Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/126: differenze tra le versioni

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{{Indentatura}}''Gli artisti cominciarono a lavorare in argilla... formandone statue... modelli... e vasi — Scolpirono quindi il legno... l’avorio... le pietre... il marmo... e le statue medesime colorirono — Lavorarono in bronzo anticamente... e v’ebbero di questo metallo de’ vasi... e delle figure... sì presso i Greci... che presso i Romani — Incisero poscia le gemme — Fecero molto uso del vetro... non solo pe’ vasi d’ogni maniera... e pei pavimenti... ma eziandio formandone una specie di musaico fuso... delle paste di vetro a imitazion delle gemme... e de’ vasi con figure e altri lavori rilevati''.</div>
{{Indentatura}}''Gli artisti cominciarono a lavorare in argilla... formandone statue... modelli... e vasi — Scolpirono quindi il legno... l’avorio... le pietre... il marmo... e le statue medesime colorirono — Lavorarono in bronzo anticamente... e v’ebbero di questo metallo de’ vasi... e delle figure... sì presso i Greci... che presso i Romani — Incisero poscia le gemme — Fecero molto uso del vetro... non solo pe’ vasi d’ogni maniera... e pei pavimenti... ma eziandio formandone una specie di musaico fuso... delle paste di vetro a imitazion delle gemme... e de’ vasi con figure e altri lavori rilevati''.</div>


{{Annotazione a lato|Gli artisti cominciarono a lavorare in argilla...}} {{xx-larger|'''E'''}}saminando le materie diverse su cui lavorarono gli antichi scultori, vedremo al tempo medesimo il vario progresso delle arti, che in tanto più dure e difficili materie impiegaronsi, quanto più s’avvicinavano alla perfezione. Che l’argilla sia stata la più antica materia, su cui s’esercitò la scultura, lo dimostrano i più vetusti idiomi, ne’ quali la voce istessa che significava il vasajo, indicava eziandio lo scultore e lo statuario<ref><!-- Jacob Gousset o Jacques Gousset w:en:Jacques Gousset, calvinista. a.k.a. Gussetio, Jacobo etc. -->Gusset ''Comment. L. Hebr. V.'' {{ebraico}} '''קצל'''</ref>.
{{Annotazione a lato|Gli artisti cominciarono a lavorare in argilla...}} {{xx-larger|'''E'''}}saminando le materie diverse su cui lavorarono gli antichi scultori, vedremo al tempo medesimo il vario progresso delle arti, che in tanto più dure e difficili materie impiegaronsi, quanto più s’avvicinavano alla perfezione. Che l’argilla sia stata la più antica materia, su cui s’esercitò la scultura, lo dimostrano i più vetusti idiomi, ne’ quali la voce istessa che significava il vasajo, indicava eziandio lo scultore e lo statuario<ref>{{AutoreCitato|Jacques Gousset|Gusset}} ''Comment. L. Hebr. V.'' {{ebraico}} '''קצל'''</ref>.


{{Annotazione a lato|..formandone statue.}} §. 1. Esistevano ancora a’ giorni di {{AutoreCitato |Pausania|Pausania}} in varj tempj immagini di divinità formate d'argilla, come a Tritia in Acaja in quello di Cerere e di Proserpina<ref>{{AutoreCitato|Pausania|Paus.}} ''lib. 7. cap. 22. pag. 580. lin. 32.'' [Era, come dice Pausania, un tempio solo dedicato agli dei maggiori; non come pare abbia capito il nostro autore, alle dee maggiori, che appunto erano Cerere, e Proserpina, al dir dello stesso Pausania ''lib. 8. c. 31. princ. pag. 664.''</ref>; e in un tempio di Bacco in Atene eravi Amfizione il quale accoglieva ad ospital mensa questo ed altri dei<ref>Id. ''lib. 1. cap. 2. pag. 7. lin. 20''.</ref>; ivi pure nel portico detto ''Ceramico'', appunto pei lavori d’argilla, vedeasi Teseo nell'atto di precipitare Scirone in mare, e a canto ad esso
{{Annotazione a lato|..formandone statue.}} §. 1. Esistevano ancora a’ giorni di {{AutoreCitato |Pausania|Pausania}} in varj tempj immagini di divinità formate d'argilla, come a Tritia in Acaja in quello di Cerere e di Proserpina<ref>{{AutoreCitato|Pausania|Paus.}} ''lib. 7. cap. 22. pag. 580. lin. 32.'' [Era, come dice Pausania, un tempio solo dedicato agli dei maggiori; non come pare abbia capito il nostro autore, alle dee maggiori, che appunto erano Cerere, e Proserpina, al dir dello stesso Pausania ''lib. 8. c. 31. princ. pag. 664.''</ref>; e in un tempio di Bacco in Atene eravi Amfizione il quale accoglieva ad ospital mensa questo ed altri dei<ref>Id. ''lib. 1. cap. 2. pag. 7. lin. 20''.</ref>; ivi pure nel portico detto ''Ceramico'', appunto pei lavori d’argilla, vedeasi Teseo nell'atto di precipitare Scirone in mare, e a canto ad esso