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208 | giudizio di egidio reale |
e guida le parole che la mamma «a lui che sta per entrare nella vita — ha dedicato — la vita offrendo del nonno1. Il sole è in noi figlio mio. La gloria è di pochi, ma è di tutte le anime esser fedeli a se stessi, prezioso privilegio che supera in valore la ricchezza, la fama, gli onori; poiché la tranquilla sicurezza che esso concede la tristizia e l’invidia degli uomini non possono strappare mai....»
E sarà sua la noncuranza degli onori e delle facili glorie, sua l’insofferenza delle cose volgari, sua la fede nella bellezza e nella bontà, suo lo sforzo continuo, incessante, di rendersi sempre migliore, perchè un giorno il lavoro e l’ingegno possano trovare il loro trionfo.
E il trionfo viene quando non è ancora ventenne; quasi egli non lo cerca e non se ne accorge.
Egli ha già scritto versi e prose e sta preparando saggi artistici e storici «Il Leonardo», «La Palingenesi di Roma».
Il teatro lo tenta. E’ dapprima la «Chioma di Berenice», dramma dell’amore pagano, della voluttà che si consuma e si placa nella morte, dal quale emana un si dolce profumo di poesia, e già appare una così chiara e vigile coscienza di artista, una cosi lirica esperienza della vita. Alla «Chioma di Berenice» fan seguito le «Campagne senza Madonna», il piccolo grande dramma della lotta fra la campagna e la città, dove il contrasto dei sentimenti, delle aspirazioni, dei sogni, raggiunge vette cosi elevate, ed espressione così lirica e risonanza cosi musicale.
Semplici la trama e la vicenda: Giovanni, spinto dalla romantica sua fantasia e forse anche dalla voce misteriosa del sangue, verso le luci, il bagliore, il tumulto, la vita della città appena intravista e tanto sognata è trattenuto alla terra che egli non ama, dall’amore della sua donna, così forte e prepotente che quando la sua decisione d’andarsene è presa e i compagni l’attendono, non può più muoversi e vede il suo impeto di volontà ribelle cedere e piegarsi appena Primetta gli si fa dinnanzi, corrucciata ed
- ↑ Gina Lombroso — Vita li Cesare Lombroso — scrita dalla figlia. Ed. Zanichelli, Bologna.