Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/184: differenze tra le versioni

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<section begin="s1" />chiedevano a Belisario un piccolo aiuto di truppe, dichiarandosi, ottenendole, in forze sufficienti per togliere di leggieri ai Gotti e restituire all’imperatore non pur Milano, ma con essa tutta la Liguria, nella quale ergesi la mentovata città posta quasi di mezzo tra Ravenna e le Alpi a fronte della Gallia; cosicché da quinci e da quindi potrai giugnere a lei con otto giornate di spedito cammino. Milano è al disotto di Roma per grandezza, popolazione e ricchezze, ma primeggia sopra ogni altra città dell’Occidente. Il duce promise di render paghi lor voti, e passò in Roma il verno.<section end="s1" />
<section begin="s1" />{{Pt|devano|chiedevano}} a Belisario un piccolo aiuto di truppe, dichiarandosi, ottenendole, in forze sufficienti per togliere di leggieri ai Gotti e restituire all’imperatore non pur Milano, ma con essa tutta la Liguria, nella quale ergesi la mentovata città posta quasi di mezzo tra Ravenna e le Alpi a fronte della Gallia; cosicché da quinci e da quindi potrai giugnere a lei con otto giornate di spedito cammino. Milano è al disotto di Roma per grandezza, popolazione e ricchezze, ma primeggia sopra ogni altra città dell’Occidente. Il duce promise di render paghi lor voti, e passò in Roma il verno.<section end="s1" />
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{{Centrato|C A P O VIII.}}
{{Centrato|C A P O VIII.}}
{{Indentatura}}''Uccisione Constantino assalitore colla spada in pugno di Belisario dopo un costui precetto di restituire l’iniquamente tolto.''</div>
{{Indentatura}}''Uccisione di Constantino assalitore colla spada in pugno di Belisario dopo un costui precetto di restituire l’iniquamente tolto.''</div>


I. Tali eran le cose : ma la Fortuna, invidiosa de’ Romani al mirarne i più che felici progressi, ordiva lor contro sciagure, e venuta in desiderio di mescolare un che di sinistro colle tante prosperità loro, macchinava discordie per frivolezze tra Belisario e Constantino, delle quali ora mi farò a narrare da imo a sommo la istoria. Un Romano di nome Presidio e di non abbietto sangue, nella sua dimora in Ravenna era guardato con occhio bieco dai Gotti all’epoca dell’apprestamento delle armi contro Roma; il perché egli sotto pretesto d’una gita alla caccia e senza comunicare con uomo del mondo il suo divisamento campava di là non portando seco de’ suoi preziosi arredi che due pugnali con <section end="s2" />
I. Tali eran le cose : ma la Fortuna, invidiosa de’ Romani al mirarne i più che felici progressi, ordiva lor contro sciagure, e venuta in desiderio di mescolare un che di sinistro colle tante prosperità loro, macchinava discordie per frivolezze tra Belisario e Constantino, delle quali ora mi farò a narrare da imo a sommo la istoria. Un Romano di nome Presidio e di non abbietto sangue, nella sua dimora in Ravenna era guardato con occhio bieco dai Gotti all’epoca dell’apprestamento delle armi contro Roma; il perché egli sotto pretesto d’una gita alla caccia e senza comunicare con uomo del mondo il suo divisamento campava di là non portando seco de’ suoi preziosi arredi che due pugnali con <section end="s2" />