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<section begin="Titolo"/>Grida di Milano del 13 giugno 1630<section end="Titolo"/>
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| Argomento = diritto
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[[w:Filippo IV di Spagna|Philippus Quartus Dei gratia Hispaniarum]], &c. Rex & Mediolani Dux, &c.
Essendo prevenuto all'orecchie dell'Illustriss. et Eccelentiss. Signore, il Sig. [[w:Ambrogio Spinola|Ambrosio Spinola]], Marchese de los Balbases, Commendator maggiore di Castiglia, del Consiglio di Sua Maestà, suo Capitano generale, & Governatore dello Stato di Milano &c. il disordine, e temerità seguita in questa città di [[w:Milano|Milano]], & in quella di [[w:Cremona|Cremona]], & [[w:Lodi|Lodi]] dove sono stati unti quasi tutti li muri delle Case, molte Porte, e Cadenazzi di esse, con vntioni di colore parte bianco, e parte giallo, & il trauaglio d'animo, e spauento, che questa mala attione ha cagionato al Popolo, per il timore conceputo, che sia stata fatta per aumentar la peste che va serpendo in tante parti dello Stato, sì come Sua Eccell. ha sentito sommo dispiacere di tanta sceleragine, così non vuole che si tralasci diligenza, che possa essere a proposito per scoprire i delinquenti e faine quella dimostrazione, che così graue caso merita, e però oltre l'impunità a vno dei complici, & il premio di duecento scudi promessi dal Tribunale della Sanità, con sua grida de 19 del passato, de denari delle condanne del medemo Tribunale; ha voluto l'Eccell. Sua col parere del medemo Tribunale e d'vna Giunta de Ministri più principali far pubblicare questo bando.
Con il quale non solo confirma l'Eccell. Sua, e approua la detta grida del Tribunale della Sanità, & tutto il contenuto di essa, ma di più promette a ciascuna persona di qual si voglia grado, stato, e condicione, che nel termine de giorni trenta prossimi a venire dopo la pubblicatione della presente metterà in chiaro la persona, o le persone, che hanno commesso, fauorito, aiutato, dato mandato o acettato o hauuto parte o scienza ancorché minima in cotal delitto, o sumministrerà inditij sufficienti alla tortura, il premio d'altri ducento scudi, da pagarsi subito, e prontamente de danari della Regia Thesoraria, che a quest'effetto Sua Eccellenza ha fatto depositare nel [[w:Banco di Sant'Ambrogio|Banco di Santo Ambrosio di Milano]], & anco la liberatione di due banditi per casi graui, oltre altri cinquecento scudi, che la Città di Milano ha offerto a Sua Eccellenza di pagare del proprio, & se quel tale che metterà in chiaro, o sumministrerà inditij come sopra, sarà dei complici, purché non sia il principale, Sua Eccellenza, oltre li premi suddetti, gli promette anco l'impunità della pena, che potrebbe essere incorso, & il notificante, volendo, sarà tenuto secreto.
Ordina dunque l'Eccellenza Sua al Capitano di Giustizia, e Podestà di Milano, & al Podestà di Cremona, & di Lodi, & alli Tribunali di Sanità di dette Città, che facciano subito pubblicare la presente nei luoghi opportuni, perchè venga a notitia de tutti, e per quanto potranno, ne procurano l'osseruanza, e buon'effetto che si pretende.
Dat. nel Campo sopra Casale alli 13. di Giugno 1630.
{{center|[[w:Ambrogio Spinola|Ambrosio Spinola]]}}
V. [[w:Antonio Ferrer|Ferrer]]
{{a destra|Platonus.}}
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In Milano nella Reg. Duc. Corte, per gli heredi di Pandolfo, & di Marco Tullio Malatesti Stampatori Regij Cam.
[[Categoria:Peste di Milano del 1630]]
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