Pagina:Dickens - Il grillo del focolare, 1869.djvu/153: differenze tra le versioni

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marito, vogliatemi perdonare. A dire il vero, non mi avete reso un gran bel servizio, e nonpertanto mi spiace di avervi giudicata male. Sono dolente, Gianni Peribingle; voi comprendete il perchè. Ogni cosa essendo avvenuta per la maggior soddisfazione di ciascuno, non mi resta che augurarvi il buon dì.
marito, vogliatemi perdonare. A dire il vero, non mi avete reso un gran bel servizio, e nonpertanto mi spiace di avervi giudicata male. Sono dolente, Gianni Peribingle; voi comprendete il perchè. Ogni cosa essendo avvenuta per la maggior soddisfazione di ciascuno, non mi resta che augurarvi il buon dì.


Con queste parole egli tolse commiato d usci, nè si fermò dinanzi l’uscio di casa se non quel tanto che fu necessario a ritorre al cavallo i nastri ed i fiori, ed a dare al povero animale un calcio nel ventre per metterlo al corrente del mutamento avvenuto ne’ suoi destini.
Con queste parole egli tolse commiato ed uscì, nè si fermò dinanzi l’uscio di casa se non quel tanto che fu necessario a ritorre al cavallo i nastri ed i fiori, ed a dare al povero animale un calcio nel ventre per metterlo al corrente del mutamento avvenuto ne’ suoi destini.


Ora bisognava pensare al grave dovere di celebrare quel giorno festivo in modo che rimanesse memorando ne’ fasti della famiglia Peribingle. Piccina si mise dunque all’oper.i decisa ad apprestare un banchetto degno di mostrare la sua felicità, e bentosto i suoi gomiti sparvero nella farina che più d’una volta imbiancò la giubba del carrettiere, perchè ella, ogni volta che passava, lo fermava per abbracciarlo. Il dabbene uomo lavava l’insalata, nettava le carote, rompeva i piatti, rovesciava l’acqua dei paiuolo nel fuoco e si rendeva utile in
Ora bisognava pensare al grave dovere di celebrare quel giorno festivo in modo che rimanesse memorando ne’ fasti della famiglia Peribingle. Piccina si mise dunque all’opera decisa ad apprestare un banchetto degno di mostrare la sua felicità, e bentosto i suoi gomiti sparvero nella farina che più d’una volta imbiancò la giubba del carrettiere, perchè ella, ogni volta che passava, lo fermava per abbracciarlo. Il dabbene uomo lavava l’insalata, nettava le carote, rompeva i piatti, rovesciava l’acqua del paiuolo nel fuoco e si rendeva utile in