Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/227: differenze tra le versioni

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§. 16. Fra le gemme tutti gli scarabei, quelle pietre cioè che dalia parte convessa rappresentano uno scarabeo o scarafaggio, e dalla parte piana una divinità egiziana incavata, sono lavori de’ tempi posteriori. Coloro che hanno credute antichissime tali pietre<ref>Natter ''Pierr. grav. fig. 3''.</ref>, non ebbero altro fondamento dell’opinion loro fuorché la rozzezza del lavoro; poiché ivi non vedesi alcun carattere di quello stile. Lavori pur sono del tempo de’ Romani tutte le pietre dure più ordinarie che presentano le figure o le teste di Anubi, o di Serapi. Questo dio non ha alcun rapporto coll’antico Egitto, e altro egli non è che il Plutone de’ Greci, siccome dimostrerò più sotto: si vuole eziandio che il culto di questa divinità passato sia dalla Tracia in Egitto, e dal primo de’ Tolomei apportatovi<ref>{{AutoreCitato|Ambrogio Teodosio Macrobio|Macrob.}} ''Sat. lìb. 1. cap. 7''. [ Vedi sopra ''pag. 14. not. A., Hist. univ. lib. {{Sc|iI}}. chap. {{Sc|iI}}. sect. X. Tom. VI. pag. 433. segg.'', {{AutoreCitato|Geremia da Beinette|a Bennettis}} ''Chronol. & crit. hist. prof. & sacr, Par. I. Tom. {{Sc|iI}}. prol. {{Sc|iiI}}. §. XXXI. segg., pag. 66. segg''., ove a lungo discute l’opinione di queli che credono nella persona di Serapide simboleggiato il Patriarca Giuseppe, o Mosè; e ''Dissertation sur le dieu Serapis, ou l’on examine l’origine, les attributs, & le culte de cette divinité. A Paris 1780.''</ref>. Il museo {{AutoreCitato|Philipp von Stosch|Stoschiano}} contiene
§. 16. Fra le gemme tutti gli scarabei, quelle pietre cioè che dalia parte convessa rappresentano uno scarabeo o scarafaggio, e dalla parte piana una divinità egiziana incavata, sono lavori de’ tempi posteriori. Coloro che hanno credute antichissime tali pietre<ref>{{AutoreCitato|Lorenz Natter|Natter}} ''Pierr. grav. fig. 3''.</ref>, non ebbero altro fondamento dell’opinion loro fuorché la rozzezza del lavoro; poiché ivi non vedesi alcun carattere di quello stile. Lavori pur sono del tempo de’ Romani tutte le pietre dure più ordinarie che presentano le figure o le teste di Anubi, o di Serapi. Questo dio non ha alcun rapporto coll’antico Egitto, e altro egli non è che il Plutone de’ Greci, siccome dimostrerò più sotto: si vuole eziandio che il culto di questa divinità passato sia dalla Tracia in Egitto, e dal primo de’ Tolomei apportatovi<ref>{{AutoreCitato|Ambrogio Teodosio Macrobio|Macrob.}} ''Sat. lìb. 1. cap. 7''. [ Vedi sopra ''pag. 14. not. A., Hist. univ. lib. {{Sc|iI}}. chap. {{Sc|iI}}. sect. X. Tom. VI. pag. 433. segg.'', {{AutoreCitato|Geremia da Beinette|a Bennettis}} ''Chronol. & crit. hist. prof. & sacr, Par. I. Tom. {{Sc|iI}}. prol. {{Sc|iiI}}. §. XXXI. segg., pag. 66. segg''., ove a lungo discute l’opinione di queli che credono nella persona di Serapide simboleggiato il Patriarca Giuseppe, o Mosè; e ''Dissertation sur le dieu Serapis, ou l’on examine l’origine, les attributs, & le culte de cette divinité. A Paris 1780.''</ref>. Il museo {{AutoreCitato|Philipp von Stosch|Stoschiano}} contiene