Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/106: differenze tra le versioni

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invenzione di Omero, ma si compone di quelle cose che trovansi raccontate intorno allo stretto di Sicilia. E se il riflusso avviene due volte fra il giorno e la notte, ed Omero disse invece tre volte:
invenzione di {{AutoreCitato|Omero|Omero}}, ma si compone di quelle cose che trovansi raccontate intorno allo stretto di Sicilia. E se il riflusso avviene due volte fra il giorno e la notte, ed Omero disse invece tre volte:
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''Tre fiate il rigetta e tre nel giorno''
''Tre fiate il rigetta e tre nel giorno''
''L’assorbe orribilmente'';</poem>può essere giustificato. Perocchè non debbe già credersi che questa differenza sia nata dall’ignoranza del vero, ma sì piuttosto dall’amore di quel non so che di tragico e di terribile che Circe introduce sempre in buon dato ne’ suoi discorsi anche a costo di frammischiarvi cose non vere, per rimovere Ulisse dal disegno di partirsi da lei. Laonde in que’ versi medesimi Circe soggiunge:
''L’assorbe orribilmente'';</poem>può essere giustificato. Perocchè non debbe già credersi che questa differenza sia nata dall’ignoranza del vero, ma sì piuttosto dall’amore di quel non so che di tragico e di terribile che Circe introduce sempre in buon dato ne’ suoi discorsi anche a costo di frammischiarvi cose non vere, per rimovere Ulisse dal disegno di partirsi da lei. Laonde in que’ versi medesimi Circe soggiunge:
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. . . . . . . . ''Or tu a Cariddi''
. . . . . . . . ''Or tu a Cariddi''
''Non t’accostar mentre il mar negro inghiotte:''
''Non t’accostar mentre il mar negro inghiotte:''
''Chè mal sapria dalla ruina estrema''
''Chè mal sapria dalla ruina estrema''
''Nettuno stesso dilivrarti''.</poem>E nondimeno Ulisse poi si trovò in quel discorrimento di mare nè vi perì, siccome dice egli stesso:
''Nettuno stesso dilivrarti''.</poem>E nondimeno Ulisse poi si trovò in quel discorrimento di mare nè vi perì, siccome dice egli stesso:
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''Tra la grotta di Scilla, e la corrente''
''Tra la grotta di Scilla, e la corrente''
''Mi ritrovai della fatal vorago,''
''Mi ritrovai della fatal vorago,''
''Che in quel punto inghiottia le salse spume.''
''Che in quel punto inghiottia le salse spume.''
''Io slanciandomi in alto, a quel selvaggio''
''Io slanciandomi in alto, a quel selvaggio''
''M’aggrappai fico eccelso, e mi v’attenni,''
''M’aggrappai fico eccelso, e mi v’attenni,''
''Qual vipistrello''<ref>Odiss., lib. {{Sc|xii}}, 431.</ref>:</poem>e quivi stette aspettando gli avanzi del naufragio, li afferrò, e salvossi. Sicchè Circe esagerò descrivendo quel
''Qual vipistrello''<ref>{{TestoCitato|Odissea|Odiss.}}, lib. {{Sc|xii}}, 431.</ref>:</poem>e quivi stette aspettando gli avanzi del naufragio, li afferrò, e salvossi. Sicchè Circe esagerò descrivendo quel