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il che aspetta alla scienza: e oltre a ciò si dimostra mirabilmente avere adoperato in ciò che alla composizione de’ suoi poemi, o alle parti di quelli si richiede, usando in essi l’artificio di qualunque liberale arte, secondochè le opportunità hanno richiesto. E questo appartiene all’arte non meccanica, ma speculativa; e perciò meritamente queste lode dall’autore attribuite gli sono. <poem>''Questi chi sono, c’hanno tanta orranza'',</poem>{{Ni}}il qual vocabolo per cagion del verso gli conviene assincopare, e dire, per onoranza, orranza, ''Che dal modo degli altri'', li quali per infino a qui abbiam veduti, ''gli diparte?'' in quanto hanno alcuna luce, dove quelli che passati sono non hanno. ''E quegli'', cioè {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}}, ''disse a me: l’onrata'', cioè l’onorata, ''nominanza'', puossi qui nominanza intender per fama: <poem>''Che di lor suona su nella tua vita'',</poem>{{Ni}}nella quale questi cotali, sì nelle scritture degli antichi, e si ancora ne’ ragionamenti de’ moderni raccordati sono: ''Grazia'', singulare, ''acquista nel Ciel'', da Dio, ''che sì gli avanza'', oltre a quelli che senza luce lasciati abbiamo. Intorno alla quale risposta dobbiamo sapere, aver luogo quello che della divina giustizia si dice cioè, che ella non lascia alcun male impunito, nè alcun bene irremunerato; perciocchè questi, de’ quali l’autor domanda, sono genti le quali tutte virtuosamente, ed in bene della repubblica umana, quanto al mortal vivere, adoperarono; ma perciocchè non conobbero Iddio, non fecero le loro buone operazioni per Dio, e per questo non
SOPRA DANTE 243
il elle aspetta alla scienza; e oltre a ciò si dimostra
mirabilmente avere adoperalo in ciò che alla composizione
de’ suol poemi, o alle parti di quelli si richiede, usando in essi V artificio di qualunque liberale
arte, secondochè le opportunità hanno richiesto.
E questo appartiene ali* arte non meccanica, ma speculativa; e perciò meritamente queste lode dall* autore
attribuite gli sono.
Questi citi sono, e* hanno tanta orranza,
il qual vocabolo per cagion del verso gli conviene assincopare, e dire, per onoranza, orranza, Che dal
modo degli altri, li quali per Infìno a qui abbiam
veduti, gli diparte f in quanto hanno alcuna luce,
dove quelli che passati sono non hanno • E quegli,
cioè Virgilio, disse a me: V onrata, cioè l’onorata, nominanza, puossi qui nominanza intender per
fama j^
Che di lor suona su nella tua vita,
nella quale questi cotall, si nelle scritture degli antichi, e si ancora ne’ ragionamenti de’ moderni raccordati
sono: Grazia y singulare, acquista nel Ciely
da Dio, che sì gli avanza, oltre a quelli che senza
luce lasciati abbiamo. Intorno alla quale risposta
dobbiamo sapere, aver luogo quello che della divina
giustizia si dice cioè, che ella non lascia alcun
male impunito, né alcun bene irremunerato 5 perciocché
questi, de’ quali l^autor domanda, sono genti
le quali tutte virtuosamente, ed in bene della repubblica
umana, quanto al mortai vivere, adoperarono -,
ma perciocché non conobbero Iddio, non fecero le
loro buone operazioni per Dio, e per questo non
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