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{{Pt|ranza|ignoranza}} reciproca, i libri sono senza lettori, i teatri senza pubblico, le botteghe senza clienti, i capi senza partigiani e tutti gli uomini indifferenti a tutto quello che è per ognuno di loro la principale ragione di vivere. Allora anche «''l’élite''» più forte rinuncia al suo compito, il paese è simile a una campagna sotto la neve, nei giorni in cui il sole è coperto da nubi: le ombre sembrano sparire e i rumori spegnersi.
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MEDITAZIONI SULLA STORIA D’ITALIA
Come spiegare che i due più grandi cicli della storia, la Roma pagana e la Roma cattolica, si siano sviluppati in un paese occupato senza posa a distruggere le proprie classi superiori? Che i greci al IV e al V secolo abbiano gettato le basi della nostra civiltà e le abbian preservate durante dieci secoli a Bisanzio?
ranza reciproca, i libri sono senza lettori, i teatri

senza pubblico, le botteghe senza clienti, i capi senza
Gli è che tra gli elleni come tra gli italiani, come tra tutti i popoli accaniti contro la vita, i grandi uomini possono acquistare una sovrumana grandezza. Si può dire che l’Italia e la Grecia soltanto abbiano visto nascere gli eroi che hanno lottato senza sperare. {{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}} e {{AutoreCitato|Socrate|Socrate}}, {{AutoreCitato|Niccolò Machiavelli|Machiavelli}} e {{AutoreCitato|Temistocle Solera|Temistocle}} non ignoravano la sorte che li attendeva. Osservatori acuti, essi ne avevan certo veduto l’immagine nella storia. Ma questi uomini, che l’ingiustizia e lo spettacolo del male parevano purificare e render aspri, hanno affrontato i pericoli e la morte sotto l’assillo d’un imperativo categorico della coscienza; poiché la speranza d’una ricompensa: gratitudine, rispetto, ammirazione, non poteva balenare in Italia e in {{Pt|Gre-|}}
partigiani e tutti gli uomini indifferenti a tutto quello
che è per ognuno di loro la principale ragione di
vivere. Allora anche «l’élite» più forte rinuncia al
suo compito, il paese è simile a una campagna sotto
la neve, nei giorni in cui il sole è coperto da nubi:
le ombre sembrano sparire e i rumori spegnersi.
Come spiegare che i due più grandi cicli della
storia, la Roma pagana e la Roma cattolica, si siano
sviluppati in un paese occupato senza posa a distruggere
le proprie classi superiori? Che i greci
al iv e al v secolo abbiano gettato le basi della
nostra civiltà e le abbian preservate durante dieci
secoli a Bisanzio?
Gli è che tra gli elleni come tra gli italiani, come
tra tutti i popoli accaniti contro la vita, i grandi
uomini possono acquistare una sovrumana grandezza.
Si può dire che l’Italia e la Grecia soltanto abbiano
visto nascere gli eroi che hanno lottato senza
sperare. Dante e Socrate, Machiavelli e Temistocle
non ignoravano la sorte che li attendeva. Osservatori
acuti, essi ne avevan certo veduto l’immagine nella
storia. Ma questi uomini, che l’ingiustizia e lo spettacolo
del male parevano purificare e render aspri,
hanno affrontato i pericoli e la morte sotto l’assillo
d’un imperativo categorico della coscienza; poiché
la speranza d’una ricompensa: gratitudine, rispetto,
ammirazione, non poteva balenare in Italia e in Gre