qualità testo|75%|poesie}}
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