Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/175: differenze tra le versioni

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{{Nl|... e le loro leggi civili e religiose.}}
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§. 8. Costanti gli Egizj nelle loro costumanze, come, nella loro religione, s’assoggettarono sempre rigorosamente alle antichissime pratiche, eziandio sotto gl’imperadori romani<ref>V. {{AutoreCitato|Brian Walton|Walton}} ''Biblicus appar. ad Polyglott. Proleg. z. §. 18. pag. 226.''</ref>; e ciò non solamente nell’Egitto superiore, ma in Alessandria stessa, ove ai tempi d’Adriano insorse un ammutinamento, perchè non trovavasi un bue, con cui rappresentare il dio Api<ref>{{AutoreCitato|Elio Sparziano|Spartian.}} ''in Hadr. pag. 6''. [Non perchè non si trovasse; ma perchè avendolo trovato contrastavano diverse città dell’Egitto fra di loro a quale toccasse di custodirlo; e probabilmente, come osserva il signor {{AutoreCitato|Cornelis de Pauw|Paw}} ''Recher. philos. sur les Egyptiens & les Chin, prém. par. sect. {{Sc|iiI}}. Tom. I. pag. 171'', la città d’Alessandria volea togliere questo privilegio a Memfi, ove sempre si era venerato per lo avanti, e lo fu anche in appresso. {{AutoreCitato|Diodoro Siculo|Diodoro}} ''lib. 1. §. 85. pag. 96. princ''., {{AutoreCitato|Plutarco| Plutarco}} ''de Iside, & Osir. oper. Tom. {{Sc|iI}}. pag. 359. B.'', {{AutoreCitato|Luciano di Samosata|Luciano}} ''Deor. conv. §. 10. oper. Tom. {{Sc|iiI}}. pag. 690., {{AutoreCitato|Gaio Giulio Solino|Solino}} ''cap. 32.'', {{AutoreCitato|Ammiano Marcellino|Amm. Marcellino}} ''lib. 22. cap. 14.''</ref>. Fino a que’ tempi pur durarono le inimicizie fra le diverse città pei differenti loro dei<ref>{{AutoreCitato|Plutarco|Plutar.}} ''de Isid. & Osir. oper. Tom. {{Sc|il}}. pag. 380. B''., [{{AutoreCitato |Decimo Giunio Giovenale|Giovenale}} ''Sat. 15.''; e nei secoli dopo ancora, Giulio Firmico ''Octav. princ.''</ref>. S’ingannarono pertanto que’ moderni scrittori, che appoggiati a qualche mal inteso passo d’{{AutoreCitato |Erodoto|Erodoto}}, e di {{AutoreCitato| Diodoro Siculo|Diodoro}}, asserirono essere stato da Cambise interamente eliminato dall’Egitto l’antico culto
§. 8. Costanti gli Egizj nelle loro costumanze, come,
nella loro religione, s’assoggettarono sempre rigorosamente alle antichissime pratiche, eziandio sotto gl’imperadori romani<ref>V. Walton ''Biblicus appar. ad Polyglott. Proleg. z. §. 18. pag. 226.''</ref>; e ciò non solamente nell’Egitto superiore, ma in Alessandria stessa, ove ai tempi d’Adriano insorse un ammutinamento, perchè non trovavasi un bue, con cui rappresentare il dio Api<ref>{{AutoreCitato|Elio Sparziano|Spartian.}} ''in Hadr. pag. 6''. [Non perchè non si trovasse; ma perchè avendolo trovato contrastavano diverse città dell’Egitto fra di loro a quale toccasse di custodirlo; e probabilmente, come osserva il signor {{AutoreCitato|Cornelis de Pauw|Paw}} ''Recher. philos. sur les Egyptiens & les Chin, prém. par. sect. {{Sc|iiI}}. Tom. I. pag. 171'', la città d’Alessandria volea togliere questo privilegio a Memfi, ove sempre si era venerato per lo avanti, e lo fu anche in appresso. {{AutoreCitato|Diodoro Siculo|Diodoro}} ''lib. 1. §. 85. pag. 96. princ''., {{AutoreCitato|Plutarco| Plutarco}} ''de Iside, & Osir. oper. Tom. {{Sc|iI}}. pag. 359. B.'', {{AutoreCitato|Luciano di Samosata|Luciano}} ''Deor. conv. §. 10. oper. Tom. {{Sc|iiI}}. pag. 690., {{AutoreCitato|Gaio Giulio Solino|Solino}} ''cap. 32.'', {{AutoreCitato|Ammiano Marcellino|Amm. Marcellino}} ''lib. 22. cap. 14.''</ref>. Fino a que’ tempi pur durarono le inimicizie fra le diverse città pei differenti loro dei<ref>{{AutoreCitato|Plutarco|Plutar.}} ''de Isid. & Osir. oper. Tom. {{Sc|il}}. pag. 380. B''., [{{AutoreCitato |Decimo Giunio Giovenale|Giovenale}} ''Sat. 15.''; e nei secoli dopo ancora, Giulio Firmico ''Octav. princ.''</ref>. S’ingannarono pertanto que’ moderni scrittori, che appoggiati a qualche mal inteso passo d’{{AutoreCitato |Erodoto|Erodoto}}, e di {{AutoreCitato| Diodoro Siculo|Diodoro}}, asserirono essere stato da Cambise interamente eliminato dall’Egitto l’antico culto