Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/363: differenze tra le versioni

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Giacob discendenti d’Abraam. Ma poi Giacob con quegli che di lui eran nati andatone in Egitto, e in grandissima moltitudine cresciuti, per più centinaia d’anni servato il rito della circoncisione, sotto le leggi e sotto la servitudine delli re d’Egitto furono, della quale Moisè per comandamento di Dio, carichi delle più care cose degli Egiziaci, per lo mar rosso gli trasse, e menolli ne’ deserti d’Arabia: e quivi dimorando ancora senza legge, se non quella che arbitrariamente in bene e in riposo di loro, si stava Moisè, siccome loro duca e giudice. Salito Moisè sopra il monte Sinai, in due tavole gli diede scritta la legge, la qual voleva servasse il popol suo: e così cominciaro gli Ebrei ad essere sotto propria legge, che mai infino a quel tempo stato non v’era. E questo fu, secondo Eusebio ''in libro temporum'', appo gli anni ''Arcadis'', l’anno del regno suo otto, e regnante Cecrope re degli Ateniesi, l’anno quarantacinque del regno suo: il quale anno, fu l’anno del mondo tremilaseicentonovantadue, ne’quali tempi nacque Diside e Pafo in Egitto, e il tempio d’Apollo Delio fu edificato da Erisitone. Quindi morto Moisè, sotto il ducato di Giosuè più fattisi avanti, per forza cacciaron delle lor sedie i Cananei, e il loro paese occuparon tutto, e intra sè il divisono; e poi per certo tempo possederono: e secondo la legge ricevuta, e sotto giudici e poi sotto re vivendo, in continue guerre co’ vicini da torno, or vincendo e ora perdendo, e in grandissime avversità e trlbulazioni divisi dimorando, quantunque alcuni nomi acquistassero, non fu perciò di tanta fama, che guari per lo {{Pt|mon-|}}
Giacob discendenti d’Abraam. Ma poi Giacob con quegli che di lui eran nati andatone in Egitto, e in grandissima moltitudine cresciuti, per più centinaia d’anni servato il rito della circoncisione, sotto le leggi e sotto la servitudine delli re d’Egitto furono, della quale Moisè per comandamento di Dio, carichi delle più care cose degli Egiziaci, per lo mar rosso gli trasse, e menolli ne’ deserti d’Arabia: e quivi dimorando ancora senza legge, se non quella che arbitrariamente in bene e in riposo di loro, si stava Moisè, siccome loro duca e giudice. Salito Moisè sopra il monte Sinai, in due tavole gli diede scritta la legge, la qual voleva servasse il popol suo: e così cominciaro gli Ebrei ad essere sotto propria legge, che mai infino a quel tempo stato non v’era. E questo fu, secondo {{AutoreCitato|Eusebio di Cesarea|Eusebio}} ''in libro temporum'', appo gli anni ''Arcadis'', l’anno del regno suo otto, e regnante Cecrope re degli Ateniesi, l’anno quarantacinque del regno suo: il quale anno, fu l’anno del mondo tremilaseicentonovantadue, ne’quali tempi nacque Diside e Pafo in Egitto, e il tempio d’Apollo Delio fu edificato da Erisitone. Quindi morto Moisè, sotto il ducato di Giosuè più fattisi avanti, per forza cacciaron delle lor sedie i Cananei, e il loro paese occuparon tutto, e intra sè il divisono; e poi per certo tempo possederono: e secondo la legge ricevuta, e sotto giudici e poi sotto re vivendo, in continue guerre co’ vicini da torno, or vincendo e ora perdendo, e in grandissime avversità e trlbulazioni divisi dimorando, quantunque alcuni nomi acquistassero, non fu perciò di tanta fama, che guari per lo {{Pt|mon-|}}