Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/195: differenze tra le versioni

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''La quale è formata dalla ragione che non apprende nulla, che non aspira a nulla,''<ref>''Ratnakûda'', in {{AutoreCitato|Vasily Vasilyev|Wassiliew}}, p. 155.</ref> e nel Mahâyanâ tien luogo dei Nirvâna incompiuto; o di quello stato di beatitudine che, secondo l’ultimo svolgimento dell’Hinayana, si può acquistare innanzi la morte. Il ''Bôdhîsatva'' è appunto l’essere che è giunto all’acquisto di questa scienza o Bôdhi, e che non aspetta che il suo tempo per divenire un Buddha perfetto. Questa intelligenza perfetta (''bôdhi'') può esser conseguita da ognuno. ''Tutte le cose animate hanno la natura del Buddha;''<ref>''Mahâbherihârakapaivarta sûtra'', ibidem, p. 150.</ref> ''ma a tale stato non si può pervenire collo spirito confuso e turbato, perciò si dice che non v’ha natura di Buddha.''<ref>''Nirvâna sûtra'', ibidem.</ref> ''Ma tutti gli esseri devono diventare Buddha,''<ref>''Saddharmapundarika sûtra'', ibidem.</ref> perchè ''tutte le vanità sono germi di Buddha'', cioè a dire tutte le azioni conducono in seguito alla vocazione di Buddha.<ref>''Vimalakîrti'', ibidem, p. 152.</ref> Per giungere a ciò bisogna assolutamente formarsi la nozione vera sulle cose del mondo (sulla dottrina del vuoto), ossia bisogna persuadersi ''che i cinque skandha'' (le parti che compongono i corpi viventi) ''non sono reali nè veri; e che tutto ciò che esiste, non è tale, altro che per opera del nostro pensiero''.<ref>''Ghanavyûha sûtra'', ibidem, p. 161.</ref>
''La quale è formata dalla ragione che non apprende nulla, che non aspira a nulla,''<ref>''Ratnakûda'', in {{AutoreCitato|Vasily Vasilyev|Wassiliew}}, p. 155.</ref> e nel Mahâyanâ tien luogo dei Nirvâna incompiuto; o di quello stato di beatitudine che, secondo l’ultimo svolgimento dell’Hinayana, si può acquistare innanzi la morte. Il ''Bôdhîsatva'' è appunto l’essere che è giunto all’acquisto di questa scienza o Bôdhi, e che non aspetta che il suo tempo per divenire un Buddha perfetto. Questa intelligenza perfetta (''bôdhi'') può esser conseguita da ognuno. ''Tutte le cose animate hanno la natura del Buddha;''<ref>''Mahâbherihârakapaivarta sûtra'', ibidem, p. 150.</ref> ''ma a tale stato non si può pervenire collo spirito confuso e turbato, perciò si dice che non v’ha natura di Buddha.''<ref>''Nirvâna sûtra'', ibidem.</ref> ''Ma tutti gli esseri devono diventare Buddha,''<ref>''Saddharmapundarika sûtra'', ibidem.</ref> perchè ''tutte le vanità sono germi di Buddha'', cioè a dire tutte le azioni conducono in seguito alla vocazione di Buddha.<ref>''Vimalakîrti'', ibidem, p. 152.</ref> Per giungere a ciò bisogna assolutamente formarsi la nozione vera sulle cose del mondo (sulla dottrina del vuoto), ossia bisogna persuadersi ''che i cinque skandha'' (le parti che compongono i corpi viventi) ''non sono reali nè veri; e che tutto ciò che esiste, non è tale, altro che per opera del nostro pensiero''.<ref>''Ghanavyûha sûtra'', ibidem, p. 161.</ref>


La scienza dunque che spiega la dottrina del vuoto universale, che insegna a non dar ricetto ad alcun pensiero o nozione intorno ad oggetti esterni, è il mezzo che conduce a quell’eterno riposo, a quella suprema felicità, per ottenere la quale era mestieri, nel Buddhismo dei primi tempi, d’essere compresi dell’infelicità dell’esi-
La scienza dunque che spiega la dottrina del vuoto universale, che insegna a non dar ricetto ad alcun pensiero o nozione intorno ad oggetti esterni, è il mezzo che conduce a quell’eterno riposo, a quella suprema felicità, per ottenere la quale era mestieri, nel Buddhismo dei primi tempi, d’essere compresi dell’infelicità {{Pt|dell’esi-|}}