Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/27: differenze tra le versioni

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intendesse di parlare del Buddha, quando narrò d’un santo re dell’India, che egli chiama Βουδύαζ.<ref>{{smaller|ή ἰνδιχή, c. 8.}}</ref> {{AutoreCitato|Strabone|Strabone}}, appoggiandosi all’autorità di Magastene, dice anch’egli come nell’India ci fossero due sètte: quella dei ''Brammani'' e quella dei ''Garmani''; ed in quest’ultimi s’è voluto vedere i seguaci di Çâkyamuni, che avevano anche il nome ''Çramana''.<ref>{{smaller|La più antica menzione dei Buddhisti è indubitatamente quella che ne fa {{AutoreCitato|Arriano|Arriano}}. Il citato passo di {{AutoreCitato|Erodoto|Erodoto}} non è certo che si riferisca ai seguaci di Çâkyamuni, potendosi anche riferire ai Brâhmani. Di più è da notare contro tutt’e due queste supposizioni, che nel cap. 101 lo stesso Erodoto dice che quegli uomini, a’ quali egli allude nel detto passo, erano di color nero, simili agli Etiopi.}}</ref> I ''Garmani'' di Strabone sono chiamati da {{AutoreCitato|Clemente Alessandrino|Clemente Alessandrino}} ''Sarmani,'' con parola che più si avvicina alla parola sanscrita; ed anzi questo autore ne fa menzione, come di persone che obbedivano ai precetti d’un certo Bούττα, adorato come un Dio.<ref>Στρωματεἰζ l. {{Sc|i}}.</ref>
intendesse di parlare del Buddha, quando narrò d’un santo re dell’India, che egli chiama Βουδύαζ.<ref>ή ἰνδιχή, c. 8.</ref> {{AutoreCitato|Strabone|Strabone}}, appoggiandosi all’autorità di Magastene, dice anch’egli come nell’India ci fossero due sètte: quella dei ''Brammani'' e quella dei ''Garmani''; ed in quest’ultimi s’è voluto vedere i seguaci di Çâkyamuni, che avevano anche il nome ''Çramana''.<ref>La più antica menzione dei Buddhisti è indubitatamente quella che ne fa {{AutoreCitato|Arriano|Arriano}}. Il citato passo di {{AutoreCitato|Erodoto|Erodoto}} non è certo che si riferisca ai seguaci di Çâkyamuni, potendosi anche riferire ai Brâhmani. Di più è da notare contro tutt’e due queste supposizioni, che nel cap. 101 lo stesso Erodoto dice che quegli uomini, a’ quali egli allude nel detto passo, erano di color nero, simili agli Etiopi.</ref> I ''Garmani'' di Strabone sono chiamati da {{AutoreCitato|Clemente Alessandrino|Clemente Alessandrino}} ''Sarmani,'' con parola che più si avvicina alla parola sanscrita; ed anzi questo autore ne fa menzione, come di persone che obbedivano ai precetti d’un certo Bούττα, adorato come un Dio.<ref>Στρωματεἰζ l. {{Sc|i}}.</ref>


Anche una leggenda della vita del fondatore della Religione buddhica era già da gran tempo penetrata in Europa, e la si conosceva come quella d’uno dei santi del martirologio romano. Intendo parlare della leggenda di ''Barlaam'' e ''Josafat,'' che sembra risalire al VII secolo, e che formava uno dei romanzi sacri, tra i più popolari e i più diffusi, del medio evo. ''Josafat'',
Anche una leggenda della vita del fondatore della Religione buddhica era già da gran tempo penetrata in Europa, e la si conosceva come quella d’uno dei santi del martirologio romano. Intendo parlare della leggenda di ''Barlaam'' e ''Josafat,'' che sembra risalire al VII secolo, e che formava uno dei romanzi sacri, tra i più popolari e i più diffusi, del medio evo. ''Josafat'',
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[[Categoria:Pagine con testo greco]]