Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo I, 1831.djvu/351: differenze tra le versioni

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il fanno più antico, e dicono che egll vìsse al tempo di Nerone, e degli altri imperadori che appresso lui furono infino a Domiziano. Esso, poichè finiti ebbe anni ottantasette, finio la vita sua:''{{AutoreCitato|Averroè|Averrois}}''.
il fanno più antico, e dicono che egll vìsse al tempo di Nerone, e degli altri imperadori che appresso lui furono infino a Domiziano. Esso, poichè finiti ebbe anni ottantasette, finio la vita sua: ''{{AutoreCitato|Averroè|Averrois}}''.


Averrois dicono alcuni che fu Arabo, ed abitò in Ispagna, altri dicono che egli fu Spagnuolo, uomo d’eccellente ingegno, intanto che egli commentò ciò che {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile }} in filosofia naturale e metafisica composto avea: e tanto chiara rendè la scienza sua, che quasi apparve insino al suo tempo non essere stata intesa, e però non seguita, dove dopo lui è stata in mirabile pregio, anzi a quella d’ogni altro filosofo preposta: ''Che ’l gran comento feo'': ed è intra lo scritto e ’l comento, che sopra l’opera d’alcuni autor si fanno, questa differenza, che lo scritto procede per divisioni, e particolarmente ogni cosa del testo dichiara, il comento prende solo le conclusioni, e senza alcuna divisione quelle apre e dilucida: e cosi è fatto quello d’Averrois. Ma poichè finite sono le storie, avanti che fine si faccia a questa quarta particola, è da rimuovere un dubbio, il quale per cose in essa raccontate si può muovere, e dico, che in questo canto pare che l’autore a sè medesimo contradica, in quanto di sopra ragionandogli {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}}, quali sieno quegli che in questo cerchio puniti sono, dice essere tali che non peccaro: e se egli hanno mercedi, non basta, ec. E poi ne nomina l’autore alquanti, che di questi cotali sono, siccome nelle raccontate istorie è assai manifestato, li quali assai apertamente appare loro essere stati peccatori, siccome {{AutoreCitato|Publio Ovidio Nasone|Ovidio}}, il quale quantunque assai cose
Averrois dicono alcuni che fu Arabo, ed abitò in Ispagna, altri dicono che egli fu Spagnuolo, uomo d’eccellente ingegno, intanto che egli commentò ciò che {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile }} in filosofia naturale e metafisica composto avea: e tanto chiara rendè la scienza sua, che quasi apparve insino al suo tempo non essere stata intesa, e però non seguita, dove dopo lui è stata in mirabile pregio, anzi a quella d’ogni altro filosofo preposta: ''Che ’l gran comento feo'': ed è intra lo scritto e ’l comento, che sopra l’opera d’alcuni autor si fanno, questa differenza, che lo scritto procede per divisioni, e particolarmente ogni cosa del testo dichiara, il comento prende solo le conclusioni, e senza alcuna divisione quelle apre e dilucida: e cosi è fatto quello d’Averrois. Ma poichè finite sono le storie, avanti che fine si faccia a questa quarta particola, è da rimuovere un dubbio, il quale per cose in essa raccontate si può muovere, e dico, che in questo canto pare che l’autore a sè medesimo contradica, in quanto di sopra ragionandogli {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}}, quali sieno quegli che in questo cerchio puniti sono, dice essere tali che non peccaro: e se egli hanno mercedi, non basta, ec. E poi ne nomina l’autore alquanti, che di questi cotali sono, siccome nelle raccontate istorie è assai manifestato, li quali assai apertamente appare loro essere stati peccatori, siccome {{AutoreCitato|Publio Ovidio Nasone|Ovidio}}, il quale quantunque assai cose