Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/427: differenze tra le versioni

Nessun oggetto della modifica
Ac
 
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 6: Riga 6:
''Utraque torva genis, flavoque in vertice nudo.''
''Utraque torva genis, flavoque in vertice nudo.''
</poem>
</poem>
{{AutoreCitato|Publio Papinio Stazio|Stat.}} ''{{TestoCitato|La Tebaide|Theb.}} lib. 2. v. 237''.</ref>: quella principalmente è l’immagine del pudor virginale, scevra d’ogni debolezza del sesso, e sembra aver domato l’amor medesimo. Indi è che gli occhi di Pallade servono ad ispiegare quel nome che avean le pupille sì presso i Greci, che presso i Romani. Questi chiamaronle ''pupillæ'', cioè fanciulline, e quelli '''κόραι''', che suona lo stesso<ref>''Tollius, & Langbænius Not. ad Longin.
{{AutoreCitato|Publio Papinio Stazio|Stat.}} ''{{TestoCitato|La Tebaide|Theb.}} lib. 2. v. 237''.</ref>: quella principalmente è l’immagine del pudor virginale, scevra d’ogni debolezza del sesso, e sembra aver domato l’amor medesimo. Indi è che gli occhi di Pallade servono ad ispiegare quel nome che avean le pupille sì presso i Greci, che presso i Romani. Questi chiamaronle ''pupillæ'', cioè fanciulline, e quelli '''κόραι''', che suona lo stesso<ref>''Tollius, & {{AutoreCitato|Gerard Langbaine il vecchio|Langbænius}} Not. ad Longin. de Sublim. sect. 4. p. 33. n. 21. & 22''. [{{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}} ''De Vitioso pudore, princ., op. Tom. {{Sc|iI}} pag. 528. E''.</ref>. Ha essa gli occhi meno tondeggianti, e meno aperti che Giunone: non solleva la testa orgogliosa, ed ha modesto lo sguardo, come chi tranquillamente medita. Tale però non è la testa di Pallade porta per simbolo di Roma, ove qual dominatrice di molti regni mostra nell’atteggiamento una franchezza e superiorità da sovrana, ed ha, siccome Pallade aver lo suole, il capo armato d’elmo. Deggio qui però osservare che quella dea sulle greche monete d’argento della città di Velia in Lucania, ove ha un elmo alato, tiene ben aperti gli occhi; e lo sguardo o mira orizzontalmente, o tende all’alto. Essa ha generalmente i capelli annodati a molta distanza dal capo, i quali poscia sotto il legame, or più or meno presso, {{Pt|pen-|}}
de Sublim. sect. 4. p. 33. n. 21. & 22''. [{{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}} ''De Vitioso pudore, princ., op. Tom. {{Sc|iI}} pag. 528. E''.</ref>. Ha essa gli occhi meno tondeggianti, e meno aperti che Giunone: non solleva la testa orgogliosa, ed ha modesto lo sguardo, come chi tranquillamente medita. Tale però non è la testa di Pallade porta per simbolo di Roma, ove qual dominatrice di molti regni mostra nell’atteggiamento una franchezza e superiorità da sovrana, ed ha, siccome Pallade aver lo suole, il capo armato d’elmo. Deggio qui però osservare che quella dea sulle greche monete d’argento della città di Velia in Lucania, ove ha un elmo alato, tiene ben aperti gli occhi; e lo sguardo o mira orizzontalmente, o tende all’alto. Essa ha generalmente i capelli annodati a molta distanza dal capo, i quali poscia sotto il legame, or più or meno presso, {{Pt|pen-|}}